A L’Orientale un orientalista candidato a Rettore: è il prof. Roberto Tottoli

Un orientalista candidato alla guida dell’ex Collegio dei Cinesi. Il prof. Roberto Tottoli, 56 anni, bresciano di origine, ordinario di Islamistica, si propone alla comunità accademica de L’Orientale in vista della scadenza elettorale che vede la conclusione del mandato della prof.ssa Elda Morlicchio. Motiva la decisione con un desiderio dei colleghi di un’alternanza fra le aree disciplinari dell’Ateneo: “un Rettore orientalista manca da molto tempo, oltre 20 anni. Anche negli altri Dipartimenti ci sono persone che potrebbero benissimo ricoprire la carica, alcuni di loro mi hanno riferito di non essere interessati. Per ora, non ho avuto sentore di altri candidati”. Le consultazioni partiranno nel mese di maggio, nella prima decade si presentano le candidature. Tottoli, laureato in Lingue e Letterature Orientali all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha svolto gli studi di dottorato a L’Orientale e alla Hebrew University di Gerusalemme. Dopo un periodo di docenza a Torino, insegna a L’Orientale dal 2002. “Sono stato fuori da qualsiasi interesse amministrativo per dieci anni poi, però, sono cambiate molte cose, c’è stato un passaggio generazionale”. Porta in dote “l’esperienza, che ha inciso molto in questa scelta, come Direttore del Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo quando era Rettore la prof.ssa Viganoni”. Al momento ha incontrato “una quarantina di colleghi, non un giro ufficiale”. Ha intenzione, però, di “programmare un incontro con i vari Dipartimenti”. Dalle consultazioni informali ha raccolto alcune indicazioni: “i colleghi si aspettano continuità con gli ultimi due rettorati, che si proceda con politiche di reclutamento di qualità, con il miglioramento della macchina amministrativa e organizzativa”. L’Ateneo “non sta assolutamente messo male, c’è uno spirito di corpo tra docenti, studenti e amministrativi che ha sorpreso anche la commissione CEV durante la visita in Ateneo”. Da coltivare la specifica vocazione dell’Ateneo: “le relazioni internazionali, la ricerca di un certo livello. Occorre coniugare le nostre specificità con i grandi numeri di studenti che in molti ambiti abbiamo”. Prima priorità: gli spazi. “La carenza di aule è il problema con cui ci si misura sempre in Ateneo. Ampliare il parco immobiliare non è semplice anche per la vocazione de L’Orientale, che io condivido, di restare nel centro storico. Si spera ci sia una possibilità di trovare spazi adeguati perché siamo oltre il limite. Bisogna pensare principalmente ai nostri 10 mila studenti iscritti. Credo che si possa arrivare a delle soluzioni, il bilancio dell’Ateneo è sano”. Il prof. Tottoli ha già fissato alcuni punti cardine di quello che sarà il suo programma elettorale. Bisogna andare oltre “l’impostazione ormai decennale della 240, da quando L’Orientale è passato da 9 Dipartimenti e 4 Facoltà a 3 Dipartimenti”. L’Università in questo decennio è molto cambiata: “per esempio, la didattica e la ricerca richiedono non solo uno sforzo dei docenti ma anche un supporto amministrativo diverso rispetto al passato”. Sull’offerta formativa: “non occorre cambiare granché, in qualche modo i Corsi di Studio che abbiamo sono sostanzialmente quelli usciti dalle vecchie Facoltà. Bisogna però verificare le forze che ci sono, ripensare a come caratterizzare maggiormente i percorsi. Spesso la docenza è costretta a lottare con i grandi numeri di studenti. Si inseguono spostamenti e discipline, esigenza nata anni fa. Sarebbe il caso di pensare ad un progetto a lungo termine che nella sostanza guarderà le stesse linee didattiche che ci sono adesso. Non ci saranno certo rivoluzioni”. Insomma, la parola chiave è razionalizzazione: “Bisogna semplificare ed evitare la contrapposizione di materie tra Corsi di studio e pensare ai contenitori, alle direzioni disciplinari anche nella funzione post-laurea”. Sul post-laurea: “i nostri servizi funzionano abbastanza bene, i feedback sono positivi. Certo, la necessità di rivedere i Corsi di Laurea si sposa anche alla necessità di avere un contatto più fitto con i cosiddetti portatori di interesse, cosa che va implementata e portata a regime”. La ricerca: “non abbiamo ancora una struttura dedicata che segua l’attività dei docenti in maniera più puntuale, per una serie di ragioni”. La prima è la carenza di personale: “Le previsioni di uno spopolamento degli uffi ci amministrativi sono abbastanza allarmanti, indubbiamente si dovrà procedere con l’immissione di nuove unità. E poi bisogna motivare formando il personale”. Sul versante della docenza: “negli ultimi anni si è già agito bene, abbiamo avuto un buon ricambio generazionale conservando la qualità, nonostante un quadro normativo non sempre stabile”. Un invito agli studenti: essere più partecipi “nel ‘controllo del prodotto’, usando una brutta espressione”. E quindi: “partecipare attivamente nelle varie Commissioni di controllo e servizio, nei Corsi di Studio e negli altri organi collegiali, segnalare cose da migliorare come quelle che funzionano. Vorrei ascoltare spesso gli studenti perché penso sia fondamentale per migliorare la produzione di sapere e insegnamento che dovrebbe provenire dall’università. Ritengo il loro contributo molto importante, possono dare davvero tanto all’Ateneo”. L’Orientale, conclude Tottoli, “ha un valore molto alto ma tutta una serie di lacciuoli organizzativi impediscono di andare a pieno regime. L’Ateneo ha possibilità uniche sia di professionalità che di conoscenze. Bisogna trovare il sistema per farlo lavorare meglio”.
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