“Recuperare il nostro territorio per valorizzare la nostra attività turistica e la nostra economia”. Con queste parole, il prof. Gianluigi Mangia, ha presentato, giovedì 18 maggio, presso l’aula T5 del complesso di Monte Sant’Angelo, un seminario sull’organizzazione aziendale del mercato turistico in Italia e, soprattutto, della nostra Regione diretto agli studenti di STIM (Corso di Laurea in Scienze del Turismo). “Un’occasione importante – ha detto il professore- per spronare gli studenti, verso la consapevolezza di nuove idee, di nuove strategie che, dalle tradizioni passate, possano portare benessere, occupazione, alta qualità e professionalità”. Ospite d’eccezione, Alfonso Iaccarino, proprietario dello storico “Don Alfonso” di S. Agata dei due Golfi, uno dei ristoranti più famosi della penisola sorrentina. “Devo ammettere che è molto emozionante parlare in un’aula universitaria, specie per me che non sono un docente ma un imprenditore. Un uomo, che negli ultimi anni, ha stravolto le regole del mercato turistico e gastronomico. Oggi la mia azienda è un marchio consolidato e prestigioso della nostra economia, ed il merito va anche e soprattutto, ai miei due figli, entrambi laureati in Economia. La laurea è importante, permette di vedere con più sicurezza gli orizzonti che un’azienda cerca di imporsi. Il nostro successo è un mix della mia esperienza e della loro preparazione”. Terminate le presentazioni in pompa magna, il “Don Alfonso” nazionale, mette sul tavolo (mai termine fu più indicato), una vera e propria lezione di economia e di recupero delle nostre antiche e solide radici. “Noi tutti apparteniamo ad una delle Regioni, delle terre più belle del mondo. Una terra, però, che quasi sempre è stata mal gestita e, soprattutto, mal sfruttata. Quello che voi dovrete essere in grado di fare, è programmare il prossimo futuro di questa regione, sfruttando il dono e la risorsa più importante, il turismo. Da questo punto di vista, non siamo inferiori a nessuno, per clima, qualità delle risorse, mare, spazi e strutture. Manca una sana e produttiva organizzazione”. Parole semplici, ma che vanno subito al nocciolo della questione, catturando l’attenzione degli studenti. “Ai miei tempi cercai di dare il via a questa nuova strutturazione del sistema economico, ma oggi c’è bisogno anche di voi”. Un passato da albergatore, Iaccarino, capì, verso la fine degli anni ‘70 che il turismo non poteva non passare per una leadership gastronomica dei territori. “Decisi di aprire un ristorante tipico, ma allo stesso tempo innovativo, miscelando i criteri di vita della cultura napoletana, schietta, spontanea ed appassionata, con l’efficiente ed imprenditoriale cultura turistica dei francesi, che a quei tempi erano già al top del settore. Oggi posso affermare con sicurezza di aver ottenuto un clamoroso successo”.
Il Don Alfonso, infatti, è l’unico ristorante del sud Italia con tre forchette, nella famosissima guida del Gambero Rosso e vanta un prestigio internazionale tale da firmare accordi di cooperazione con le più grandi aziende della ristorazione internazionale, da Tokyo a Londra, da New York a Sidney. “Come vi ho detto in precedenza, però, oggi c’è bisogno di un’altra svolta, c’è bisogno di voi, della vostra cultura e delle vostre idee innovative. Purtroppo, il nostro settore turistico e gastronomico è stato surclassato, negli ultimi anni, non solo dai francesi, ma anche dagli spagnoli e perfino dagli inglesi, ed è impensabile che la qualità dei nostri prodotti possa essere superata da queste realtà. Una situazione che ci rende, data la scarsa capacità imprenditoriale, vittime sacrificali del mercato globale”. A tal proposito, Alfonso Iaccarino, fa un esempio molto preciso e tagliente. “La mancata organizzazione imprenditoriale, ci colpisce in ogni settore, anche nel nostro stesso paese. Vi sembra mai possibile che noi rientriamo tra le regioni italiane con il più alto consumo di mele del nord Italia, le famose melinda, facendo non solo marcire, ma soprattutto non valorizzare le mele annurche delle nostre terre?”. Ancora: “tutto il mondo, quando fa il nome della nostra città, lo associa al caffè. Allora, mi spiegate il perché, in tutto il mondo, le sole marche di caffè conosciute, sono del nord Italia? Domande che, purtroppo, trovano risposte solo nella nostra cattiva gestione delle risorse ed in una cattiva organizzazione della nostra terra. Bisogna quindi puntare sui nostri prodotti, valorizzarli e sfruttarli nel migliore dei modi, in modo da farli primeggiare in tutto il mondo”.
Gli studenti apprezzano le parole del ristoratore ed incuriositi iniziano a porgli interessanti quesiti. Tra tutti, la classica domanda da un milione di dollari: “Ma come si può creare un mercato di alta qualità e, soprattutto, come ci si può imporre sul piano internazionale?” La risposta di Iaccarino, non si è fatta attendere. “Per dare vita ad un mercato veramente competitivo, sul piano nazionale ed internazionale, c’è bisogno dell’intervento e del lavoro di tutti. Voi siete una componente fondamentale. Sotto questo aspetto, l’università, con l’attivazione dei nuovi corsi di Scienza del turismo, sta dando un ottimo contributo, in quanto voi sarete gli imprenditori del futuro. Allo stesso tempo, però con la vostra cultura ed intraprendenza, avrete bisogno di altri appoggi e mi riferisco non solo ai grossi finanziatori ma anche alle istituzioni. Purtroppo, spesso e volentieri, gli Enti locali sbagliano i loro piani economici”.
Gianluca Tantillo
Il Don Alfonso, infatti, è l’unico ristorante del sud Italia con tre forchette, nella famosissima guida del Gambero Rosso e vanta un prestigio internazionale tale da firmare accordi di cooperazione con le più grandi aziende della ristorazione internazionale, da Tokyo a Londra, da New York a Sidney. “Come vi ho detto in precedenza, però, oggi c’è bisogno di un’altra svolta, c’è bisogno di voi, della vostra cultura e delle vostre idee innovative. Purtroppo, il nostro settore turistico e gastronomico è stato surclassato, negli ultimi anni, non solo dai francesi, ma anche dagli spagnoli e perfino dagli inglesi, ed è impensabile che la qualità dei nostri prodotti possa essere superata da queste realtà. Una situazione che ci rende, data la scarsa capacità imprenditoriale, vittime sacrificali del mercato globale”. A tal proposito, Alfonso Iaccarino, fa un esempio molto preciso e tagliente. “La mancata organizzazione imprenditoriale, ci colpisce in ogni settore, anche nel nostro stesso paese. Vi sembra mai possibile che noi rientriamo tra le regioni italiane con il più alto consumo di mele del nord Italia, le famose melinda, facendo non solo marcire, ma soprattutto non valorizzare le mele annurche delle nostre terre?”. Ancora: “tutto il mondo, quando fa il nome della nostra città, lo associa al caffè. Allora, mi spiegate il perché, in tutto il mondo, le sole marche di caffè conosciute, sono del nord Italia? Domande che, purtroppo, trovano risposte solo nella nostra cattiva gestione delle risorse ed in una cattiva organizzazione della nostra terra. Bisogna quindi puntare sui nostri prodotti, valorizzarli e sfruttarli nel migliore dei modi, in modo da farli primeggiare in tutto il mondo”.
Gli studenti apprezzano le parole del ristoratore ed incuriositi iniziano a porgli interessanti quesiti. Tra tutti, la classica domanda da un milione di dollari: “Ma come si può creare un mercato di alta qualità e, soprattutto, come ci si può imporre sul piano internazionale?” La risposta di Iaccarino, non si è fatta attendere. “Per dare vita ad un mercato veramente competitivo, sul piano nazionale ed internazionale, c’è bisogno dell’intervento e del lavoro di tutti. Voi siete una componente fondamentale. Sotto questo aspetto, l’università, con l’attivazione dei nuovi corsi di Scienza del turismo, sta dando un ottimo contributo, in quanto voi sarete gli imprenditori del futuro. Allo stesso tempo, però con la vostra cultura ed intraprendenza, avrete bisogno di altri appoggi e mi riferisco non solo ai grossi finanziatori ma anche alle istituzioni. Purtroppo, spesso e volentieri, gli Enti locali sbagliano i loro piani economici”.
Gianluca Tantillo