“La nostra Facoltà si articola in maniera un po’ diversa rispetto alle altre presenti sul territorio. Da noi non si apprende solo il sapere umanistico, nella sua accezione classica. Proiettiamo i nostri studenti nel fare e nell’agire concreto, prestando attenzione ai beni culturali e alla bellezza paesaggistica. È una Facoltà piccola, a dimensione umana, che dà l’opportunità di crescere in settori specializzati”, così la Preside Emma Giammattei descrive il percorso didattico di Lettere. “Con le disposizioni contenute nelle nuove normative – spiega – abbiamo dovuto restringere l’offerta formativa, puntando l’accento su quelle attività che abbiano maggiori sbocchi lavorativi”. Conservazione dei beni culturali (i cui percorsi si sono ridotti a tre), fiore all’occhiello della Facoltà, “coniuga una solida formazione di base con un’attenzione alle discipline storiche e alle competenze tecnico-scientifiche sui beni culturali. Ad esempio, il percorso antropologico forma esperti del management culturale nel settore delle arti visive e dello spettacolo. Una funzione innovativa se si pensa ai molteplici campi di lavoro correlati”. Novità anche per quanto concerne il Corso di Lingue e culture moderne che “si snoderà in due percorsi a scelta, altamente professionalizzanti”. Il primo, Lingue straniere per le professioni, “è l’indirizzo maggiormente innovativo. Permette, nell’ambito di conoscenze economiche e d’impresa, l’acquisizione di competenze linguistiche spendibili nel mondo del lavoro. Si studia, ad esempio, da corrispondente in lingua estera, da operatore di intermediazione nelle imprese, da operatore nell’editoria. Insomma, una buona base per partire con esperienze all’estero”. L’altro profilo a scelta è Lingue e letterature straniere. “Ci manteniamo sul classico, sugli aspetti letterari e filologici legati alla cultura europea. Studiamo anche la geografia dei luoghi. Sarebbe impensabile parlare la lingua e non conoscere bene il Paese in cui è nata”. Inoltre: “sono previsti innumerevoli Laboratori di traduzione, dove fare pratica. Prima di tutto la concretezza se si vuol far capire bene la teoria”. Il Corso di Progettazione e gestione del turismo culturale “si avvale della possibilità di esperienze dirette sul campo. Abbiamo convenzioni con numerose agenzie sul territorio”. È utile inoltre ricordare che questi Corsi di Laurea “portano l’accesso diretto al TFA, il tirocinio formativo che permette di abilitarsi da insegnante. L’insegnamento, infatti, resta una delle opzioni che riscontra maggiore successo fra i nostri laureati. Eppure, vorrei ricordare che gli studi umanistici non sono proiettati solo verso il passato, verso le ‘vecchie’ carriere. Oggi più che mai si chiede l’intervento di ‘umanisti’ anche in settori scientifici ed economici”. Per questo la Preside consiglia: “idee chiare al momento dell’iscrizione. Si sceglie un percorso perché desta curiosità, perché piace, perché fa accendere la miccia della passione”. E una volta in Facoltà: “Non siate timidi e sprigionate la vostra voglia di emergere. Spesso le fragilità si rivelano perché si ha paura di parlare e chiedere aiuto. Al Suor Orsola ci sono docenti molto giovani con cui poter dialogare e confrontarsi, specialmente al primo anno”.
A Lettere si insegna il sapere umanistico e si proiettano gli studenti “nell’agire concreto”
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