A Commerciale corsi di tutoraggio per i laureandi in debito dell’esame

“Chi segue i corsi e studia quotidianamente non avrà problemi nel sostenere l’esame”, è quanto afferma la prof.ssa Rita De Siano, docente di Politica economica, presso la Facoltà di Economia. “Se, invece, si pensa che la cosa migliore sia memorizzare quante più nozioni nei dieci giorni che precedono gli esami, allora si è sulla strada sbagliata”. Durante il corso, cominciato ormai da più di un mese, “analizziamo grandezze macro-economiche, come il prodotto interno lordo, fino a trattare la politica monetaria della banca centrale europea e a svolgere le relative esercitazioni”. Essere presenti in aula ha, senz’altro, la sua importanza. “Generalmente – dice la De Siano – seguo il testo, quindi i ragazzi non fanno fatica a starmi dietro. Nonostante ciò, molto spesso, mi rendo conto che imparano a memoria, senza ragionare e comprendere in pieno le tematiche”. Lo sbaglio sta nel volere imparare tutto in tempi stretti. “Gli studenti devono capire che, per accumulare conoscenza, è necessario maturare gli argomenti e studiarli giorno dopo giorno. In questo modo, risulterà molto più facile superare l’esame”. Altra prova che preoccupa molto è quella di Microeconomia, con la prof.ssa Monica Paiella. “I ragazzi sono convinti di non superare l’esame perché non conoscono la Matematica, in realtà non è così. Il programma di Microeconomia prevede lo studio delle derivate, ma sbagliandone una, di certo, non si viene bocciati!”. Eppure c’è chi si presenta all’esame quattro o cinque volte. “Sono coloro che non studiano, vengono solo a ‘tentare’”. La prova scritta, dopo la quale lo studente è libero di scegliere se sostenere o meno l’orale, consiste in tre esercizi  su: la teoria del consumatore, la teoria dell’impresa e gli equilibri di mercato, a cui si aggiungono quattro domande che valgono un terzo del voto finale. “I ragazzi imparano i passaggi a memoria, senza riflettere minimamente, e pretendono di saper svolgere gli esercizi”. Pochi, rispetto al numero degli iscritti, coloro che scelgono di frequentare. “Microeconomia è un corso che va seguito, – chiarisce la Paiella – d’altra parte è l’unico modo per passare l’esame con voti alti. In ogni caso, chi si iscrive all’Università deve sapere che è necessario dedicare tempo alle lezioni”. Poca affluenza al corso è ciò che lamenta anche il prof. Guglielmo Landolfi, docente di Diritto commerciale, insegnamento del terzo anno. “Gli studenti non seguono e spesso conservano Commerciale come ultimo esame tanto che, in alcuni casi, diventa un ostacolo alla laurea. In tanti, poi, seppur vicini al conseguimento del titolo, non hanno maturato un buon metodo di studi, anzi hanno notevoli difficoltà nell’esposizione”. Senza dubbio, il programma è molto vasto e la disciplina è complessa. “Si affrontano le problematiche del diritto societario, oggetto di più interventi legislativi che hanno modificato non poco la materia”. Allora, il suggerimento è: “Studiare ad alta voce, confrontandosi con i colleghi perché quando si è da soli si rischia di imparare a memoria e, alcune volte, si pensa, erroneamente, di aver capito”. Per tutti coloro a cui manca esclusivamente l’esame di Commerciale alla laurea, i professori Landolfi e Renato De Castro Santagata hanno organizzato corsi di tutoraggio, tenuti dalla dott.ssa Mercedes Guarini, collaboratrice della cattedra. “Sono due ore a settimana, durante le quali vengono ripetuti gli argomenti tipici, quali lo statuto dell’imprenditore, il fallimento e le società”. 
Pubblico, no
alle dispense
Restiamo in ambito giuridico con la prof. Anna Papa e il suo insegnamento di Istituzioni di Diritto pubblico, da nove crediti. Il programma spazia dalle fonti del diritto all’organizzazione costituzionale dello Stato fino all’ordinamento regionale, a cui va aggiunta una parte speciale di approfondimento che “ahimè – afferma la docente – le matricole non studiano, in quanto non la ritengono obbligatoria”. La sezione che causa più problemi è quella relativa all’ordinamento regionale. “E’ la più nuova – continua la Papa – Negli ultimi dieci anni, l’ordinamento ha subito un profondo cambiamento che ha reso le regioni enti fondamentali della nostra Repubblica. Purtroppo, registro sempre più una totale disattenzione verso questa materia, probabilmente perché i ragazzi percepiscono l’ente Regione come secondario”. Pare, poi, che, per velocizzare i tempi, si sia diffuso l’uso di dispense. “Sono riassunti striminziti, che contengono, a volte, errori molto gravi. Si studiano nel giro di una settimana o poco più, ma non fanno che pregiudicare la riuscita dell’esame. Ottenere un voto basso al primo anno,  a mio avviso, significa collocare lo studente su una scia di mediocrità”. In ogni caso, utilizzare le dispense “significa imparare a memoria tante definizioni, che poi vengono dimenticate in fretta”. L’ideale sarebbe seguire il corso. “In settantadue ore, riesco ad affrontare tutto il programma senza alcuna fretta. Coloro che sono presenti prendono appunti e spesso si preparano all’esame senza adottare alcun testo. Coloro che, per motivi organizzativi o personali, non hanno la possibilità di essere presenti in Facoltà, dovrebbero almeno studiare dai testi consigliati o da manuali che offrano una visione di respiro della disciplina, dedicando un po’ di tempo in più alla preparazione”. 
Ospiti del mondo
aziendale in aula
Tra i laureandi, sembra essere molto gettonato il prof. Stefano Monferrà: è tra i docenti che hanno più tesisti, al Corso di Laurea in Economia Aziendale. Le lezioni di Corporate Finance sono sempre molto affollate, seppur si tratti di un insegnamento della Specialistica. “Affrontiamo temi abbastanza complessi, quali le operazioni finanziarie di carattere straordinario, – spiega Monferrà – e le ultime lezioni, al termine del semestre, sono tenute da ospiti del mondo operativo. Quest’anno, per esempio, avremo il dott. Alfonso Riccardi, responsabile analisi finanziaria di Vertis, la dott.ssa Giulia Bartolini, responsabile del Centro Studi Prometeia e, ancora, il dott. Goffredo Amodio di Accenture. Oltre a presentare le aziende presso le quali lavorano, riprendono i concetti teorici appresi dai testi e, spesso, lasciano i loro indirizzi di posta elettronica a cui i ragazzi possono inviare il proprio curriculum”. I consigli del professore agli studenti prossimi alla laurea. “Bisogna avere le idee chiare su ciò che si vuole fare, individuando un percorso che porti alla realizzazione dei propri obiettivi e alla crescita professionale. Per esempio, se si vuole fare carriera velocemente, sarà bene rivolgersi alle società di consulenza, dove si lavora molto ma, allo stesso tempo, si ha la possibilità di imparare in fretta”. 
Maddalena Esposito
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