250 studenti recuperati allo studio con l’apprendimento permanente

“Democrazia, Università, educazione: la SUN fa il punto sul Lifelong learning” è il titolo dell’incontro che si è tenuto il 20 febbraio nell’Aula Magna della Scuola di Medicina. Dopo un anno di attività, i risultati: 24 corsi, 720 utenti, oltre 250 studenti riavviati allo studio tramite il sistema di apprendimento permanente, promosso dal progetto UniCon (Università della Conoscenza) finanziato dalla Regione Campania. Questo ha consentito, attraverso una serie di corsi organizzati sul territorio, il recupero di oltre il 35% di studenti, fermi da almeno un anno. “Per me è un piacere inaugurare questo meeting. Investiamo sempre più nella tecnologia, spingendo molto sull’e-learning per una serie di motivazioni: la prima è garantire una didattica h24 per studenti lavoratori e non solo; la seconda: contrapporci alle Telematiche, non solo all’interno di vicende giudiziarie, ma anche attraverso strumenti utili allo studente. Laddove le stesse non danno la possibilità di lezioni frontali, noi la forniamo. In breve creeremo una piattaforma regionale, dove ogni Università potrà contribuire”, introduce il Rettore Giuseppe Paolisso. “Il progetto UniCon ha coinvolto circa 500 persone tra studenti, docenti e tutor. Ci ha creduto per primo il compianto prof. Bruno Schettini. L’obiettivo primario è la costruzione di un Centro d’Ateneo permanente, in cui si sviluppano idee e progetti, in stretto contatto con le associazioni sul territorio”, chiarisce il moderatore Antonio D’Onofrio. Interviene a sorpresa l’Assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Severino Nappi: “la nostra terra sconta un certo ritardo sul tema delle competenze. Bisogna recuperare l’idea di formazione come asse portante, in relazione con il sistema produttivo. Abbiamo provato a costruire un tipo di formazione stabile, con stretto legame tra popolazione, impresa e società. C’è l’ambizione di recuperare il ruolo che la Campania ha assunto nel tempo come luogo di istruzione di qualità. Ecco perché l’attività di recupero deve essere affidata alle Università. Contiamo su una delibera in tal senso, che sostenga i progetti europei”. Segue una tavola rotonda nella quale vengono presentati i risultati della ricerca sul Progetto UniCon: “abbiamo riflettuto sulle cause del ritardo in ambito universitario e sui profili degli studenti che subiscono una battuta d’arresto durante il  percorso, lavorando sulla banca dati AlmaLaurea. Innanzitutto si è provato ad individuare i fattori sociologici che rallentano”, spiega il prof. Paolo Landri, che si è occupato della ricerca.
 
La missione “allineare studenti, famiglia, università”
 
Il 70% dei fuoricorso proviene da Architettura e Lettere, in maggioranza donne. Le Magistrali hanno una bassa percentuale di fuoricorso. Lettere e Psicologia toccano il 48%. Caratteristiche fondamentali dello studente in ritardo: “debole dal punto di vista del bagaglio culturale, subisce pressioni in famiglia, poiché è stato costretto a frequentare l’Università senza aver maturato reale motivazione allo studio. Alcuni genitori accompagnano i figli agli esami, risulta un’invadenza da parte della famiglia quando si dovrebbe passare al mondo degli adulti”. L’habitus allo studio viene infatti trasmesso in famiglia: “le classi medie ed elevate sono privilegiate, in quanto predispongono già alla mentalità della formazione di qualità”. Lo studente bloccato dinanzi ad un esame o parcheggiato in un Corso di Studi è disorientato: “non riesce ad avere stimoli”. Le cause del ritardo possono essere diverse: “situazioni oggettivamente difficili, come malattie fisiche o psicologiche o eccessiva ingerenza della famiglia nella scelta, cui si aggiunge la debolezza del sistema scolastico locale, che non riesce ad orientare con efficacia alla scelta”. Non bisogna dimenticare altri punti importanti: “il succedersi di riforme via via diverse e la predilezione per un tipo di apprendimento informale, dove è difficile controllare la qualità dell’informazione veicolata. Sto parlando dei gruppi facebook. Perciò l’Università deve intercettare le nuove forme di comunicazione cercando di sviluppare un tipo di apprendimento di qualità”. Gli studenti in ritardo spesso trovano lavoretti: “conseguenza della carenza di forme politiche di sostentamento allo studio. Se non fossero costretti a lavorare, potrebbero concentrarsi sul rendimento”. Il docente conclude: “il ritardo è dunque segnale di disallineamento tra i vari elementi che strutturano un Corso di Studi. I fattori contestuali sono importanti, infatti non si può parlare di ritardo in maniera generica, ma bisogna adottare strategie di recupero diverse per ogni Corso. La nostra missione implica l’allineamento tra studenti, famiglia, università”.
 
La tecnologia migliora l’interazione docente-discente
 
Il prof. Beniamino Di Martino pone in rilievo la differenza tra il termine inglese ‘e-learning’ e l’italiano ‘formazione a distanza’: “dove il termine italiano conferisce maggiore enfasi al remoto, generando dei malintesi. La tecnologia informatica non allontana il docente dal discente, al contrario permette una maggiore interazione. UniCon è una piattaforma di strumenti Open Source che, con il permesso della Regione, mettiamo a disposizione degli studenti e consente la certificazione del titolo di studio EUCIP sulle competenze dei professionisti ICT”. Prima delle lectio magistralis di Aldo Masullo e Massimo Capaccioli, a conclusione dell’incontro, il prof. Vasco D’Agnese sottolinea: “c’è una differenza sostanziale tra educazione e apprendimento. Oggi non si educa più, perché l’educazione ha a che fare con l’etica e la relazione tra le persone, scarsamente misurabili, mentre l’apprendimento è fatto di parametri misurabili e valutabili, tagliando fuori tutto ciò che non lo è. Ricordiamoci che la natura non si offre come misurabile, così come l’immaginazione”.
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