La risposta del Prorettore Arturo De Vivo Al primo semestre “soluzioni transitorie”

In seguito alle istanze presentate da centinaia di studenti in un incontro richiesto con il Prorettore Arturo De Vivo, si prospettano nel prossimo periodo soluzioni tampone al sovraffollamento e alle problematiche di sicurezza a esso connesse. La risoluzione delle urgenti criticità è stata, infatti, il primo punto all’ordine del giorno nella riunione del Senato Accademico lo scorso 29 ottobre. Molteplici, però, i fattori da tenere in conto a monte della disparità tra posti disponibili nelle aule e capienza delle stesse in relazione al numero di studenti frequentanti i corsi di Lettere Moderne. Primo argomento da considerare: “quest’anno abbiamo riscontrato un notevole aumento delle iscrizioni – afferma il Prorettore – Un aumento che non possiamo ancora definire con certezza, poiché abbiamo accolto la proposta di prorogare di un mese la scadenza del termine per effettuare le immatricolazioni e le iscrizioni ad anni successivi al primo”. Pur non disponendo di dati ufficiali alla mano – “poiché le immatricolazioni non sono difatti ancora chiuse, e poiché molti studenti tendono a procrastinare all’ultimo giorno la richiesta di immatricolarsi – è evidente: l’incremento di matricole è sotto l’occhio di tutti”. Inizialmente, si era pensato di aggirare il sovraffollamento “predisponendo un’offerta didattica che prevedesse tre canali di smistamento al primo anno e due canali al secondo”. Perché “se anche recuperassimo aule più ampie, c’è da dire che fare lezione in una classe di 300-350 studenti non sia il massimo dal punto di vista didattico”. Pertanto, si è ragionato insieme sulla fattività di un piano d’azione adeguato, giungendo a una decisione: “l’intervento sarà operativo nel secondo semestre. Abbiamo pensato di raggruppare gli studenti in ulteriori suddivisioni, passando da tre a quattro canali sul primo anno e da due a tre sul secondo”. La programmazione di attività didattiche in classi equamente suddivise “dovrebbe comportare un miglioramento effettivo che possa, inoltre, contare su numeri gestibili”. Parimenti, sarà necessario reclutare altri docenti. “Dal momento che i tempi tecnici richiesti per tali operazioni non si possono bypassare, abbiamo deciso di attuare ulteriori soluzioni transitorie, su cui ci stiamo attrezzando d’accordo con il Direttore del Dipartimento, prof. Edoardo Massimilla”. Tra queste, è già partita l’idea di “replicare le lezioni in diversi giorni della settimana”. Un’iniziativa annunciata dal Rettore Gaetano Manfredi nell’ultima riunione del Senato Accademico riguarderà, invece, la fruibilità degli spazi didattici accessibili alla platea studentesca. In particolare, “metteremo a disposizione di tutti un aulario comune nei Dipartimenti ubicati presso il Centro storico, così che gli studenti possano utilizzare a pieno regime anche aule collocate in altre sedi. Un progetto che nelle sue fasi di progettazione e realizzazione richiederà l’incontro con il prof. Aurelio Cernigliaro”, Presidente della Scuola delle Scienze Umane e Sociali. Del resto, oltre che a Lettere Moderne, l’exploit di iscritti si è verificato anche sui Corsi di Laurea Triennale attivati dal Dipartimento di Scienze Politiche, “interessato da un profondo rinnovamento: ampliata l’offerta formativa, con l’ingresso di nuovi docenti esterni che prenderanno servizio a partire dal 1° dicembre”. Ulteriore motivo di attrazione è per giunta costituito dall’implementazione didattica con un Corso di Laurea erogato in lingua inglese sul secondo livello, nell’ottica più ampia di cambiamenti che investono la Scuola nel complesso, “in virtù dell’ingresso di nuovi docenti, per cui sono attualmente in corso le selezioni, e le mobilità interne dovute ai pensionamenti nell’arco 2020-2021”. Un’aria di novità che avrà indotto negli studenti “una maggiore fiducia nei nostri Corsi di Laurea, nei quali essi intravedono molte possibilità di sbocco professionale”. Per quanto concerne, in ultimo, gli interventi strutturali, “abbiamo sottoposto un piano di riqualificazione degli edifici all’Area dell’Ufficio Tecnico competente che ha già provveduto ad operare in una direzione migliorativa”. Ma anche in questo caso bisognerà attendere, poiché “tutto ciò che si fa nelle sedi del Centro storico – diversamente da ciò che accade presso il Complesso di Monte Sant’Angelo o nel Polo di San Giovanni – richiede il parere preventivo della Soprintendenza”.
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