Otto ore di lezione per Diritto del Lavoro

È il prof. Massimiliano Delfino il nuovo titolare della V cattedra di Diritto del Lavoro. Volto noto a Giurisprudenza, è stato ricercatore dal 2005 al 2011, per poi approdare, come professore, alla disciplina complementare Diritto del lavoro dell’Unione Europea. “Da anni faccio parte del corpo docente di Giurisprudenza – spiega – Da settembre sono passato a Diritto del Lavoro. La materia, molto corposa, contempla 13 crediti formativi. Quindi le 6 ore canoniche di lezione non bastano più. A partire da ottobre gli studenti seguiranno 8 ore di lezioni settimanali. Sarà modificato l’orario dei corsi in base a questa nuova esigenza”. Si seguirà sempre negli stessi giorni: “Non abbiamo voluto stravolgere il calendario settimanale. Tuttavia, almeno due giorni occorrerà restare all’Università più tempo”. Poco male, visto che la frequenza è, secondo il docente, “il rimedio più efficace per stanare le difficoltà e dissolvere i dubbi. La vera pecca sarebbe non sfruttare la semestralizzazione. Solo con la frequenza i dubbi si dissipano, dubbi che è preferibile non portare in sede d’esame. Imparare ad utilizzare gli ausili didattici è il metodo più efficace per affrontare le prove”. Come, ad esempio, è consigliabile seguire i seminari che partiranno a breve: “Non si tratterà dei classici incontri di approfondimento su determinati argomenti ma di appuntamenti di ampio respiro che daranno la dimensione reale del diritto del lavoro”. I seminari, inter-cattedra, organizzati quindi in collaborazione con altri docenti, mostreranno ai ragazzi “la vivacità della disciplina che è una materia viva e risente dell’evoluzione storica e sociale. Per questo occorre tenere alzate le antenne, aggiornarsi, leggere i giornali”. A novembre, anticipa il prof. Delfino, “ospiteremo un collega americano per avere uno spaccato anche di un diritto diverso dal nostro”. Dalle iniziative agli esami: come attrezzarsi? “Studiare in parallelo al corso, seguire il percorso che si propone in aula, partecipare alle attività”, la ricetta del docente. L’argomento più ostico della disciplina “a detta degli studenti è il diritto sindacale. È su questa parte che si registrano le maggiori défaillance agli esami perché richiede un approccio diverso rispetto agli altri pilastri del diritto del lavoro. Consiglio di chiedere aiuto subito, appena
si registrano le prime difficoltà”. Meglio una domanda in più che un esito negativo dell’esame. Il professore sottolinea: “Ciò che realmente mi interessa è il ragionamento alla base delle risposte fornite. Non chiedo il numero della legge o l’articolo del Codice, ma il ragionamento che ha portato a quella determinata mossa del legislatore”. Per ora, però, la priorità restano i corsi: “C’è un alto numero di frequentanti, verificheremo, poi, come andranno le cose
quando si incrementeranno le ore di frequenza, con il conseguente cambio di orario e di aula”.
Susy Lubrano
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