Un percorso di studi brillante e un inserimento nel mondo del lavoro più che soddisfacente. La Facoltà di Economia offre ai suoi allievi l’opportunità di emergere attraverso tanti canali, tra corsi di laurea e corsi post- laurea. A tutti, purché si abbiano buona volontà, costanza e determinazione, può andare come è andata per il dott. Paolo Spiezia, 29 anni, originario di Marigliano in provincia di Napoli. Laureato quattro anni e mezzo fa in Economia del commercio internazionale e dei mercati valutari con 110 e lode, ha frequentato un master alla Parthenope e subito dopo ha trovato lavoro in una grande multinazionale. Un ragazzo come tanti, che però ha saputo mettere correttamente a frutto le occasioni formative offertegli dalla sua facoltà, conseguendo risultati eccellenti. “Nello scegliere l’università mi basai essenzialmente sull’esperienza di una mia cugina più grande, anche lei laureata alla Parthenope -racconta- mi aveva detto di essersi trovata molto bene ad Economia, e dunque seguii il suo consiglio. Qualche voce in senso opposto l’avevo pure sentita, le solite cose sul primato della Federico II, ma non ci ho dato molto peso e comunque non ne ho avuto diretta conferma, la mia esperienza è stata assolutamente positiva”.
Dopo un percorso di studi regolare, terminato con una tesi in Economia regionale sull’analisi degli investimenti pubblici, Paolo Spiezia ha iniziato la trafila che attende tutti i laureati in materie economiche: invio di curriculum a iosa, colloqui, inizio della pratica in uno studio di commercialista. Si è anche iscritto alla Scuola di specializzazione per l’insegnamento (Sicsi), nella speranza di aprirsi uno spiraglio in più sul mondo del lavoro. La svolta è arrivata l’anno successivo con il Master in Controllo di gestione e sistemi informativi. “L’anno in cui ho frequentato la Sicsi e ho fatto un po’ di pratica da commercialista mi è servito per non interrompere gli studi – dice- però è stato il Master a darmi una marcia in più. Per prima cosa vi ho trovato quell’approccio pratico alle discipline che durante il corso di laurea mi era un po’ mancato (parliamo di un corso ante riforma 509/99, ndr), in secondo luogo c’era un feedback continuo con le aziende, culminato nell’esperienza di stage. Quest’ultima ha rivestito per me un’importanza fondamentale: tante volte nei colloqui mi avevano preferito candidati che avevano fatto uno stage”. E’ stato lo stage in consulenza amministrativa svolto alla Ernst & Young, multinazionale che fa consulenza a trecentosessanta gradi, a spalancare le porte del mondo del lavoro per Paolo. Due anni di consulenza alla stessa Ernst & Young, sede di Milano, e oggi attività di controllo e gestione in una società controllata da Rolls Royce e Finmeccanica, sede in provincia di Avellino. “Il Master mi ha messo nella condizione di poter scegliere – sottolinea il dott. Spiezia- una volta trovato un canale, tutto diventa più semplice. Basti pensare che oggi mi ritrovo a dover rifiutare delle offerte di lavoro. Recentemente mi è capitato con il Monte dei Paschi di Siena”. Alla base c’era un bel 110 e lode. Quanto conta laurearsi con un bel voto? “Non diciamo che è un elemento propedeutico al lavoro, ma è sicuramente molto importante. L’alternativa è laurearsi molto giovani anche se con qualche punto in meno. Certo, meglio ancora se ci sono tutte e due le cose, giovane età e massimo dei voti”.
Dopo un percorso di studi regolare, terminato con una tesi in Economia regionale sull’analisi degli investimenti pubblici, Paolo Spiezia ha iniziato la trafila che attende tutti i laureati in materie economiche: invio di curriculum a iosa, colloqui, inizio della pratica in uno studio di commercialista. Si è anche iscritto alla Scuola di specializzazione per l’insegnamento (Sicsi), nella speranza di aprirsi uno spiraglio in più sul mondo del lavoro. La svolta è arrivata l’anno successivo con il Master in Controllo di gestione e sistemi informativi. “L’anno in cui ho frequentato la Sicsi e ho fatto un po’ di pratica da commercialista mi è servito per non interrompere gli studi – dice- però è stato il Master a darmi una marcia in più. Per prima cosa vi ho trovato quell’approccio pratico alle discipline che durante il corso di laurea mi era un po’ mancato (parliamo di un corso ante riforma 509/99, ndr), in secondo luogo c’era un feedback continuo con le aziende, culminato nell’esperienza di stage. Quest’ultima ha rivestito per me un’importanza fondamentale: tante volte nei colloqui mi avevano preferito candidati che avevano fatto uno stage”. E’ stato lo stage in consulenza amministrativa svolto alla Ernst & Young, multinazionale che fa consulenza a trecentosessanta gradi, a spalancare le porte del mondo del lavoro per Paolo. Due anni di consulenza alla stessa Ernst & Young, sede di Milano, e oggi attività di controllo e gestione in una società controllata da Rolls Royce e Finmeccanica, sede in provincia di Avellino. “Il Master mi ha messo nella condizione di poter scegliere – sottolinea il dott. Spiezia- una volta trovato un canale, tutto diventa più semplice. Basti pensare che oggi mi ritrovo a dover rifiutare delle offerte di lavoro. Recentemente mi è capitato con il Monte dei Paschi di Siena”. Alla base c’era un bel 110 e lode. Quanto conta laurearsi con un bel voto? “Non diciamo che è un elemento propedeutico al lavoro, ma è sicuramente molto importante. L’alternativa è laurearsi molto giovani anche se con qualche punto in meno. Certo, meglio ancora se ci sono tutte e due le cose, giovane età e massimo dei voti”.