È finalmente entrato in vigore nel mese di maggio lo Statuto dei Diritti e dei Doveri delle Studentesse e degli Studenti. Un regolamento ufficiale che per la prima volta mette per iscritto alcune istanze portate avanti a lungo dalle rappresentanze studentesche. Dopo l’approvazione nello scorso marzo da parte del Senato Accademico e del Consiglio d’Amministrazione, il testo completo è stato pubblicato integralmente sul portale web Unior nella sezione dell’Albo Ufficiale d’Ateneo e s’invitano tutti gli studenti a consultarlo. “Lo Statuto era in programma da moltissimo tempo, se ne è cominciato a parlare già in concomitanza col mio insediamento, pertanto siamo lieti di averlo varato”, dichiara la Rettrice Elda Morlicchio. “In Commissione abbiamo lavorato tutti con proficuo spirito di collaborazione, e nel momento di discussione in Senato e Consiglio la sinergia tra i rappresentanti e il corpo docente era votata a un obiettivo comune: creare le migliori condizioni per i nostri studenti”. Diversificati sono i punti contemplati dal Regolamento ed esito di un percorso articolato. “Importantissimi sono sicuramente gli articoli. 3 e 4 riguardanti gli appelli, le modalità di esame e la valutazione, i tirocini e gli stage curricolari”, sottolinea Angela Chianese, neoeletta rappresentante degli studenti al CdA e portavoce dell’associazione Link Orientale. “Lo Statuto è frutto di un lavoro durato più di 3 anni, di cui prima si è discusso in Consiglio degli Studenti, poi attraverso una Commissione istruttoria composta da docenti e studenti e infine negli Organi Collegiali di Governo”, senza considerare “l’attività di sensibilizzazione compiuta tra gli studenti negli anni precedenti”. Una gestazione lunga che però oggi “ha prodotto i suoi risultati e ci ha portati alla stesura di una Carta che mancava all’interno della nostra Università e renderà gli studenti consapevoli di essere titolari non solo di doveri, ma soprattutto di diritti che è importante difendere, tutelare e rivendicare”. Il traguardo finalmente raggiunto va a sommarsi a ulteriori strumenti che intervengono a tutela della comunità studentesca. “Uno Statuto così complesso, pensato esclusivamente per gli studenti, non l’avevamo – riprende la Rettrice – ovviamente, però, esistono organismi e strutture amministrative volti ad assicurare il rispetto di un codice etico di comportamento. Si pensi al Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, l’Ufficio Trasparenza e Integrità, il Collegio di disciplina, e altri”. Fatto lo Statuto, chi vigilerà sul controllo della sua applicazione pratica? “Al più presto designeremo un garante, previa espressione del diritto di veto da parte degli studenti, componente quest’ultima che avrà un peso maggiore nell’individuazione della scelta”, assicura la Rettrice. Questa figura sarà nominata “tra i professori ordinari di prima fascia o tra i docenti in pensione, in modo da non essere in alcun modo ricattabile, e la sua funzione sarà svolta a titolo gratuito”. Questo non è sicuramente un punto di arrivo, bensì “un considerevole passo in avanti per la costruzione di un’Università migliore”, chiosa Angela. I punti più discussi Didattica. Sancito il diritto a essere ricevuti dai docenti negli orari di ricevimento che vanno preventivamente comunicati all’inizio di ciascun semestre tramite il sito internet e la bacheca avvisi. Deve essere garantito almeno un giorno di ricevimento a settimana per una durata non inferiore alle due ore. In caso di necessità motivata, lo studente ha diritto a concordare un appuntamento col rispettivo docente per essere ricevuto in orari o giorni diversi. “Il ricevimento è l’unica occasione che abbiamo per confrontarci one-toone col docente, in aula spesso per questioni di tempo e di numeri sovraffollati viene a mancare la possibilità di un dialogo diretto”, afferma Imma Buonocore, iscritta al terzo anno di Lingue e Culture Comparate.
Per questa ragione, “è utile ribadire che non si può rincorrere il proprio docente di riferimento se questi non risponde a una mail o rimanda il ricevimento per settimane”, sostiene Martina, laureanda. Nei suoi anni all’Università, “è capitato che il ricevimento fosse un optional. È invece giusto che ciascun docente sia un interlocutore presente al di là dei corsi e degli impegni accademici, che sia un tutor prima che un esaminatore”. Altrettanto dibattuta dagli studenti è la questione dell’accavallamento degli orari per corsi non opzionali e relativi ad insegnamenti impartiti nello stesso semestre e anno di corso. “È vero che a L’Orientale si insegnano più di 40 lingue ed è impossibile seguire tutto, senza escludere i lettori, soprattutto se si fanno scelte meno consuete. Ma è assurdo quando a coincidere sono la Lingua e la Letteratura afferenti allo stesso insegnamento”, continua Imma. La nota dolente riguarda il diritto a usufruire di strutture didattiche idonee a una reale fruizione dei corsi. “Devono essere assolutamente garantite aule con un numero sufficiente di posti a sedere – ribadisce Martina – e ancora spazi di studio attrezzati e decorosi, laboratori funzionanti e accessibili, biblioteche fornite, e in ultimo connessioni Wi-fi meno altalenanti nelle sedi”. Negli ultimi anni, causa aumento di iscritti o eventi singoli, “quale il dramma del C.I.L.A, avevano messo in ombra il nostro bisogno di frequentare con gioia l’Università, senza litigare per un posto sul pavimento o anticiparsi due ore prima l’inizio di una lezione. Speriamo che lo Statuto sia il primo segnale di una nuova aria di cambiamento”, auspica lo studente Umberto Aiello, di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe. Esami. Formalizzato il diritto a un numero minimo di 6 appelli (e almeno un ulteriore appello straordinario per i fuori corso) per ogni anno
accademico e per ciascun insegnamento. Gli appelli devono essere posti a intervalli non inferiori a 10 giorni e le date degli esami relativi a corsi appartenenti allo stesso semestre e allo stesso anno di corso di norma non devono sovrapporsi. Quanto alle discipline che prevedono prove scritte, gli studenti hanno diritto a 3 appelli. Il superamento dello scritto consentirà di accedere alla prova orale almeno per le successive 3 sessioni, ossia per la durata di un anno, fermo restando che ciascun docente possa ritenere lo scritto valido per un tempo più lungo. “Di un altro appello di lingua, dopo 2 anni di battaglie e firme raccolte, non ne vogliono proprio sapere”, reclama Giulia Esposito, di Mediazione Linguistica e Culturale. Rispondono i rappresentanti: “Abbiamo provato a inserire nello Statuto di nuovo questa modifica, ma nemmeno stavolta è andata a buon fine”. Altri, al contrario, ritengono
che sia preferibile lasciare le cose immutate. “Se uno studente non supera lo scritto di Lingua non è che in due settimane può impararla alla perfezione. I mesi tra una sessione e l’altra servono a darci più tempo e agio, a far sì che la nostra preparazione si sedimenti man mano e affronti un percorso di crescita e maturazione progressivo”, interviene la collega Concetta Albanese. In ogni caso, lo studente ha il diritto di conoscere i criteri che hanno concorso all’esito del suo esame e in caso di prova scritta a prenderne visione in modo che le ragioni delle correzioni gli siano del tutto chiare. Gli studenti della Magistrale possono invece sostenere gli esami di profitto indipendentemente dalla dislocazione annuale dei corsi, sempre nel rispetto della propedeuticità. “Un’ottima notizia, perché ci consente di laurearci in tempo e approfittare anche dei momenti distanti dalle sessioni per anticipare lo studio di determinate discipline presenti nel piano di studio”, commenta Angela Chiariello, iscritta a Linguistica e Traduzione specialistica. Per questa ragione, tutti gli studenti hanno il diritto di conoscere il calendario degli esami in tempo ragionevolmente utile. La domanda più ricorrente tra le matricole è: ‘Come
si fa se si hanno due esami nello stesso giorno?’. “Occorre informare i docenti e chiedere loro di sostenere i rispettivi esami in orari diversi, in alternativa rimandare uno dei due all’appello successivo. Se, però, si tratta di un esame scritto di Lingua, bisognerà attendere direttamente la prossima sessione”, spiega Angela. In altri casi, “dipende dall’esame. Molto spesso ci sono tanti prenotati e in quel caso i professori chiedono se ci sono urgenze prima di dividere gli esaminandi in più giorni. Basta far presente che in una certa data si ha anche un altro esame da sostenere. Nessuno farà storie, poiché è cosa risaputa tra i docenti”, interviene Concetta. In ogni caso, le date degli appelli non possono essere anticipate, ma rinviate solo previa autorizzazione del Presidente del Polo Didattico. Stage e tirocini curricolari. Questi ultimi dovranno svolgersi nel rispetto dello Statuto. Nel caso di tirocini che comportino tempi di soggiorno all’estero si ha, inoltre, diritto a ricevere i 2 punti di bonus sul punteggio di laurea, anche se si è fuori corso. “Questo consente di tutelare gli studenti iscritti ai Corsi di Laurea Triennale che ad esempio partono per l’Erasmus+ Traineeship”, precisa Giulia.
Sabrina Sabatino
Per questa ragione, “è utile ribadire che non si può rincorrere il proprio docente di riferimento se questi non risponde a una mail o rimanda il ricevimento per settimane”, sostiene Martina, laureanda. Nei suoi anni all’Università, “è capitato che il ricevimento fosse un optional. È invece giusto che ciascun docente sia un interlocutore presente al di là dei corsi e degli impegni accademici, che sia un tutor prima che un esaminatore”. Altrettanto dibattuta dagli studenti è la questione dell’accavallamento degli orari per corsi non opzionali e relativi ad insegnamenti impartiti nello stesso semestre e anno di corso. “È vero che a L’Orientale si insegnano più di 40 lingue ed è impossibile seguire tutto, senza escludere i lettori, soprattutto se si fanno scelte meno consuete. Ma è assurdo quando a coincidere sono la Lingua e la Letteratura afferenti allo stesso insegnamento”, continua Imma. La nota dolente riguarda il diritto a usufruire di strutture didattiche idonee a una reale fruizione dei corsi. “Devono essere assolutamente garantite aule con un numero sufficiente di posti a sedere – ribadisce Martina – e ancora spazi di studio attrezzati e decorosi, laboratori funzionanti e accessibili, biblioteche fornite, e in ultimo connessioni Wi-fi meno altalenanti nelle sedi”. Negli ultimi anni, causa aumento di iscritti o eventi singoli, “quale il dramma del C.I.L.A, avevano messo in ombra il nostro bisogno di frequentare con gioia l’Università, senza litigare per un posto sul pavimento o anticiparsi due ore prima l’inizio di una lezione. Speriamo che lo Statuto sia il primo segnale di una nuova aria di cambiamento”, auspica lo studente Umberto Aiello, di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe. Esami. Formalizzato il diritto a un numero minimo di 6 appelli (e almeno un ulteriore appello straordinario per i fuori corso) per ogni anno
accademico e per ciascun insegnamento. Gli appelli devono essere posti a intervalli non inferiori a 10 giorni e le date degli esami relativi a corsi appartenenti allo stesso semestre e allo stesso anno di corso di norma non devono sovrapporsi. Quanto alle discipline che prevedono prove scritte, gli studenti hanno diritto a 3 appelli. Il superamento dello scritto consentirà di accedere alla prova orale almeno per le successive 3 sessioni, ossia per la durata di un anno, fermo restando che ciascun docente possa ritenere lo scritto valido per un tempo più lungo. “Di un altro appello di lingua, dopo 2 anni di battaglie e firme raccolte, non ne vogliono proprio sapere”, reclama Giulia Esposito, di Mediazione Linguistica e Culturale. Rispondono i rappresentanti: “Abbiamo provato a inserire nello Statuto di nuovo questa modifica, ma nemmeno stavolta è andata a buon fine”. Altri, al contrario, ritengono
che sia preferibile lasciare le cose immutate. “Se uno studente non supera lo scritto di Lingua non è che in due settimane può impararla alla perfezione. I mesi tra una sessione e l’altra servono a darci più tempo e agio, a far sì che la nostra preparazione si sedimenti man mano e affronti un percorso di crescita e maturazione progressivo”, interviene la collega Concetta Albanese. In ogni caso, lo studente ha il diritto di conoscere i criteri che hanno concorso all’esito del suo esame e in caso di prova scritta a prenderne visione in modo che le ragioni delle correzioni gli siano del tutto chiare. Gli studenti della Magistrale possono invece sostenere gli esami di profitto indipendentemente dalla dislocazione annuale dei corsi, sempre nel rispetto della propedeuticità. “Un’ottima notizia, perché ci consente di laurearci in tempo e approfittare anche dei momenti distanti dalle sessioni per anticipare lo studio di determinate discipline presenti nel piano di studio”, commenta Angela Chiariello, iscritta a Linguistica e Traduzione specialistica. Per questa ragione, tutti gli studenti hanno il diritto di conoscere il calendario degli esami in tempo ragionevolmente utile. La domanda più ricorrente tra le matricole è: ‘Come
si fa se si hanno due esami nello stesso giorno?’. “Occorre informare i docenti e chiedere loro di sostenere i rispettivi esami in orari diversi, in alternativa rimandare uno dei due all’appello successivo. Se, però, si tratta di un esame scritto di Lingua, bisognerà attendere direttamente la prossima sessione”, spiega Angela. In altri casi, “dipende dall’esame. Molto spesso ci sono tanti prenotati e in quel caso i professori chiedono se ci sono urgenze prima di dividere gli esaminandi in più giorni. Basta far presente che in una certa data si ha anche un altro esame da sostenere. Nessuno farà storie, poiché è cosa risaputa tra i docenti”, interviene Concetta. In ogni caso, le date degli appelli non possono essere anticipate, ma rinviate solo previa autorizzazione del Presidente del Polo Didattico. Stage e tirocini curricolari. Questi ultimi dovranno svolgersi nel rispetto dello Statuto. Nel caso di tirocini che comportino tempi di soggiorno all’estero si ha, inoltre, diritto a ricevere i 2 punti di bonus sul punteggio di laurea, anche se si è fuori corso. “Questo consente di tutelare gli studenti iscritti ai Corsi di Laurea Triennale che ad esempio partono per l’Erasmus+ Traineeship”, precisa Giulia.
Sabrina Sabatino