A scuola di legge

Si è illustrato l’offerta didattica della Facoltà, ma anche, e soprattutto, del nuovo ruolo che oggi occupa il giurista nel corso dell’incontro “A scuola di legge”, la giornata di orientamento della Facoltà di Giurisprudenza del Suor Orsola Benincasa, il 28 aprile, nella sede di S.Lucia a Monte. “La globalizzazione che ha fatto cambiare volto al mondo giuridico, ed è proprio per questo motivo che abbiamo organizzato questo incontro, per farvi capire in che modo, l’università si sta preparando a questo cambiamento. Il giurista oggi torna ad essere un grande progettista del sociale. Una figura molto più colta rispetto al passato, che può agire su più livelli”, ha introdotto il Rettore Francesco De Sanctis. “Napoli vanta una tradizione culturale di grande prestigio, in cui, accanto alla Federico II, la grande madre di tutte le facoltà, esistono anche, tante altre realtà interessanti ed innovative, come la nostra”, illustra il Preside della Facoltà prof.Franco Fichera. Giurisprudenza del Suor Orsola, infatti, nel formulare il proprio piano di studi, ha svolto un’approfondita riflessione sulle trasformazioni in corso, non solo in tutte le facoltà di legge italiane, ma anche nello stesso sistema giuridico, predisponendo così un’offerta formativa molto innovativa. “Il nostro obiettivo è quello di offrire a tutti i nostri studenti un percorso nuovo, al passo coi tempi, grazie ad una laurea di 5 anni del tutto ristrutturata, in cui nei primi tre anni offriremo allo studente le basi della nuova cultura del giurista, mentre negli ultimi due, quelli relativi all’area forense o amministrativa, lo instraderemo, grazie a percorsi molto pratici ed operativi, all’ingresso nel mondo del lavoro”. Uno degli aspetti più interessanti, dei progetti offerti dal Preside è stato senza dubbio quello relativo alle prove scritte. “Tutti i nostri esami avranno una prova scritta. Scrivere è un’esigenza troppo importante che gli studenti universitari stanno perdendo, indebolendo, di conseguenza, anche la loro esposizione orale. Noi vogliamo che tutto questo non accada. Inoltre, abbiamo istituito anche un corso molto affascinante, in Lingua Italiana e scrittura di testi giuridici, in cui offriamo ai nostri studenti, tutti gli strumenti possibili per una corretta esposizione, scritta ed orale delle materie oggetto di studio”. 
Ospite dell’incontro il Direttore del Corriere del Mezzogiorno, Marco Demarco. “Volete sapere perché sono qui? Perché per un giornale è molto importante mantenere un rapporto vivo con la parte sana e migliore della città, quella della cultura. Inoltre sono qui, perché il collegamento tra mezzi di informazione e università rappresenta un asse che è sempre stato molto solido” ha detto Demarco. Un invito “non prendete sottogamba l’università. Voi avete la fortuna e la possibilità di poter studiare ed operare in un grande laboratorio giuridico come Napoli, non perdete questa occasione”. Poi un quesito a Rettore e Preside: “ma esiste ancora la certezza del diritto?” A rispondere il Rettore: “La certezza del diritto vuol dire che esiste la democrazia. La legge, però, è un messaggio e, come tale, può provocare una difformità interpretativa, spesso abusata o mal gestita. Proprio per questo motivo, ho fatto riferimento, all’inizio, al nuovo ruolo del giurista colto, colui cioè che sappia avere la capacità principale del diritto, quella cioè, del ben decidere. Intendiamoci, noi non pensiamo che i giuristi siano poco, o per nulla colti, al di fuori delle loro competenze. Ciò che sosteniamo con forza, è che oggi il Diritto è una scienza più complessa rispetto al passato. Una scienza delle relazioni sociali, una scienza che, allo stesso tempo, deve convincere ed unire, i vinti e i vittoriosi, i forti e i deboli, chi ha potere e chi no. In definitiva, siamo dell’avviso che il giurista, per essere tale, debba avere mire più alte della semplice applicazione della legge e che debba trasformarsi, all’occorrenza, anche in un analista dei sistemi sociali”. 
L’aula era piena di studenti provenienti dai licei, ma, paradossalmente, l’unica domanda è stata posta da una mamma, giunta all’incontro, senza il figlio. “Sono mamma di un ragazzo che il prossimo anno andrà all’università, quasi sicuramente a legge. Volevo chiedervi, perché un ragazzo dovrebbe scegliere voi, invece, della grande offerta proposta dall’università pubblica, più economica e più famosa?” Il primo a rispondere è stato il Rettore De Sanctis: “noi non siamo una università privata, ma un ente pubblico non statale. Abbiamo gli stessi obblighi degli altri atenei, siamo una struttura senza fini di lucro, con maggiori problemi perché non riceviamo fondi dallo Stato. Ecco perché abbiamo costi leggermente più alti”. Poi è stata la volta del Preside Fichera: “abbiamo un’offerta valida, che sa legare storia, tradizione e aspetti attuali del mondo giuridico. Non abbandoniamo gli studenti a se stessi, avendo un numero programmato di soli 150 ragazzi. Inoltre, tra un po’, saremo l’unica facoltà in Italia, ad offrire dei laboratori professionali per la preparazione ai concorsi pubblici, in modo da garantire un’ulteriore possibilità in più ai nostri studenti”.
Gianluca Tantillo
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