“Non andate a Genova, restate a Napoli”. E’ l’invito che il Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, ammiraglio Luciano Dassatti, rivolge ai giovani del nostro territorio al termine di un’intervista in cui ci parla delle opportunità professionali offerte dal Porto di Napoli. Che sono tante, come appare chiaro quando ci si accosta più da vicino a questa “porta aperta sul mondo” che sarà una delle principali vie del libero scambio nel Mediterraneo e che ha in programma la realizzazione di opere per circa 200 milioni di euro. I settori nei quali si possono spendere le proprie competenze sono tanti: merci, passeggeri, cabotaggio autostrade del mare e sea shipping, cantieri di ingegneria navale. L’ultimo monitoraggio delle attività imprenditoriali operanti nello scalo partenopeo, risalente al 2007, ha rilevato un incremento del 2,6% rispetto al 2006 (+ 35,8 rispetto al 2001). Nel settore commerciale si è registrato un + 6,3%, in quello cantieristico uno 0,3% e in quello turistico l’1,1%. Dati che attualmente non risultano intaccati, anzi. Il Presidente Dassatti afferma: “Quello di Napoli è il porto che nel Mediterraneo ha risentito meno di tutti della crisi”. E da qui il parallelo con Genova, che in Italia è l’altro scalo importante. “Non c’è bisogno di andare via. Da noi ci sono tantissime opportunità soprattutto per i giovani più qualificati. Per la città e per tutto l’indotto, il Porto rappresenta un grande motore con tanti cilindri, e dunque offre altrettante possibilità, ma a condizione che si conosca il mare, uno straordinario mezzo di comunicazione, di scambio di merci e di culture”. E a condizione che si conoscano le lingue, non più soltanto quelle europee ma anche quelle orientali. “Il cinese, il russo, le lingue slave prendono sempre più piede. Ci servono persone che sappiano parlarle. Quanto alle lauree più richieste, si può fare solo qualche esempio, perché sono tante. L’Ingegneria Meccanica e l’Ingegneria Civile per la costruzione delle navi e del porto, l’Informatica per le reti informatiche del sistema integrato di trasporti, le discipline manageriali per la gestione della logistica. Pensiamo al settore crocieristico: ci vogliono precise competenze per gestire la logistica di 3.500 persone alla volta. Oppure pensiamo al settore dell’accoglienza merci e passeggeri. Come occuparsene? Non certo come maggiordomi e camerieri. Quello che una volta era il portiere, oggi è il manager d’albergo”. Questi però non sono lavori qualsiasi. A chi vuole impiegarsi in una delle tante realtà occupazionali che il porto racchiude, l’ammiraglio Dassatti ricorda che l’interesse e la confidenza con il mare sono essenziali. “Quando si arriva alla laurea è già troppo tardi per sviluppare quest’interesse. Si deve iniziare molto prima”. Quanto prima ce lo dice un’importante iniziativa nata da un’idea della redazione del notiziario Porto di Napoli, che coinvolge alcune scuole elementari della città. Il Presidente dell’Autorità Portuale si reca presso gli istituti per incontrare i bambini e spiegare loro cos’è il mare, cos’è il porto, cosa significa sviluppo nel rispetto dell’ambiente e della vita marina. Le classi elementari vengono inoltre accompagnate in visita guidata all’interno del porto e sono chiamate a sviluppare degli elaborati sui temi affrontati.
Sara Pepe
Sara Pepe