Verso metà ottobre sono iniziate le lezioni al Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet”, presso la struttura di Viale Ellittico, a Caserta. Non è stato un felice inizio, da molti punti di vista: già da mesi, ormai, da ex Uffici delle Poste, gli ambienti della struttura accolgono due Dipartimenti della SUN: Scienze Politiche e Psicologia, i quali, dal trasferimento di due Corsi di Laurea Magistrale di Psicologia, si ritrovano a vivere una vera e propria lotta ai posti (per aule e parcheggi). L’arrivo delle matricole, un boom di esami e l’avvento degli studenti di Psicologia hanno creato un vero e proprio caos, un improvviso sovraccarico sulla struttura. Una radiografia della situazione dai rappresentanti degli studenti: “abbiamo orari incastrati per 10 Corsi di Laurea in Scienze Politiche, più due di Psicologia, tutto in un’unica settimana. L’amministrazione è stata brava ad incastrare tutto, ma ciò esclude la possibilità di studiare o ripetere perché non ci sono aule studio”, afferma Marianna Simona Tescione. Da quest’anno è stato riscontrato anche un aumento delle iscrizioni, e i rappresentanti lamentano una struttura poco idonea per accogliere gli studenti: “abbiamo molte aule grandi per corsi di poche persone. La struttura che ci accoglie non è adeguata”, afferma Francesco Iannone, iscritto al terzo anno. Infatti, il 16 ottobre, giorno dell’arrivo delle matricole a Scienze Politiche e dell’inizio dei corsi di Psicologia, si è creato il panico: via vai di studenti e confusione dei docenti sull’assegnazione delle aule hanno messo in subbuglio le prime ore di lezione. I disagi non si fermano qui: Francesco racconta che “la struttura mette a disposizione 30-40 posti auto per gli studenti, ma zero convenzioni”, con non poche difficoltà di parcheggio, lasciando invariato il numero di posti auto per docenti e dipendenti. Spiega Sabrina Piccolo: “I posti auto dovevano essere suddivisi al 50 per centro tra noi e gli studenti di Psicologia, di soli due Corsi di Laurea Magistrale. Ora siamo arrivati ad un accordo: una volta ultimati i posti disponibili, si chiudono i cancelli”. Non mancano le proteste degli studenti di Scienze Politiche, in numero nettamente superiore rispetto a quelli di Psicologia, ma Sabrina continua: “abbiamo spiegato loro che nessun Dipartimento dell’Ateneo possiede un parcheggio interno per gli studenti, come noi al plesso di Viale Ellittico, quindi questo è un surplus”.
La struttura manca anche di un adeguato punto ristoro per studenti, docenti e dipendenti. Ma “in attesa della gara d’appalto per la costruzione della mensa, in un edificio alle spalle del plesso, abbiamo pensato di agevolare gli studenti installando una buvette di legno con bevande e cibi preparati al momento”, afferma Sabrina. Insomma, i disagi non mancano, ma si cerca di contrastarli anche con soluzioni alternative. Il Dipartimento conta più di dieci rappresentanti degli studenti, divisi in gruppi con “una diversa concezione di risolvere i problemi: siamo agli antipodi e ci prendiamo in giro per questo, ma alla fine ciò che conta è, anche se con varie prospettive e azioni, risolvere i disagi al Dipartimento”, dice Sabrina. Un esempio? Gli incarichi extra dei docenti: “Abbiamo problemi sia con il ricevimento che con la compilazione delle camicie d’esame. Ad esempio, il prof. Cesaro è diventato parlamentare ed ora è in aspettativa. C’è sì un sostituto, ma non può firmare camicie: ci sono studenti con esami in sospeso; altri in attesa di discutere la tesi!”, lamenta Francesco. Sabrina risponde al collega: “il professore è ancora disponibile a firmare le camicie, al massimo entro un paio di giorni dopo l’esame; al momento si sta aspettando un successore ufficiale”.
Antonietta Caputo
La struttura manca anche di un adeguato punto ristoro per studenti, docenti e dipendenti. Ma “in attesa della gara d’appalto per la costruzione della mensa, in un edificio alle spalle del plesso, abbiamo pensato di agevolare gli studenti installando una buvette di legno con bevande e cibi preparati al momento”, afferma Sabrina. Insomma, i disagi non mancano, ma si cerca di contrastarli anche con soluzioni alternative. Il Dipartimento conta più di dieci rappresentanti degli studenti, divisi in gruppi con “una diversa concezione di risolvere i problemi: siamo agli antipodi e ci prendiamo in giro per questo, ma alla fine ciò che conta è, anche se con varie prospettive e azioni, risolvere i disagi al Dipartimento”, dice Sabrina. Un esempio? Gli incarichi extra dei docenti: “Abbiamo problemi sia con il ricevimento che con la compilazione delle camicie d’esame. Ad esempio, il prof. Cesaro è diventato parlamentare ed ora è in aspettativa. C’è sì un sostituto, ma non può firmare camicie: ci sono studenti con esami in sospeso; altri in attesa di discutere la tesi!”, lamenta Francesco. Sabrina risponde al collega: “il professore è ancora disponibile a firmare le camicie, al massimo entro un paio di giorni dopo l’esame; al momento si sta aspettando un successore ufficiale”.
Antonietta Caputo