“Paghiamo le tasse, vogliamo un posto a sedere”

A un mese dall’inizio delle lezioni, la situazione al Dipartimento di Studi Umanistici non sembra migliorare: il numero dei posti a sedere nelle aule è di gran lunga inferiore rispetto al numero dei frequentanti. “Siamo stanchi di dover seguire le lezioni seduti per terra in aule non idonee. Nessuna è abbastanza capiente da contenerci tutti”, dice Francesca Izzo, studentessa al secondo anno di Lettere Moderne. الربح الحقيقي La questione riguarda, infatti, in particolar modo gli iscritti alle Triennali. موقع مراهنات عربي “Dovremmo essere liberi di vivere a pieno l’Università, avere l’opportunità di seguire senza incorrere in disagi simili o in condizioni di scarsa sicurezza, e non essere costretti a rinunciare alle lezioni perché in aula non c’è posto”, continua. Altrettanto penalizzati sono i fuoricorso. “Il clima a lezione non è sereno”, racconta Serena Vitolo, e si crea molta competizione, “come se ogni volta si dovesse fare a gara a chi arriva prima. E spesso, noi che siamo la minoranza, ci sentiamo quasi in difetto a seguire daccapo un corso – nella maggioranza dei casi, si tratta di Letteratura Latina I e II – contendendoci lo spazio con le matricole”. Gli studenti, su propria iniziativa – in prima linea, i rappresentanti di Link Studi Umanistici –, hanno perciò portato all’attenzione del Rettorato lo scorso 17 ottobre il problema del sovraffollamento e dell’urgente sostenibilità dei corsi con una petizione firmata da 225 iscritti, attirando l’attenzione di molti quotidiani locali. Centinaia gli studenti coinvolti anche nelle mobilitazioni presso le aule della sede in via Porta di Massa, i quali hanno esposto cartelli con su scritto ‘Paghiamo le tasse, vogliamo un posto’. “Non è affatto una novità di quest’anno accademico, è tutto già evidente da anni agli organi amministrativi. Nonostante le sollecitazioni avanzate dalle rappresentanze tutte, senza nessuna divergenza tra i gruppi di coalizione studentesca, non si è mai fatto nulla per migliorare, neanche dopo ciò che è accaduto l’anno scorso – il crollo del solaio di un’aula – nella struttura storica di Mezzocannone 16”, reclama Giovanni Battiloro. Al primo anno, infatti, il rapporto tra posti a sedere e capienza aule è – per amara abitudine – di 1/3: “300 persone in aule con un massimo di 100 posti a sedere (come per esempio, la SM1), ci costringono a fare una selezione. Scegliamo così quale corso seguire in base non solo agli orari in accavallamento, ma anche all’aula che ci permette di seguire in maniera decente”, spiega Oriana Cerbone, matricola. Nessuna richiesta eccezionale emerge dalle parole degli studenti: “vorremmo solo poter prendere appunti seduti dietro un banco o accedere ai corsi senza lottare per entrare in aula, cosa che accade in qualunque delle nostre sedi (Porta di Massa, Mezzocannone 16, edificio centrale su Corso Umberto) – fa presente Angela Fattorusso – e fruire dei servizi più basilari. Anche nei corridoi la viabilità è limitata, nelle aule studio (poche a disposizione) gli studenti si accaparrano i posti già dalle prime ore dell’alba e nella stessa Biblioteca di Area Umanistica occorre prenotare una postazione a volte con giorni di anticipo”. Paradossale che per forza di cose anche i corridoi siano adibiti ad aule didattiche. “Nelle aule destinate alle lezioni dei primi anni non si riesce a metter piede. Ci sono ragazzi che si accontentano di sedersi persino dietro le file dei banchi, senza riuscire a vedere niente. Ostacolato ovviamente il passaggio di persone diversamente abili, almeno un paio solo sul secondo anno di Lettere Moderne. Non è che con gli anni si migliori poi tanto: ho sostenuto a ottobre l’esame di Letteratura Italiana II e ho atteso per ore il mio turno rannicchiata nello spazio minuscolo di un corridoio claustrofobico”, informa Eliana. Bisogno concreto e improrogabile sottolineare, inoltre, nelle proprie richieste, lo stato delle aule in cui si fa quotidianamente lezione. شرح موقع bet365 “Le aule versano in condizioni pessime – prosegue – e con attrezzature malfunzionanti. Non si tratta solo della carenza di risorse: manca un minimo d’igiene in luoghi che sono condivisi collettivamente e frequentati da studenti di altri Dipartimenti. Mi è capitato di sedermi a terra, circondata da gomitoli di polvere. Anche i bagni sono in condizioni pietose: a Porta di Massa, mai visti sapone o carta igienica. Solo quelli del sesto piano sono al limite della decenza, gli altri perennemente otturati”. Danneggiata è pure la strumentazione disponibile. “Mi è capitato di passare la mattinata a cercare un computer funzionante nel Laboratorio informatico. Il progressivo aumento delle tasse universitarie non corrisponde ad alcun miglioramento strutturale avvenuto negli spazi didattici: plafoniere sganciate dal muro, balconi pericolanti, crepe nei muri, sedie e banchi rotti, infissi antiquati. E se – chiede Cristina Arena, studentessa di Lingue, Culture e Letterature Moderne Europee – qualcuno dovesse farsi male?”. Domande che restano in sospeso e si accompagnano ad altre problematiche sollevate dagli studenti del terzo anno: “corsi sovraffollati a parte, con mesi interi a disposizione abbiamo appelli che si concentrano sempre in un unico giorno, e nessun tipo di agevolazione nel nostro Dipartimento alle sessioni di laurea (tre, e non cinque, all’anno)”, la lamentela di Antonio Prisco. Per giunta, “non ci si può mai organizzare per bene, perché sia gli orari dei corsi che le date degli esami vengono comunicate con scarso anticipo”. Dopo le proteste avvenute nelle ultime due settimane di ottobre, le rappresentanze studentesche hanno nuovamente manifestato le criticità nella seduta in Senato Accademico del 29 ottobre, ipotizzando insieme ai membri che ne compongono l’adunanza possibili soluzioni: in primo luogo, “fare un censimento sui plessi del centro storico più problematici, al fine di ristrutturare tutte le aule attualmente chiuse o non agibili”. Altrettanto impegno è stato garantito nella risoluzione dei problemi di sovraffollamento per determinate cattedre, urgenti Spagnolo e Latino. “È possibile che gli studenti siano divisi in più di due gruppi (A-L; M-Z), ma è difficile che la proposta sia attuata a partire da novembre. Anche se a breve partiranno dei lavori per la riqualificazione di Mezzocannone 16, restano incerti i tempi degli interventi nelle altre sedi”, conclude Antonio.
Sabrina Sabatino
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