“Quest’anno c’è stato un incremento notevole dell’interesse per la Medicina Veterinaria testimoniato dall’enorme affluenza ai test di ingresso”, afferma il Preside Luigi Zicarelli, che non si dimostra affatto sorpreso degli oltre 750 partecipanti ai quiz, nonostante il numero dei posti messi a disposizione sia ancora più esiguo (dagli 80 dello scorso anno, sono stati ridotti a 64). “Poiché trovare lavoro è difficile per tutti, almeno si sceglie un percorso di studi che appassioni, sperando prima o poi di realizzare le proprie aspettative”.
Gli studenti ammessi hanno seguito una serie di lezioni di preparazione alle materie del primo anno (Istologia, Chimica, Morfologia e Anatomia) dal 5 all’8 ottobre, prima dell’avvio delle lezioni vere e proprie, l’11 ottobre. Intanto si pensa ad iniziative di accoglienza per le matricole, “in attesa che la situazione delle iscrizioni si stabilizzi. Infatti molti ragazzi, non considerando Veterinaria la loro prima scelta, partecipano anche ad altri test. Spesso chi ha superato i quiz a Medicina rinuncia e quindi si effettua lo scorrimento della graduatoria”. Una speranza in più per chi non rientra nei 64, ma ci è andato vicino. E se nemmeno così ci si riesce ad iscrivere, l’obiettivo è ritentare l’anno prossimo, frequentando nel frattempo la Triennale ad accesso libero in Tecnologie delle Produzioni Animali. “Alcuni scelgono questa opzione – spiega Zicarelli – e molti si trovano così bene che decidono di continuare”.
Per affrontare al meglio lo studio sin dai primi giorni, senza rischiare di rimanere indietro, i docenti del primo anno consigliano la presenza costante ai corsi. Anche gli esami senza obbligo di frequenza come Microbiologia Veterinaria – ha detto il prof. Sante Roperto, docente della materia nel CdL in Produzioni Animali – è bene affrontarli con il giusto approccio, “poiché si tratta di argomenti che saranno presenti per tutta la durata degli studi: elementi di Immunologia e Diagnostica, attraverso l’analisi di virus e batteri”. Per agevolare lo studio sono previste delle prove in itinere. “Dopo aver svolto una parte del programma, propongo dei test di autovalutazione da correggere poi in aula – spiega la prof.ssa Rossella Della Morte, di Biochimica – I ragazzi possono così capire quali sono le proprie carenze e hanno il tempo di colmarle prima dell’esame”.
I corsi si tengono nelle due sedi di via Delpino e via Don Bosco e non è sempre facile organizzarsi. Un’agevolazione per chi segue in via Delpino: la mensa ‘Casa di Tonia’, adiacente alla Facoltà, dove si può pranzare acquistando i buoni pasto (da 3 a 5 euro).
Sulle novità dell’anno appena iniziato, in primo luogo l’ampliamento delle attività pratiche. “Oltre alle convenzioni già avviate in passato con aziende campane e non solo, d’ora in poi i nostri studenti potranno svolgere il tirocinio anche presso la Amadori di Foggia. Lavoreranno con polli e maiali e l’azienda metterà a disposizione un parco con circa 800 bufale. Le attività di tirocinio riguarderanno anche gli iscritti al terzo e quarto anno (non solo quelli del quinto), così che possano capire da subito l’importanza della pratica nella professione”, informa il Preside Zicarelli. Entusiasti all’idea gli studenti, che lamentano generalmente un’inadeguatezza delle strutture: “Ci troviamo ad operare con attrezzature mediche poco all’avanguardia – dice Arcangelo, iscritto al quarto anno – E’ l’unico ma grave difetto in una Facoltà che assicura una presenza costante dei docenti al nostro fianco”. Per ovviare ad alcune lacune strutturali c’è chi decide di partire con il progetto Erasmus, sperando allo stesso tempo di vivere un’esperienza diversa all’estero e dare lì gli esami più difficili. E’ il caso di Chiara, anche lei iscritta al quarto anno: “Spero di dare Farmacologia e Tossicologia in Spagna, dove mi hanno detto che gli esami sono scritti. Da noi, invece, sono solo orali e alcuni sono davvero impossibili”. Oltre alla mancanza di strutture ci sono alcuni che lamentano anche la disorganizzazione. Livia sta completando gli esami e già lavora in uno studio veterinario nella sua città, Catanzaro. Tuttavia parla di “una esperienza in questa Facoltà tutt’altro che positiva”.
Anna Maria Possidente
Gli studenti ammessi hanno seguito una serie di lezioni di preparazione alle materie del primo anno (Istologia, Chimica, Morfologia e Anatomia) dal 5 all’8 ottobre, prima dell’avvio delle lezioni vere e proprie, l’11 ottobre. Intanto si pensa ad iniziative di accoglienza per le matricole, “in attesa che la situazione delle iscrizioni si stabilizzi. Infatti molti ragazzi, non considerando Veterinaria la loro prima scelta, partecipano anche ad altri test. Spesso chi ha superato i quiz a Medicina rinuncia e quindi si effettua lo scorrimento della graduatoria”. Una speranza in più per chi non rientra nei 64, ma ci è andato vicino. E se nemmeno così ci si riesce ad iscrivere, l’obiettivo è ritentare l’anno prossimo, frequentando nel frattempo la Triennale ad accesso libero in Tecnologie delle Produzioni Animali. “Alcuni scelgono questa opzione – spiega Zicarelli – e molti si trovano così bene che decidono di continuare”.
Per affrontare al meglio lo studio sin dai primi giorni, senza rischiare di rimanere indietro, i docenti del primo anno consigliano la presenza costante ai corsi. Anche gli esami senza obbligo di frequenza come Microbiologia Veterinaria – ha detto il prof. Sante Roperto, docente della materia nel CdL in Produzioni Animali – è bene affrontarli con il giusto approccio, “poiché si tratta di argomenti che saranno presenti per tutta la durata degli studi: elementi di Immunologia e Diagnostica, attraverso l’analisi di virus e batteri”. Per agevolare lo studio sono previste delle prove in itinere. “Dopo aver svolto una parte del programma, propongo dei test di autovalutazione da correggere poi in aula – spiega la prof.ssa Rossella Della Morte, di Biochimica – I ragazzi possono così capire quali sono le proprie carenze e hanno il tempo di colmarle prima dell’esame”.
I corsi si tengono nelle due sedi di via Delpino e via Don Bosco e non è sempre facile organizzarsi. Un’agevolazione per chi segue in via Delpino: la mensa ‘Casa di Tonia’, adiacente alla Facoltà, dove si può pranzare acquistando i buoni pasto (da 3 a 5 euro).
Sulle novità dell’anno appena iniziato, in primo luogo l’ampliamento delle attività pratiche. “Oltre alle convenzioni già avviate in passato con aziende campane e non solo, d’ora in poi i nostri studenti potranno svolgere il tirocinio anche presso la Amadori di Foggia. Lavoreranno con polli e maiali e l’azienda metterà a disposizione un parco con circa 800 bufale. Le attività di tirocinio riguarderanno anche gli iscritti al terzo e quarto anno (non solo quelli del quinto), così che possano capire da subito l’importanza della pratica nella professione”, informa il Preside Zicarelli. Entusiasti all’idea gli studenti, che lamentano generalmente un’inadeguatezza delle strutture: “Ci troviamo ad operare con attrezzature mediche poco all’avanguardia – dice Arcangelo, iscritto al quarto anno – E’ l’unico ma grave difetto in una Facoltà che assicura una presenza costante dei docenti al nostro fianco”. Per ovviare ad alcune lacune strutturali c’è chi decide di partire con il progetto Erasmus, sperando allo stesso tempo di vivere un’esperienza diversa all’estero e dare lì gli esami più difficili. E’ il caso di Chiara, anche lei iscritta al quarto anno: “Spero di dare Farmacologia e Tossicologia in Spagna, dove mi hanno detto che gli esami sono scritti. Da noi, invece, sono solo orali e alcuni sono davvero impossibili”. Oltre alla mancanza di strutture ci sono alcuni che lamentano anche la disorganizzazione. Livia sta completando gli esami e già lavora in uno studio veterinario nella sua città, Catanzaro. Tuttavia parla di “una esperienza in questa Facoltà tutt’altro che positiva”.
Anna Maria Possidente