A Medicina Sperimentale il nuovo Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro

Sarà attivo da settembre il nuovo Corso Triennale in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro. Afferirà al Dipartimento di Medicina Sperimentale. “L’esigenza che sta alla base della nascita di questo Corso – spiega il prof. Italo Angelillo, Direttore del Dipartimento – è quella di avere una professionalità in grado di affrontare la globalità delle problematiche relative alla salute ed alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro in ambiti molto ampi, se si considerano quelli attinenti la qualità delle grandi matrici ambientali, l’alimentazione, l’igiene edilizia, e così via”. Il nuovo Corso forma, quindi, un professionista sanitario che, in possesso della laurea abilitante, “è impegnato nella promozione e tutela della salute della comunità e svolge con autonomia tecnico-professionale e sotto la propria responsabilità tutte le attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza dell’ambiente nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica e veterinaria, e di igiene e protezione ambientale”. In altre parole – aggiunge il docente – questi operatori hanno il compito di valutare la rispondenza tra le strutture e gli ambienti di lavoro in relazione alle attività connesse e le condizioni di sicurezza degli impianti; vigilano sulla qualità degli alimenti e delle bevande, dalla produzione al consumo; collaborano con l’amministrazione giudiziaria per indagini sui reati contro il patrimonio ambientale, sulle condizioni di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e sugli alimenti. Il Corso sarà a numero chiuso, probabilmente 20 gli ammessi per questo primo anno, anche se, ricorda il prof. Angelillo, “il numero degli studenti ammissibili è determinato annualmente con decreto del Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sulla base delle indicazioni contenute nel Piano regionale della formazione, tenuto
conto delle esigenze sanitarie nazionali e sulla base del progetto didattico e delle potenzialità formative”. Il test di ingresso che dovranno superare i ragazzi, spiega il prof. Angelillo, “consiste in prove aventi per oggetto le nozioni apprese normalmente nelle scuole secondarie, con particolare riferimento alla logica e cultura generale, biologia,
chimica e matematica e fisica”. Gli insegnamenti che si troveranno ad affrontare i candidati ammessi sono di tipo trasversale: da quelli tipici delle scienze mediche, in particolare con esami di Igiene, Medicina Preventiva, Medicina del Lavoro e Scienze Tecniche applicate, a quelli inerenti l’Ingegneria Civile e Architettura, dell’Ingegneria
Industriale e dell’Informazione, nonché quelli dell’area giuridica, in particolare il Diritto penale e il Diritto del Lavoro, e di Scienze Umane e Sociali, e della Sociologia dei processi economici e del lavoro e la Psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Questa figura professionale, dalle competenze interdisciplinari, sottolinea il Direttore, “presenta il più alto tasso di occupazione a tre anni dal conseguimento del titolo con più dell’87% di inserimento”.
- Advertisement -




Articoli Correlati