Grande partecipazione alla prova di accesso al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia in lingua inglese della Seconda Università, tenutasi il 15 aprile presso l’Aulario di S. Maria Capua Vetere. Nonostante il Corso fosse nato, lo scorso anno, per soddisfare le esigenze degli studenti stranieri (comunitari ed extra-comunitari) e i posti messi a disposizione fossero solo 30, si sono presentati ai test circa cinquecento candidati (570 erano le domande pervenute), in maggioranza del Mezzogiorno d’Italia. “Dodici posti sono riservati a studenti extra-comunitari, – sottolinea il prof. Gianpaolo Papaccio, coordinatore del Corso, presieduto dal prof. Italo Francesco Angelillo, e docente di Istologia – In ogni caso, abbiamo avuto, in maniera predominante, candidati italiani, i quali, probabilmente, hanno pensato di esercitarsi per i quiz che, poi, ci saranno il 23 luglio. È stata, senza dubbio, una chance per vedere come si svolge un concorso pubblico, a mio avviso, però, dispendiosa, visto che i partecipanti hanno versato una quota di cento euro all’Ateneo”. I sessanta quesiti, tanto criticati dagli studenti italiani, provengono dall’Università di Oxford e vengono corretti dal Consorzio Interuniversitario Cineca che ne pubblica i risultati on-line. “Sono domande molto simili a quelle del quiz del Ministero dell’Università italiano, tanto che, nella cultura generale, quest’anno, c’era anche qualche domanda su squadre di calcio e giocatori”. Lo scorso anno, l’affluenza era stata decisamente minore: 280 candidati per i soliti trenta posti. “Devo dire che, drammaticamente, non siamo riusciti ad occupare tutti i posti, ma solo 24 in quanto gli studenti avevano risposto a meno di venti domande su ottanta”. Tra questi ultimi, oltre ad un gruppo di ragazzi campani e, in genere del Sud, ci sono tre israeliani, un iraniano, un finlandese, un americano e due egiziani. “Seguono le lezioni nel complesso di S. Patrizia e hanno già sostenuto gli esami del primo semestre. ll percorso è strutturato alla maniera di quello italiano, ma i ragazzi hanno il vantaggio di essere solo 24, e quindi essere seguiti maggiormente dai docenti – conclude Papaccio – Ultimamente, mi hanno chiesto di seguire anche un corso in lingua italiana, ho consigliato loro di frequentarne uno per stranieri presso l’Università L’Orientale. Devo dire che, al momento, procede bene e ne sono soddisfatto. Vedremo, poi, come andrà con le cliniche”.