Raccolte le firme per la petizione diretta agli organi d’Ateneo competenti, gli studenti di Lingue si sono recati in delegazione dal Coordinatore del Corso di Studi Bernhard Arnold Kruse. Oggetto della petizione: più appelli per gli esami di lingue, comprese le sessioni di aprile e novembre, prove intercorso e attrezzature adeguate all’ascolto. Il docente alle richieste risponde: “gli studenti hanno chiesto innanzitutto la possibilità di ripetere l’esame scritto di lingua nella stessa sessione. Inizio col sottolineare che per decenni c’è stato un solo esame a sessione, tre anni fa si è aggiunto un secondo appello. Lo stato attuale delle cose vuole che se ci si presenta al primo, non si può ripetere l’esame al secondo”. Spiega il motivo per cui non è possibile aumentare gli appelli: “lo sbarramento è stato inserito perché gli studenti spesso prendono il primo appello come prova gratuita, tentando l’esame, che se non riesce (il più delle volte è così) viene ripetuto al successivo, senza un’adeguata preparazione”. Oltre a questo motivo, c’è un ostacolo materiale alla concessione della seconda possibilità: “se gli stessi studenti si presentassero ad entrambi gli appelli, in numero considerevole, soprattutto per i colleghi di lingua inglese, ma anche per il tedesco, dove ne abbiamo 120, il lavoro di correzione sarebbe esorbitante. Purtroppo, infatti, abbiamo un solo docente per materia ed i lettori sono appena sufficienti”. I lettori stessi si trovano in una condizione difficile: “inquadrati come personale Tecnico Amministrativo, quando sono docenti a tutti gli effetti. Non professori universitari, in quanto non svolgono attività di ricerca, ma di scuola sì; di certo non Amministrativi. Non viene concesso loro un numero libero di ore per la correzione, in quanto sono vincolati ad orari da tesserino”. La carenza di risorse docenti rende, dunque, impossibile anche aumentare il numero di appelli. “Bisogna inoltre considerare che è raro si recuperi la materia in poco meno di un mesetto, se non è stato sufficiente lo studio di un semestre. C’è solo qualche caso limite, appena sotto il diciotto, che riuscirebbe a recuperare la materia nell’appello successivo. Io consiglio di sfruttare al massimo il tempo a disposizione, se si hanno insicurezze, ad esempio presentandosi al secondo e non al primo appello”. Gli studenti sono delusi dal colloquio, in quanto la prima richiesta non è stata soddisfatta: “perciò ho proposto loro di presentarsi al prossimo incontro con la Commissione Didattica al completo, in modo da discutere insieme del problema. Hanno accettato”. Per quanto riguarda le prove intercorso: “posso dire che, quando ero lettore, le ho sempre considerate utili e ne facevo svolgere tre o quattro durante l’anno, ma ovviamente non posso interferire nella didattica di un docente. Ognuno deve gestirla come meglio ritiene”. Le attrezzature adeguate sono una legittima richiesta: “bisogna verificare le mancanze e trovare una soluzione a riguardo”. Di sessioni aggiuntive ad aprile e novembre non se ne parla: “siamo tutti contrari nel corpo docente, poiché diminuirebbero la frequenza ai corsi. Già per gli esami di giugno si svuotano le aule a maggio, figuriamoci se gli esami fossero nel bel mezzo dei corsi”.
“Gli studenti spesso prendono il primo appello come prova gratuita”
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