Da oltre un decennio l’American Physical Society assegna un premio per riconoscere ad alcuni scienziati il merito di essersi impegnati nel corso della loro brillante carriera in significative attività di promozione e diffusione delle ricerche nel campo della fisica con azioni umanitarie. Queste azioni, ad esempio, hanno permesso a tanti giovani scienziati delle aree più depresse del globo di emergere e diventare importante capitale umano al servizio dei Paesi di provenienza. Si tratta della Nicholson Medal for the Human Outreach, istituita nel 1994 dalla Division of Plasma Physics e dal Forum on Physics and Society con la denominazione originaria di Nicholson Medal for Humanitarian Service, e sponsorizzata dagli amici di Dwight Nicholson, che fu professore di Fisica dei Plasmi presso la University of Iowa, prematuramente scomparso all’inizio degli anni Novanta.
Nell’anno della sua istituzione, la Nicholson Medal fu assegnata a Andrew M. Sessler del Lawrence Berkeley Laboratory (USA), ritenuto, con consenso unanime nella comunità scientifica internazionale, il “guru” della fisica degli acceleratori di particelle. I contributi scientifici di Sessler e le sue azioni umanitarie sono di altissimo valore, ma alla sua scuola non si sono formati soltanto validissimi ricercatori provenienti dai paesi in via di sviluppo. Ne è un esempio Vittorio Giorgio Vaccaro (ordinario di Campi Elettromagnetici presso la Facoltà di Ingegneria dell’Ateneo Federiciano) che è stato uno dei suoi pupilli.
Di anno in anno la Nicholson Medal è stata assegnata sempre a fisici di alta classe. In particolare, nel 1998, il “riconoscimento” fu per Vitaly L. Ginzburg (Lebedev Physical Institute, Moscow, Russia), recentemente insignito del Premio Nobel per la Fisica, mentre nel 2003 lo fu per Eugene H. Stanley (Boston University, USA), le cui strette collaborazioni con Antonio Coniglio (ordinario di Meccanica Statistica presso la Facoltà di Scienze della “Federico II”) sono in atto da un trentennio.
L’ultima assegnazione della “Medal” è di qualche mese fa ed il riconoscimento è andato a Padma K. Shukla (Ruhr-Universitaet Bochum, Germania). Autore di oltre 1000 pubblicazioni (di cui almeno 800 su riviste internazionali), che testimoniano una dedizione per la ricerca ricca di entusiasmo e passione, Padma Shukla è ritenuto uno dei più grossi esperti al mondo di fisica teorica dei plasmi. I suoi interessi scientifici riguardano principalmente la fisica fondamentale dei plasmi con applicazioni in campo spaziale, in astrofisica e nella ricerche sulla fusione nucleare controllata. Ma i suoi interessi si estendono con grande disinvoltura all’ottica non lineare, alla condensazione di Bose-Einstein e all’elettrodinamica quantistica non lineare. Da oltre venti anni Padma Shukla collabora con alcuni membri del Dipartimento di Scienze Fisiche, in particolare con Umberto de Angelis (ordinario di Fisica dei Plasmi presso la Facoltà di Scienze della “Federico II”) e con il sottoscritto. Nato nel 1950 nel villaggio di Tulapur (India), Padma Shukla ha dovuto superare non poche difficoltà per emergere dal mondo di provenienza, ma i risultati sono stati eccellenti. Nel 1984 (anno in cui è invitato a Napoli a tenere un ciclo di lezioni di fisica dei plasmi) conta al suo attivo già ben 164 pubblicazioni e la sua carriera registra un crescendo di importanti traguardi e riconoscimenti. Tra i più recenti, di Doctor Honoris Causa da parte della Russian Academy of Sciences di Mosca e la candidatura a Premio Humboldt-Gay-Lussac per il 2006. Con la sua inesauribile carica umana e forte dell’insegnamento di Abdus Salam, nell’arco degli ultimi 25 anni i suoi sforzi per offrire a giovani provenienti dalle regioni più depresse del pianeta opportunità di formarsi e di emergere sono stati senza dubbio comparabili all’impegno profuso nella sua brillante attività di ricercatore. Sono per questo veramente orgoglioso di essere stato suo allievo 22 anni fa.
Nell’anno della sua istituzione, la Nicholson Medal fu assegnata a Andrew M. Sessler del Lawrence Berkeley Laboratory (USA), ritenuto, con consenso unanime nella comunità scientifica internazionale, il “guru” della fisica degli acceleratori di particelle. I contributi scientifici di Sessler e le sue azioni umanitarie sono di altissimo valore, ma alla sua scuola non si sono formati soltanto validissimi ricercatori provenienti dai paesi in via di sviluppo. Ne è un esempio Vittorio Giorgio Vaccaro (ordinario di Campi Elettromagnetici presso la Facoltà di Ingegneria dell’Ateneo Federiciano) che è stato uno dei suoi pupilli.
Di anno in anno la Nicholson Medal è stata assegnata sempre a fisici di alta classe. In particolare, nel 1998, il “riconoscimento” fu per Vitaly L. Ginzburg (Lebedev Physical Institute, Moscow, Russia), recentemente insignito del Premio Nobel per la Fisica, mentre nel 2003 lo fu per Eugene H. Stanley (Boston University, USA), le cui strette collaborazioni con Antonio Coniglio (ordinario di Meccanica Statistica presso la Facoltà di Scienze della “Federico II”) sono in atto da un trentennio.
L’ultima assegnazione della “Medal” è di qualche mese fa ed il riconoscimento è andato a Padma K. Shukla (Ruhr-Universitaet Bochum, Germania). Autore di oltre 1000 pubblicazioni (di cui almeno 800 su riviste internazionali), che testimoniano una dedizione per la ricerca ricca di entusiasmo e passione, Padma Shukla è ritenuto uno dei più grossi esperti al mondo di fisica teorica dei plasmi. I suoi interessi scientifici riguardano principalmente la fisica fondamentale dei plasmi con applicazioni in campo spaziale, in astrofisica e nella ricerche sulla fusione nucleare controllata. Ma i suoi interessi si estendono con grande disinvoltura all’ottica non lineare, alla condensazione di Bose-Einstein e all’elettrodinamica quantistica non lineare. Da oltre venti anni Padma Shukla collabora con alcuni membri del Dipartimento di Scienze Fisiche, in particolare con Umberto de Angelis (ordinario di Fisica dei Plasmi presso la Facoltà di Scienze della “Federico II”) e con il sottoscritto. Nato nel 1950 nel villaggio di Tulapur (India), Padma Shukla ha dovuto superare non poche difficoltà per emergere dal mondo di provenienza, ma i risultati sono stati eccellenti. Nel 1984 (anno in cui è invitato a Napoli a tenere un ciclo di lezioni di fisica dei plasmi) conta al suo attivo già ben 164 pubblicazioni e la sua carriera registra un crescendo di importanti traguardi e riconoscimenti. Tra i più recenti, di Doctor Honoris Causa da parte della Russian Academy of Sciences di Mosca e la candidatura a Premio Humboldt-Gay-Lussac per il 2006. Con la sua inesauribile carica umana e forte dell’insegnamento di Abdus Salam, nell’arco degli ultimi 25 anni i suoi sforzi per offrire a giovani provenienti dalle regioni più depresse del pianeta opportunità di formarsi e di emergere sono stati senza dubbio comparabili all’impegno profuso nella sua brillante attività di ricercatore. Sono per questo veramente orgoglioso di essere stato suo allievo 22 anni fa.
Prof. Renato Fedele
Dipartimento di
Scienze Fisiche
Università Federico II
di Napoli
Dipartimento di
Scienze Fisiche
Università Federico II
di Napoli