“Una nuova empatia digitale” con i colloqui in modalità virtuale

Accenture. “Il bacino di ragazzi che dalla vostra università viene in Accenture è importante. Lo scorso anno abbiamo assunto circa 200 laureati della Federico II e, di questi, oltre il 40% è di Economia. Di questi non tutti lavorano nella nostra sede di Napoli, ma anche a Torino, Milano e Roma”, spiega il dott. Massimo Michelini, Associate Director. Tra le slide di presentazione, una si sofferma sul tema inclusione e diversity: “Da diversi anni abbiamo avviato programmi per la valorizzazione di tutti i tipi di diversità. Inoltre, Accenture ha l’obiettivo di raggiungere la parità di genere nel 2025. È una cosa molto sfidante: siamo un’azienda tecnologica e il bacino di partenza è tipicamente orientato verso il genere maschile. Dal 1° settembre dello scorso anno, il nostro CEO a livello mondo è una donna”. Sul tema più specifico del recruiting, la dott.ssa Beatrice Scancella, Recruiting Senior Analyst: “Il lockdown ha impattato sulla vita quotidiana privata e lavorativa di tutti e mi fa piacere raccontare come la nostra azienda abbia reagito e trovato anche un nuovo modo di fare recruiting. Anche in una fase delicata come questa Accenture non ha mai smesso di investire sul talento, cosa da sempre al centro della nostra attenzione”. L’attività di recruiting “è andata avanti, ha visto nuove modalità di relazione e contatto, apprezzate dai candidati. Si può parlare di quella che è stata definita una nuova empatia digitale. Ci siamo reinventati facendo colloqui in modalità virtuale, il che richiede di prestare al candidato ancora più attenzione”. Conclude la sua presentazione citando Darwin che sottolinea come a sopravvivere sia non la più forte o intelligente delle specie ma la più reattiva ai cambiamenti e poi dà un consiglio agli studenti: “State vivendo questo periodo con dei punti interrogativi. Sfruttatelo ridisegnando un nuovo modo di vivere, di pensare. Ad esempio, seguendo dei corsi, dei webinar, online ne trovate tantissimi, anche per stuzzicare e stimolare la vostra curiosità e arricchire le vostre conoscenze e potenziate il vostro inglese”.
Intelligenza emotiva
Barilla. “Siamo una company nata in Italia, diventata una multinazionale, siamo gestiti, a livello di presidenza, da una famiglia e si respira nei valori. Non siamo solo Barilla, abbiamo acquisito tanti brand, distribuiamo in tutto il mondo”. È l’incipit della presentazione aziendale della dott.ssa Irene Mastrogregori, HR Manager, che prosegue: “Essendo un’industria che fa food, chi lavorava negli stabilimenti ha continuato a farlo e noi abbiamo garantito la loro sicurezza. Gli altri hanno lavorato in smart working e questa è stata l’opportunità di vedere emergere una leadership autentica”. Il suo consiglio: “Abbiate un approccio digital e potenziate l’inglese perché in questo lavoro bisogna abbattere le barriere”. La sua collega, la dott.ssa Giorgia Ciocci, Recruiter, spiega che un eventuale ingresso in azienda parte da uno stage formativo a Parma di sei mesi e può interessare soprattutto un laureando Magistrale che sta preparando la tesi. Il suo consiglio: “Mettete in luce le vostre esperienze, soprattutto quelle all’estero. Cerchiamo persone che sappiano sviluppare un’intelligenza emotiva e che siano in linea con i valori aziendali quali curiosità intellettuale, fiducia nella direzione, coraggio, passione. Avanzate una candidatura spontanea, noi le guardiamo sempre tutte”.
Dinamismo, flessibilità e inglese
BDO Italia. Per la società di revisione (“in Italia siamo 800 professionisti, più di 60 partner, 18 uffici, anche a Napoli”) c’è il dott. Salvatore Apolito, Senior Manager, che racconta di essere un laureato federiciano. “La carriera che potrete fare da noi prevede un’evoluzione gerarchica interna. Si entra come stagisti, poi dopo un anno di lavoro con il team di revisione si diventa junior assistant, per poi diventare assistenti, senior, manager, senior manager e, chi riesce, partner”. L’emergenza ha portato, naturalmente, a dover cambiare la modalità dei colloqui di lavoro e la mancanza di un rapporto diretto umano può non essere semplice da gestire. Il consiglio a tal proposito: “Presentarsi ad un colloquio telematico non è diverso dal presentarsi ad un colloquio di persona. Alle vostre spalle deve esserci un buon ambiente, curato, e dovete tenere gli occhi fissi sul computer mantenendo l’attenzione sulla persona che vi sta esaminando. Anche noi diamo importanza, nel curriculum, alle esperienze all’estero e all’inglese. Svolgere un lavoro in modalità telematica potrebbe far emergenze alcune delle vostre buone caratteristiche”. Gi Group. “Siamo un’agenzia per il lavoro e ci poniamo come punto di incontro tra domanda e offerta, tra candidato e azienda. Ci occupiamo di ricerca, selezione e anche altri servizi collegati alle risorse umane. Raggiungiamo tutti i settori di business, i nostri clienti sono diversificati, aziende grandi, medie, piccole, locali, multinazionali. Per questo, abbiamo dovuto affrontare l’emergenza adattandoci alle differenti esigenze dei nostri clienti”, spiega la dott.ssa Raffaella La Mura, Area Delivery Coordinator. La pandemia ha determinato un cambio di mentalità, “abbiamo spostato i nostri interventi sulle piattaforme. È fondamentale la capacità di innovarsi, apprendere velocemente norme e iter legati alla selezione e alla formazione. Abbiamo supportato le aziende e i candidati che temevano le nuove modalità di colloquio e l’ingresso in azienda”. Quanto alle opportunità in coda alla pandemia “ad esempio, nel settore informatico, manifatturiero. Per i laureati in Economia si apre un ventaglio di possibilità con un incremento, ad esempio, delle funzioni di amministrazione, controllo e finanza, nell’area commerciale e marketing”. La Doria. Apre il suo intervento citando un brano da Il tagliatore di diamanti di Michael Roach il dott. Antonio Febbraio, HR Director dell’azienda alimentare che produce per conto terzi, il quale sottolinea quanto le doti umane siano forse ancora più importanti delle skill tecniche. “Da giovane sono andato fuori per poi sperare di tornare a casa – racconta – E sono orgoglioso di esserci riuscito. Bisogna creare valore e opportunità per i nostri ragazzi ed è bello quando possono rimanere nel nostro territorio. In questo senso il vostro Dipartimento sta facendo un ottimo lavoro e noi abbiamo assunto, nel corso degli anni, un bel po’ di ragazzi dalla vostra università”. Un laureato in Economia e Management può occuparsi “in azienda, di acquisti e vendite, controllo di gestione, risorse umane, pianificazione in ambito logistico”. Chi cerca l’azienda? “Belle persone. L’azienda ha raggiunto importanti risultati anche perché è piena di belle persone, il che ci porta a poter ragionare tra di noi”. MD. “Legame con le risorse umane, spirito di squadra, rispetto verso i collaboratori, raggiungimento dei risultati che ci poniamo”, i valori dell’azienda presentata dalla dott.ssa Roberta Francavilla, Direttore Sviluppo Organizzativo. Anche Md collabora con il Dipartimento già da qualche anno. La selezione avviene attraverso colloqui individuali con la funzione HR e i manager di linea e “nei candidati cerchiamo i nostri stessi valori: dinamismo, flessibilità, spirito di iniziativa, capacità di adattarsi. In questo periodo non ci siamo fermati e non si è fermato nemmeno il recruiting. Abbiamo svolto 1500 colloqui per posizioni nei punti vendita attraverso una piattaforma e chiedendo il CV parlante, la registrazione di un video rispondendo ad alcune domande”. Protiviti Italia. “Protiviti è una società di consulenza che esiste negli Stati Uniti da 18 anni, in Italia è ancora adolescente. Tema attuale in azienda è l’innovazione – illustra il dott. Eduardo Camerlengo, HR Director – Questa situazione è un acceleratore che ci spinge a far accadere le cose in maniera diversa”.
“Non vi scoraggiate”
PWC Italia. “Già da qualche anno le persone che entrano in azienda non sono più legate ad una sede fisica di lavoro e dispongono di strumenti tecnologici ultra sicuri che offrono ottime performance. La pandemia ci ha spinti ad accelerare il processo di digitalizzazione e ha minato i modelli impiegati fino a questo momento”, afferma il dott. Pier Luigi Vitelli, Partner della sede di Napoli della società di consulenza. Che il lavoro in smart working sia diverso “non vuol dire lavorare di meno, ma piuttosto lavorare per obiettivi. Come portare a termine questi obiettivi, poi, lo devono decidere le future generazioni. Noi non possiamo più imporre i nostri schemi”. STEF Italia. “La nuova via per la ricerca del lavoro è sempre più smart nell’uso dei social. Curate i vostri profili social, rendeteli professionali e rivolti anche alla sfera lavorativa. I CV devono essere distintivi, devono parlare per voi, oltretutto si sta sviluppando sempre di più il CV parlante. Riceviamo tanti curricula e voi ci dovete colpire”, dice la dott.ssa Chiara Isoppo, HR Manager della multinazionale leader nel settore della logistica e trasporto di generi alimentari a temperatura controllata. Il suo consiglio: “Siate proattivi. Accettate anche le esperienze di stage e tirocini, siate disposti a spostarvi dal vostro territorio per poi magari poter ritornare a casa e partecipate a interventi come quello di oggi. Quando le aziende vi dicono la classica frase ‘Le faremo sapere’ non vi scoraggiate e se siete interessati a quell’azienda con le giuste modalità e i giusti tempi fatevi sentire”.

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