“I testi si devono comprendere e non memorizzare”

Al corso di Diritto Costituzionale del prof. Gennaro Ferraiuolo (V cattedra) le matricole si ritroveranno a seguire un filo conduttore ben preciso: si partirà da un discorso generale sulla Costituzione, sul concetto e sulla struttura del testo, per poi passare alle fonti del diritto, alla forma di governo e ai diritti
fondamentali. “Questa, grosso modo, la traiettoria che gli studenti seguiranno – afferma il prof. Ferraiuolo, per la prima volta al timone della disciplina, in precedenza era titolare dell’insegnamento di Diritto Parlamentare – Le cose però possono sempre cambiare, a seconda di come risponderà la platea studentesca”. Di sicuro – continua – “farò lavorare i ragazzi su materiali normativie giurisprudenziali, anche attraverso laboratori in aula”. Far acquisire
un metodo di studio è la prima necessità: “I ragazzi del primo anno devono avere ben chiaro che il Diritto Costituzionale è il primo esame di diritto positivo con cui si confrontano. In particolare, sarà fondamentale l’utilizzo delle fonti, la Costituzione e le sue principali leggi attuative, e della giurisprudenza della
Corte”. Non basta, dunque, il solo utilizzo del manuale: “La mia idea è quella di trasmettere un metodo che vada oltre la semplice lettura e comprensione del testo consigliato. Quest’ultimo non è di facile utilizzo e va integrato con materiali diversi. Ad esempio, proporrò, durante le lezioni, lo studio di una sentenza”. Ma come si studia una sentenza? Difficile rispondere se si è appena una matricola: “Al corso analizzeremo molti casi pratici, facendo esercitare la platea sulla lettura di veri testi giurisprudenziali. A volte ci troviamo di fronte a sentenze particolarmente estese; occorre far capire allo studente come cogliere i punti salienti senza disperdersi. Lo studio di questi materiali non deve diventare un aggravio ma una semplificazione dello studio, perché
consente di andare a cogliere il cuore delle questioni giuridiche che si hanno davanti”. Da non dimenticare, infatti, “che l’esame di Diritto Costituzionale getta importanti basi per il proseguo degli studi, è una prima prova rispetto agli studi giuridici. Gran parte degli studenti che arriva a Giurisprudenza non ha mai studiato diritto e va a scontrarsi con una materia che non conosce, né nel linguaggio, né nel metodo. Ci sono, poi, spesso, false credenze
sugli studi intrapresi”. In molti, infatti, pensano che studiare diritto “comporti solo uno sforzo mnemonico, un apprendimento meccanico. Il diritto invece va capito, chiedendosi il perché, quali siano i fini che esso persegue. I nostri testi si devono comprendere e non memorizzare. Quello del solo apprendimento
mnemonico è l’errore più comune, che rischia addirittura di pregiudicare la preparazione. Partendo da questa falsa idea si rischia di fare una prova di esame poco brillante”. A tal proposito, che tipo è il prof. Ferraiuolo in sede d’esame? “Mi reputo un docente comprensivo che ricorda di essere stato studente. Sento allo stesso tempo un forte senso di responsabilità nei confronti dei ragazzi; pertanto sarà sempre richiesta la conoscenza di tematiche fondamentali della materia ai fini del superamento dell’esame. In tal modo provo a dare un valore sostanziale al percorso intrapreso: ad un bel voto deve corrispondere una buona preparazione”. Eventuali difficoltà nello studio “vanno individuate da subito, senza perdere tempo prezioso; anche per rendere il prosieguo del percorso di studi meno accidentato”.
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