A Sociologia un “clima familiare”

“Si caratterizza per l’attenzione crescente verso il territorio e per il tentativo di coniugare gli studi classici delle scienze sociali con le nuove tecnologie”, spiega il prof. Gianfranco Pecchinenda, Preside della Facoltà di Sociologia, unica nel Mezzogiorno d’Italia, con sede nel centro storico napoletano, che attiva l’omonimo Corso di Laurea ed anche Culture Digitali e della Comunicazione. Il sociologo “è un professionista che cerca di analizzare, a livello micro, le istituzioni – come la famiglia – e, a livello macro, le relazioni sociali tra le istituzioni e la società nel suo complesso. Dunque, ha una grande apertura e un’attenzione verso altre discipline. Per esempio, lavora molto con gli urbanisti e gli architetti, in quanto non si possono analizzare determinati fenomeni, come il disagio della periferia, senza conoscere la struttura urbana”, spiega il Preside. E’ proprio per questo che, nei primi due anni del percorso di studi, gli studenti affrontano una varietà di discipline che vanno dell’Economia politica alla Psicologia sociale fino alla Statistica e alla Storia contemporanea – “devono avere una conoscenza di base generale, anche se le stesse materie di studio incentivano all’apertura e alla flessibilità mentale” – per poi, a seconda dei propri interessi, scegliere tra due indirizzi: quello socio-antropologico e della comunicazione e quello economico e del lavoro. Per una questione di chiarezza, c’è da dire che “per essere sociologi a tutti gli effetti, è necessario conseguire il titolo di Laurea Magistrale”. I neo laureati “premesso che, generalmente, sviluppano una buona dose di creatività, sono predisposti all’auto-imprenditoria: grazie alla rete internet, riescono mettere in piedi piccole società di consulenza e di formazione”.
L’accesso al Corso di Laurea in Sociologia prevede lo svolgimento di una prova di valutazione, non selettiva, che si svolgerà alla fine di settembre presso il complesso universitario di Monte Sant’Angelo. Si tratta di ottanta quesiti di Cultura generale, Logica, Matematica e Statistica e Comprensione verbale che testano le capacità analitiche e logico-matematico delle matricole. “Nel caso in cui lo studente non dovesse superare i test, potrà ugualmente immatricolarsi ma non potrà sostenere gli esami – spiega la prof.ssa Amalia Caputo, delegata all’orientamento – è un blocco che serve ai ragazzi anche per rendersi conto della propria motivazione e delle aspirazioni”.  Culture digitali, invece, è a numero chiuso, – per il prossimo anno i posti disponibili sono 250. Il Corso ha un taglio più pratico, in quanto “incentrato sull’analisi delle dinamiche che si sviluppano nei mondi virtuali. Dunque, spesso, le prospettive occupazionali sono relative alle ricerche in rete o ai sondaggi elettorali”, illustra il Preside. 
Nell’incertezza sul percorso di studio e le discipline da affrontare, può essere utile seguire qualche lezione. “Partecipare significa cominciare ad entrare nel meccanismo e nei ritmi universitari e aiuta a chiarirsi le idee”, chiarisce la Caputo. E aggiunge: “Il primo anno è terribile. In primis, perché bisogna imparare ad autogestire le ore di studio e si può facilmente incappare nell’errore di rimandare la preparazione degli esami a qualche mese dagli appelli, ma, se c’è la passione, si va avanti bene”. Partecipare alla vita universitaria, non lasciandosi scoraggiare dalla carenza di strutture (per i corsi più affollati del primo anno, le matricole seguono al cinema Astra, in via Mezzocannone), è di grande aiuto. “Sociologia – sottolinea la prof.ssa Caputo – è una Facoltà accogliente, dove si respira un clima familiare”. Oltre ai corsi, dal prossimo ottobre, si pensa a specifici corsi di supporto per quelle discipline che creano qualche difficoltà in più, come Matematica, Inglese ed Informatica.
Maddalena Esposito
- Advertisement -




Articoli Correlati