Ad aprile le elezioni studentesche, previste riforme nel regolamento

Aria di riforme all’Orientale in vista delle elezioni delle rappresentanze studentesche previste per aprile. Si attendono revisioni al regolamento per aggiustare il tiro sulla presentazione delle liste.
“Il problema- spiega Cuono Lombardi, membro del Consiglio degli Studenti d’Ateneo- è che l’attuale regolamento è basato sulla durata dei corsi del vecchio ordinamento, ma oggi i tempi non coincidono più e molti studenti si laureano prima di completare il mandato”.
Se, infatti, prima della riforma del ‘tre più due’ il tempo medio che uno studente impiegava per laurearsi era di cinque-sei anni, oggi i percorsi di studio sono molto più brevi e, dunque, a questi vanno adeguati anche i sistemi di elezione dei rappresentanti degli studenti.
“Non si può continuare così – conferma il dottor Aldo Accurso, responsabile dell’Ufficio Elettorale- perché siamo arrivati ad avere ancora pochissimi rappresentanti in seno agli organi collegiali. Addirittura nel Consiglio di Amministrazione non è rimasto nessun rappresentante”.
“Per noi è assolutamente necessario giungere alle elezioni al più presto possibile – aggiunge Alessandro Etzi, rappresentante degli studenti- perchè l’essenziale è che la presenza della rappresentanza studentesca sia garantita”.
La proposta, che è in attesa di essere discussa dal Senato Accademico, prevede l’allargamento delle liste elettorali fino ad un raddoppio dei candidati. “Candidando ad esempio sei studenti per il CdiA, a fronte dei tre seggi disponibili, si garantisce la possibilità di scorrere le liste in caso di prematuro abbandono della carica”, commenta Lombardi, mentre se si mantiene l’attuale sistema ricorda Accurso “si rischia di dover svolgere le consultazioni una volta l’anno”.
Questo escamotage, che rientrerebbe nei casi previsti dalla normativa vigente, potrebbe essere accompagnato anche da un’ulteriore prescrizione: l’obbligo di iscrivere nelle liste almeno uno studente del primo anno, in modo da garantire un bacino di candidati a cui attingere.
“I ragazzi del primo anno hanno le loro istanze- aggiunge Etzi- ed è giusto che anche loro vengano coinvolti nella politica universitaria. Spero, però, che questo possa valere soprattutto come incentivo”.
Ma questa proposta non sembra essere condivisa da tutti. “Rappresentare gli studenti- ricorda infatti Lombardi- è un impegno che il singolo studente si deve assumere al di là del suo anno d’iscrizione. Noi, in ogni caso, puntiamo sempre a coinvolgere gli studenti appena iscritti. Questo è l’elemento più importante”.
In linea generale ben accolta da tutti, studenti ed organi istituzionali, la revisione sembra solo preannunciare quella che potrebbe essere una più generale rivisitazione del sistema elettorale. Ancora da definire, infatti, una proposta che potrebbe prevedere una prima elezione diretta di un Consiglio degli studenti di circa 40 membri che dovrebbero a loro volta, attraverso delle elezioni indirette, eleggere i rappresentanti dei vari organi. “Con questo sistema si può garantire una maggiore sinergia fra i vari Consigli degli studenti- assicura Accurso- E’ importante dare a tutti gli universitari il senso di essere rappresentati in maniera organica e di non sentirsi isolati”.
Ma anche su questo punto si levano i dissensi. “Non credo che sarebbe un sistema democratico- sottolinea Lombardi- perché porterebbe a giochi di potere”. Anche Etzi preferisce puntare sulle elezioni dirette ricordando che “il vero problema sta in una scarsa organizzazione che impedisce il coordinamento fra i vari organi”.
(Va.Or.)
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