8 mila aspiranti medici in Campania

A rompere il ghiaccio con le prove di ingresso ai Corsi di Laurea a numero programmato sono stati gli studenti che sperano di essere ammessi a Medicina. Il 4 settembre, in tutti gli Atenei d’Italia, si sono confrontati con 80 quesiti a risposta multipla (40 su cultura generale e ragionamento logico, 18 su biologia, 11 su chimica, 11 su fisica e matematica). In Campania i posti messi in palio sono 406 alla Federico II, 440 alla SUN (220 presso la sede di Napoli e 220 presso quella di Caserta) e 195 all’Università di Salerno. A contenderseli sono stati complessivamente oltre ottomila candidati: 3.831 domande sono giunte alla Federico II, 1.900 all’Università di Salerno e 2.650 alla Sun. Le prove si sono svolte in maniera ordinata nonostante l’ingente numero di partecipanti. I candidati della Federico II, per esempio, sono stati distribuiti su 59 aule di Monte S. Angelo. Per evitare di esporre gli studenti alla pioggia durante la lunga attesa, è stata anche montata una copertura all’ingresso del complesso che però non si è resa necessaria.
La novità principale delle prove di accesso di quest’anno consiste nell’aggregazione territoriale dei Corsi di Medicina delle tre Facoltà campane. I risultati delle prove svolte nei diversi Atenei confluiranno in un unico elenco. Gli ammessi saranno assegnati ad una delle sedi in base alla preferenza espressa e alla disponibilità di posti. Per la prima volta verranno messi direttamente a confronto i punteggi ottenuti da tutti i candidati che hanno partecipato al test nella nostra Regione. Gli aspiranti medici, quindi, troveranno il proprio nome in una graduatoria comune. Il Preside della Facoltà di Medicina della SUN Giuseppe Paolisso assicura che questo cambiamento non comporterà alcun rallentamento nello scorrimento e consiglia alle matricole di cominciare sin dai primissimi giorni di ottobre a seguire le lezioni.
L’aggregazione ha, però, già fatto sentire i primi effetti alla Federico II: sono diminuite le defezioni di coloro che avevano presentato domanda di iscrizione al test. “Si sono presentati in 3639, vale a dire il 95% dei candidati perché con l’aggregazione degli Atenei è divenuto irrilevante dove eseguire la prova – afferma il prof. Cesare Gagliardi, Presidente della Commissione per l’accesso alla Facoltà di Medicina – Il provvedimento mira a livellare il punteggio necessario per accedere ai vari Atenei. Di solito, accadeva che per essere ammessi alla Federico II gli studenti dovessero raggiungere un punteggio superiore. Quest’anno si entra solo per il merito, non per la sede che si è scelta”.
I contenuti della prova restano una roulette per la maggior parte degli studenti. Il prof. Gagliardi riferisce le loro impressioni: “Mi hanno raccontato di aver trovato particolarmente difficili le domande scientifiche, soprattutto quelle di Biologia. Erano poco coerenti con il livello di approfondimento dei programmi nella scuola superiore”. L’Imu, lo spread, la costruzione del muro di Berlino, Pascoli e i premi Nobel sono finiti tra i quiz per i futuri camici bianchi. “Le domande di logica e cultura generale non sono apparse molto complicate – prosegue il docente – La difficoltà maggiore sta nel fatto che si hanno appena 90 secondi per quesito, una buona parte dei quali viene impiegato per leggere testi abbastanza lunghi”.
Nelle aule di Monte S. Angelo erano presenti candidati di tutte le età. Molti sono, infatti, coloro che ripetono più volte la prova o tentano di accedere a Medicina dopo una prima laurea in materie biologiche o biotecnologiche. “I ragazzi nati dopo l’87-88 erano circa 150. Rari i casi degli over 40. Quest’anno il più anziano aveva 63 anni – sostiene Gagliardi – A Medicina tutti ce la possono fare. Non c’è bisogno di doti geniali ma di un impegno notevole. E’ necessaria una grossa dedizione allo studio per l’ingente mole di nozioni da apprendere, oltre ad una spiccata attitudine per la professione medica”.
Manuela Pitterà
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