“Ci voleva forse coraggio per decidere di parlare all’Università di disabilità e sessualità, ma noi di SInAPSi pensiamo di aver fatto solo il nostro dovere: siamo anche un centro di ricerca ed è nostro compito proporre motivi di riflessione”, dichiara il prof. Paolo Valerio, Direttore del Centro SInAPSi, riferendosi al convegno che si è svolto lo scorso 29 maggio presso la Sala Azzurra del complesso di Monte S. Angelo su “Corpi sessuati: disabilità, affettività, intimità”.
La giornata di studi è stata organizzata per discutere come rendere possibile alle persone con disabilità il diritto all’intimità e alla sessualità. Lo spunto è stato offerto dall’impegno per una legge di iniziativa popolare per l’istituzionalizzazione della figura dell’assistente sessuale. Ad illustrarla, in collegamento da Bologna, uno dei promotori, il blogger de “Il Fatto Quotidiano” Max Ulivieri.
Il senso del convegno è stato sintetizzato da Aldo Masullo, professore emerito di Filosofia morale della Federico II, quando nel suo intervento ha dichiarato: “Il diritto all’intimità è il primo di tutti i diritti. Ed è al fondo un diritto alla libertà”. Il filosofo napoletano, spaziando fra Platone e la psicanalisi, fra dotte etimologie dalle lingue classiche e incursioni nei più delicati dibattiti contemporanei, ha disegnato la costellazione concettuale all’interno della quale collocare la riflessione su disabilità e sessualità. Il prof. Masullo ha mostrato come sia forzato tracciare delle linee divisorie nette fra persone con disabilità e persone senza disabilità perché, ha argomentato interpretando il mito dell’androgino, “siamo tutti disabili quando non amiamo”.
La lectio magistralis di Aldo Masullo ha aperto i lavori del pomeriggio, dopo che in mattinata era stato proiettato, alla presenza del regista, Adriano Silanus, il film “Sesso, amore e disabilità”, cui aveva fatto seguito una sessione di social dreaming coordinata dalla dott.ssa Tiziana Liccardo, della Sezione Accoglienza di SInAPSi, con la collaborazione della dott.ssa Alessandra Ricciardi della Sezione Counselling. Gli interventi del pomeriggio hanno intrecciato lo sguardo pedagogico della prof.ssa Elisabetta Ghedin dell’Università di Padova con quello psicologico del dott. Alain Giami, dell’Institut de la Santè et de la Recherche Mèdicale, e del dott. Fabrizio Quattrini, dell’Università di Chieti-Pescara, con la testimonianza dello studente Daniele Mollo.
Il prof. Giacomo Di Gennaro, Presidente del Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale, ha sottolineato il significato cruciale della tematica che, oltre a porre l’esigenza di curare la formazione dei futuri assistenti sociali perché ne siano consapevoli, richiede anche un ripensamento epistemologico, in quanto troppo spesso negli studi sociali la variabile dell’affettività è stata sacrificata.
“È stata vista come un’iniziativa innovativa e dirompente, forse proprio perché abbiamo deciso di parlare con nettezza e rigore, e senza ipocrisie, di una questione che potrebbe prestarsi a equivoci e strumentalizzazioni. Quello che ci proponevamo non era di dare risposte ma, almeno, di iniziare a scalfire alcune barriere mentali”, conclude il prof. Valerio. La ripresa video delle relazioni del pomeriggio sarà disponibile sul canale Youtube del Centro SInAPSi.
La giornata di studi è stata organizzata per discutere come rendere possibile alle persone con disabilità il diritto all’intimità e alla sessualità. Lo spunto è stato offerto dall’impegno per una legge di iniziativa popolare per l’istituzionalizzazione della figura dell’assistente sessuale. Ad illustrarla, in collegamento da Bologna, uno dei promotori, il blogger de “Il Fatto Quotidiano” Max Ulivieri.
Il senso del convegno è stato sintetizzato da Aldo Masullo, professore emerito di Filosofia morale della Federico II, quando nel suo intervento ha dichiarato: “Il diritto all’intimità è il primo di tutti i diritti. Ed è al fondo un diritto alla libertà”. Il filosofo napoletano, spaziando fra Platone e la psicanalisi, fra dotte etimologie dalle lingue classiche e incursioni nei più delicati dibattiti contemporanei, ha disegnato la costellazione concettuale all’interno della quale collocare la riflessione su disabilità e sessualità. Il prof. Masullo ha mostrato come sia forzato tracciare delle linee divisorie nette fra persone con disabilità e persone senza disabilità perché, ha argomentato interpretando il mito dell’androgino, “siamo tutti disabili quando non amiamo”.
La lectio magistralis di Aldo Masullo ha aperto i lavori del pomeriggio, dopo che in mattinata era stato proiettato, alla presenza del regista, Adriano Silanus, il film “Sesso, amore e disabilità”, cui aveva fatto seguito una sessione di social dreaming coordinata dalla dott.ssa Tiziana Liccardo, della Sezione Accoglienza di SInAPSi, con la collaborazione della dott.ssa Alessandra Ricciardi della Sezione Counselling. Gli interventi del pomeriggio hanno intrecciato lo sguardo pedagogico della prof.ssa Elisabetta Ghedin dell’Università di Padova con quello psicologico del dott. Alain Giami, dell’Institut de la Santè et de la Recherche Mèdicale, e del dott. Fabrizio Quattrini, dell’Università di Chieti-Pescara, con la testimonianza dello studente Daniele Mollo.
Il prof. Giacomo Di Gennaro, Presidente del Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale, ha sottolineato il significato cruciale della tematica che, oltre a porre l’esigenza di curare la formazione dei futuri assistenti sociali perché ne siano consapevoli, richiede anche un ripensamento epistemologico, in quanto troppo spesso negli studi sociali la variabile dell’affettività è stata sacrificata.
“È stata vista come un’iniziativa innovativa e dirompente, forse proprio perché abbiamo deciso di parlare con nettezza e rigore, e senza ipocrisie, di una questione che potrebbe prestarsi a equivoci e strumentalizzazioni. Quello che ci proponevamo non era di dare risposte ma, almeno, di iniziare a scalfire alcune barriere mentali”, conclude il prof. Valerio. La ripresa video delle relazioni del pomeriggio sarà disponibile sul canale Youtube del Centro SInAPSi.