Alla vigilia del nuovo anno accademico, le cui lezioni riprenderanno lunedì 24 settembre, non si registrano novità di rilievo ad Ingegneria, la quale si conferma Facoltà dai grandi numeri, ma che sembrano essersi, finalmente, stabilizzati. Sono stati, infatti, poco più di 3.400 i ragazzi che il 5 settembre hanno affrontato le prove di valutazione presso la sede centrale di Piazzale Tecchio. Una partecipazione significativa ma in linea con gli andamenti degli ultimi anni, come l’esito che ha visto il 40% dei partecipanti rispondere in maniera insufficiente ai quiz di Matematica, Logica e Comprensione del Testo. La prova, lo ricordiamo, non è selettiva ma assegna, a coloro i quali hanno conseguito, al tempo stesso, un indice attitudinale inferiore a 60/100 e un punteggio nella sezione Matematica inferiore a 4/20, i cosiddetti OFA – Obblighi Formativi Aggiuntivi, un debito di 3 crediti, da colmare superando un test analogo, che si svolgerà nel corso del primo semestre. In caso di ulteriore bocciatura, gli studenti in debito avranno l’obbligo di sostenere, come primo esame, Analisi I. “Temevamo che il numero programmato ad Economia comportasse un’impennata delle iscrizioni al Corso di Ingegneria Gestionale, ma così non è stato, confermando l’idea che si tratti di percorsi che interessano pubblici differenti – dice il Preside Piero Salatino commentando i dati – Anche la distribuzione degli interessi degli studenti, indicate nelle preiscrizioni, ricalca quella dello scorso anno, comprese le circa seicento preferenze per il Corso in Biomedica”. Inevitabili i consigli: “prima di entrare in aula, è meglio farsi un ultimo esame di coscienza. Il processo selettivo, in questa Facoltà, per ragioni sia fisiologiche che patologiche, è molto forte. Pertanto, si deve cercare di entrare subito nel ritmo – prosegue il Preside – È singolare confrontarsi con ex-studenti di Ingegneria che ricordano ancora i tempi in cui si cominciava a studiare per un esame solo un mese prima. Questa è la negazione di un buon approccio all’università”. Nel corso dell’anno, le università italiane saranno interessate da una vera rivoluzione copernicana che le trasformerà nel profondo: “di tutto questo gli studenti non si accorgeranno. Ci siamo impegnati ad organizzare le attività didattiche per l’intero anno ed abbiamo lasciato chiare strutture di riferimento e ordinamenti didattici che non vedranno interventi di rilievo per alcuni anni. Gli studenti non avranno nulla di cui preoccuparsi”, conclude il Preside che preannuncia, nei prossimi mesi, un incontro sulle nuove prospettive per gli ingegneri. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito ingegneria.unina.it, dove è disponibile il calendario didattico.
(Si.Pa.)
(Si.Pa.)