“Qui è tutta un’altra storia”

Una Facoltà d’élite, nel senso positivo della parola, per Eleonora Capasso. 24 anni, iscritta all’ultimo anno del vecchio ordinamento di Giurisprudenza, 27 la sua media, un esame – Diritto commerciale – da dare a febbraio e la tesi in Diritto amministrativo da discutere a marzo, Eleonora Capasso è una studentessa del Suor Orsola entusiasta di aver scelto questo Ateneo per completare i suoi studi. Già, perché Eleonora ha frequentato i primi due anni della sua carriera universitaria alla Facoltà di Giurisprudenza della Federico II: “una tragedia, ricordo che dovevo arrivare all’alba per prendere un posto a sedere e seguire i corsi. Qui, invece, è tutta un’altra storia”.
La storia dei piccoli numeri, quella di piccole Facoltà che riescono ad organizzarsi meglio, senza rinunciare – dicono gli studenti – alla qualità della didattica. “Per me il numero chiuso è stato un toccasana: ho sempre avuto l’impressione di essere più seguita, di instaurare un rapporto diretto con i docenti, di partecipare a lezioni mirate e non improvvisate per una platea anonima – l’opinione di Eleonora – Anzi, secondo me è stato un bene ridurre ulteriormente l’accesso alla Facoltà passando dai 250 iscritti dei miei tempi agli attuali 150”. Secondo Eleonora, il corpo docente si distingue per bravura e disponibilità, “come la prof.ssa Daniela Vittoria, il prof. Raffaele De Luca Tamajo, l’ex preside Francesco Caruso”.
Ad Eleonora piace anche la nuova sede di Giurisprudenza. “È ben attrezzata ed ha un panorama mozzafiato. Un luogo moderno e allo stesso tempo classico. Non ha la freddezza di altri palazzi, come l’edificio di Giurisprudenza a via Porta di Massa”. Ineccepibile, per la studentessa, il livello della didattica offerta: “con l’arrivo del preside Fichera sono aumentati i momenti dedicati a seminari e conferenze. Ho molto apprezzato quello sul racket cui è intervenuto il prefetto Carlo Ferrigno, come pure la lezione del prof. Sabino Cassese sul Federalismo e Mezzogiorno”. Un appunto: “Iniziative come queste dovrebbero essere pubblicizzate in misura maggiore sia attraverso l’affissione di locandine sia attraverso il sito dell’Ateneo, da un po’ di tempo decisamente migliorato”.
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