Adeguare la modalità degli esami scritti a distanza, il più grosso problema

Un primo semestre non semplice, specialmente per le matricole, che non hanno avuto la possibilità di vivere il Dipartimento con tutte le difficoltà che questo comporta. Sì, perché la vita universitaria è imperniata sulla socialità, sull’interazione con gli altri, condizione che la pandemia sembrerebbe aver voluto tentare di cancellare. “Sono diverse le problematiche di cui ci è stata fatta segnalazione”, racconta il prof. Gennaro Cordasco, associato di Informatica e presidente della Commissione paritetica del Dipartimento di Psicologia, “E non per tutte, ahimè, è prevedibile una soluzione immediata”. Uno dei primi problemi è stato per gli studenti “l’uso della piattaforma per la didattica a distanza, Microsoft Teams; non è stato semplice per nessuno, neanche per i docenti, abituarsi all’uso di un sistema che mai prima di allora si era utilizzato. Naturalmente il Dipartimento e l’Ateneo hanno saputo fronteggiare la situazione, fornendo preziose linee guida e un sostegno pressoché costante”. Altro disagio è poi “quello del reperimento delle informazioni. Diversi studenti hanno infatti lamentato ritardi nell’emanazione di informazioni riguardo alla didattica o al sostenimento degli esami, ma bisogna considerare che il periodo storico in cui ci troviamo è particolare, e neanche il corpo docente ha talvolta risposte. Inoltre siamo tutti soggetti ai cambiamenti repentini cui un anno di pandemia ci ha abituati; capita di emanare un avviso o una nota e poi doverla ritirare il giorno dopo perché le disposizioni nazionali hanno previsto diversamente. Si tratta di un periodo di grande confusione cui, tuttavia, il nostro Dipartimento e l’Ateneo hanno saputo rispondere prontamente”, chiosa il prof. Cordasco. Ma il problema più grande è dato forse “dall’assenza di un luogo fisico per il sostenimento degli esami, poiché da remoto non è affatto la stessa cosa, anche dal punto di vista della motivazione. Senza contare che da noi una fetta importante di questi esami viene svolta in forma scritta, cosa che con la pandemia non è stato più possibile fare”. Gli incontri della Commissione paritetica, che continuano a tenersi online a cadenza bimestrale, si sono mossi verso possibili soluzioni circa le problematiche evidenziate: “per quanto riguarda gli esami in forma scritta, ad esempio, abbiamo deciso di sostenerli ugualmente da remoto, usando varie piattaforme tra cui Google Moduli. Questo è un seppur minimo tentativo di venire incontro agli studenti. Inoltre, grazie alla nostra naturale inclinazione all’autoaiuto, abbiamo premuto verso l’istituzione di uno spazio virtuale, il TutoRoom”. È stato inoltre divulgato un questionario in cui veniva chiesto agli studenti che cosa ci fosse da migliorare nella gestione della pandemia e se il Dipartimento e l’Ateneo si stessero muovendo nella direzione corretta: “nel periodo che va dall’8 maggio al 21 settembre, abbiamo ricevuto la risposta di 570 studenti e la valutazione delle attività promosse dall’Ateneo e dal Dipartimento per la gestione della pandemia è stata in generale positiva”. Importantissimo il lavoro degli studenti, “che si sono organizzati autonomamente sfruttando anche canali non ufficiali, quali i social, per potersi sostenere reciprocamente”. L’auspicio di Cordasco è che “si possa tornare in fretta a una condizione di normalità, anche se è presumibile che la scia del Covid, quantomeno dei suoi effetti, ci accompagnerà per alcuni anni”.
“Il più grande problema, per noi studenti, è stato il non poter vivere il Dipartimento”, racconta Alessandra Cordaro, laureanda in Psicologia Clinica, rappresentante degli studenti del Corso di Laurea e membro della Commissione paritetica. Il sostegno dei docenti è stato essenziale “perché in pochissimo tempo e dal nulla sono stati in grado di erigere un sistema per non interrompere l’erogazione della didattica e vi si sono adeguati”. Certo, anche l’impegno dei rappresentanti è stato ed è tuttora considerevole: “Ad esempio, dato che molti studenti rimandavano gli esami che dalla forma scritta erano stati trasposti a quella orale, abbiamo proposto di trovare un modo per adeguare i canali telematici all’esigenza della forma scritta, e siamo stati soddisfatti”, sostiene Alessandra. “Era infatti uno dei problemi principali – conferma la collega Ilaria Sabbatelli, studentessa del Corso di Laurea Triennale in Scienze e tecniche psicologiche e membro della Commissione paritetica – che è stato risolto grazie alla disponibilità dei docenti”.
Secondo nota rettorale, dal 1° marzo sarà possibile riprendere pian piano a frequentare il Dipartimento, sfruttando il sistema di turnazione già messo in atto prima dell’ultimo lockdown di novembre, reSTART: “e tutti noi ce lo auguriamo”, dice Ilaria, “perché il fulcro dell’università, specialmente per le matricole, è la socialità”. “È vero che dai questionari Anvur non emergono particolari differenze rispetto al periodo pre-Covid – anche se i dati dell’ultimo periodo devono essere ancora vagliati”, sostiene Alessandra, “ma è vero anche che un ritorno alla normalità è necessario. Un anno senza vivere la vita universitaria può bastare”.

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