Costituiti i nuovi Dipartimenti, l’Università Parthenope indice le elezioni dei Direttori e dei Presidenti dei Corsi di Laurea, per il triennio 2013 – 2016, che si terranno il 20 e 21 giugno. I neo-nati Dipartimenti sono sette (Studi Aziendali e Quantitativi, Studi Economico Giuridici, Studi Aziendali ed Economici, Ingegneria, Scienze e Tecnologie, Giurisprudenza, Scienze Motorie e del Benessere) e, fatta eccezione per Economia, frazionata in ben tre Dipartimenti, tutti ricalcano la struttura delle ex Facoltà, e, in media, comprendono tra i quaranta e i cinquanta componenti. A candidature ormai presentate, noti i nomi dei docenti che si propongono alla guida dei Dipartimenti, dopo un periodo di transizione non semplice che ha portato alla loro formazione.
L’ex Facoltà di
Economia si fa in tre
Economia si fa in tre
Il Dipartimento di Studi Aziendali ed economici “nasce dall’incontro tra economisti aziendali ed economisti generali – afferma il prof. Mariano D’Amore, 47 anni, originario di Aversa, già Direttore di Dipartimento, docente di Economia aziendale, che si candida alla guida della nuova struttura – Si caratterizza per la giovane età dei professori (il corpo docente, nel complesso, è formato da quarantacinque unità) e per il loro approccio alla didattica”. Vi afferiscono due Corsi di Laurea Triennali e due Bienni Specialistici, ovvero “Management delle imprese turistiche, percorso di studi già consolidato presso l’ex Facoltà di Economia e che riscuote un buon successo tra gli studenti, e il nuovo Corso in Economia e Amministrazione delle aziende, in attivazione dal prossimo ottobre, che mira a formare una figura professionale capace di operare come amministratore o consulente in aziende di varia tipologia e dimensioni. Insomma, quest’ultimo è il percorso adatto per coloro che vogliono esercitare la professione di commercialista – spiega il prof. D’Amore – Come prosecuzione naturale di questa Triennale, abbiamo istituito la Specialistica in Amministrazione e Consulenza aziendale, pensata per i futuri professionisti contabili e strutturata in modo tale che i nostri giovani laureati abbiano i crediti sufficienti per l’esercizio della professione di dottore commercialista. C’è, poi, l’altra Specialistica in Economia dei mercati finanziari internazionali per coloro che ambiscono ad entrare nel campo dei mercati finanziari”. Si parte, quindi, con un’offerta formativa che vuole soddisfare sempre più le esigenze degli studenti. “La nuova sede in via Parisi ci agevola molto, ma vogliamo migliorare la qualità della vita dei nostri studenti: tra i servizi a cui stiamo pensando, c’è anche il parcheggio, con 350 posti auto, al momento inutilizzato, dove stanno procedendo i lavori di adeguamento”. Si avverte, poi, secondo D’Amore, “la necessità di un maggior collegamento col mondo del lavoro, attraverso lo sviluppo di rapporti con le istituzioni e le aziende che operano nei settori finanziario, creditizio e del turismo”.
Candidato alla direzione del Dipartimento di Studi Economico Giuridici, il prof. Antonio Garofalo, docente di Politica economica, Presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio. “Si tratta di un Dipartimento che accorpa quattro anime: linguistica, geografica, economica, giuridica – afferma Garofalo – e, per allinearsi alle modalità degli altri Dipartimenti, cambierà denominazione in ‘Studi economici e giuridici’”. Il professore spiega il frazionamento della ex Facoltà in tre Dipartimenti in termini positivi. “Abbiamo pensato ad una sorta di razionalizzazione, tenuto conto del numero considerevole degli iscritti, e al fine di seguire in maniera più attenta tutti i Corsi di Laurea”. Sono due le Triennali che vi afferiscono, entrambe molto quotate: Management delle imprese internazionali ed Economia e Commercio. “Dobbiamo continuare a studiare i punti di forza e le criticità relative alla nostra offerta formativa: prima di tutto, c’è da vagliare, con estrema attenzione, il numero degli iscritti fuoricorso e verificare le condizioni che provocano ritardi nel percorso”. Sul piano della ricerca, “abbiamo diversi gruppi che lavorano con buoni risultati, tre dottorati (in Lingue, Economia della sostenibilità e Diritto dei servizi) e, quindi, tanti giovani che animano il Dipartimento”. Probabilmente, alla presidenza del Corso in Economia e Commercio, ci sarà la prof.ssa Angela Mariani, docente di Economia aziendale.
Il miglioramento dei servizi agli studenti è tra gli obiettivi primari del prof. Francesco Calza, 46 anni, esperienza pregressa nel Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo, docente di Economia e Gestione delle imprese, candidato alla direzione del Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi. “È importante migliorare la qualità dell’offerta formativa e incrementare i servizi di orientamento e placement, affinché i ragazzi possano scegliere bene e trarre frutto da quello che studiano – afferma Calza – L’offerta didattica va resa più fruibile ed efficiente; vanno velocizzati i tempi di attraversamento dei ragazzi, eliminando gli ostacoli di tipo organizzativo, magari con un’assistenza più puntuale in fase di tesi, e un potenziamento del tutoraggio per capire dove sono le criticità e rendere il percorso meno complicato”. Il Dipartimento comprende le Triennali in Economia aziendale, “il Corso più affollato in assoluto, dove, vista la numerosità degli immatricolati, i problemi si amplificano”, e quello in Statistica per la gestione aziendale che, invece, “lavora su piccoli numeri”, le Magistrali in Management e Controllo d’azienda e Management internazionale e del turismo. “Una didattica di qualità riesce anche ad essere coerente con le richieste del mercato del lavoro – conclude – e crea osmosi tra il mondo accademico e quello lavorativo. A tal fine, è necessario coinvolgere sempre più le imprese e gli ordini professionali”.
Candidato alla direzione del Dipartimento di Studi Economico Giuridici, il prof. Antonio Garofalo, docente di Politica economica, Presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio. “Si tratta di un Dipartimento che accorpa quattro anime: linguistica, geografica, economica, giuridica – afferma Garofalo – e, per allinearsi alle modalità degli altri Dipartimenti, cambierà denominazione in ‘Studi economici e giuridici’”. Il professore spiega il frazionamento della ex Facoltà in tre Dipartimenti in termini positivi. “Abbiamo pensato ad una sorta di razionalizzazione, tenuto conto del numero considerevole degli iscritti, e al fine di seguire in maniera più attenta tutti i Corsi di Laurea”. Sono due le Triennali che vi afferiscono, entrambe molto quotate: Management delle imprese internazionali ed Economia e Commercio. “Dobbiamo continuare a studiare i punti di forza e le criticità relative alla nostra offerta formativa: prima di tutto, c’è da vagliare, con estrema attenzione, il numero degli iscritti fuoricorso e verificare le condizioni che provocano ritardi nel percorso”. Sul piano della ricerca, “abbiamo diversi gruppi che lavorano con buoni risultati, tre dottorati (in Lingue, Economia della sostenibilità e Diritto dei servizi) e, quindi, tanti giovani che animano il Dipartimento”. Probabilmente, alla presidenza del Corso in Economia e Commercio, ci sarà la prof.ssa Angela Mariani, docente di Economia aziendale.
Il miglioramento dei servizi agli studenti è tra gli obiettivi primari del prof. Francesco Calza, 46 anni, esperienza pregressa nel Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo, docente di Economia e Gestione delle imprese, candidato alla direzione del Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi. “È importante migliorare la qualità dell’offerta formativa e incrementare i servizi di orientamento e placement, affinché i ragazzi possano scegliere bene e trarre frutto da quello che studiano – afferma Calza – L’offerta didattica va resa più fruibile ed efficiente; vanno velocizzati i tempi di attraversamento dei ragazzi, eliminando gli ostacoli di tipo organizzativo, magari con un’assistenza più puntuale in fase di tesi, e un potenziamento del tutoraggio per capire dove sono le criticità e rendere il percorso meno complicato”. Il Dipartimento comprende le Triennali in Economia aziendale, “il Corso più affollato in assoluto, dove, vista la numerosità degli immatricolati, i problemi si amplificano”, e quello in Statistica per la gestione aziendale che, invece, “lavora su piccoli numeri”, le Magistrali in Management e Controllo d’azienda e Management internazionale e del turismo. “Una didattica di qualità riesce anche ad essere coerente con le richieste del mercato del lavoro – conclude – e crea osmosi tra il mondo accademico e quello lavorativo. A tal fine, è necessario coinvolgere sempre più le imprese e gli ordini professionali”.
Carotenuto lascia,
tre candidati
ad Ingegneria
tre candidati
ad Ingegneria
Ad Ingegneria, dopo due mandati, il prof. Alberto Carotenuto, ProRettore dell’Ateneo, lascia la presidenza della ex Facoltà. Tre i candidati al Dipartimento: Elio Jannelli, 55 anni, napoletano, che ha svolto tutta la sua carriera accademica all’Università di Cassino, per poi approdare al Parthenope cinque anni fa, Presidente del Corso di Laurea in Ingegneria gestionale; Antonio Occhiuzzi, 49 anni, napoletano, dal Parthenope dal 2005, è stato delegato all’orientamento della ex Facoltà; Vito Pascazio, 51 anni, barese di nascita ma napoletano di adozione, attuale Presidente del Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni.
Il prof. Jannelli, docente di Macchine e Sistemi energetici, afferma: “Il prof. Carotenuto è stato il motore della crescita della ex Facoltà, quindi non sarà facile sostituirlo, anche perché c’è da fare un lavoro straordinario per la nuova organizzazione relativa all’offerta formativa e all’accreditamento dei Corsi di Studio”. Al momento, i docenti che afferiscono al Dipartimento sono 59, un numero adeguato ai requisiti quantitativi imposti dalla legge, ma, “in una prospettiva futura, quando la situazione sarà a regime, potremo procedere con qualche assunzione di personale a tempo determinato. Per adesso, sono in servizio tre ricercatori a tempo determinato, interamente finanziati con risorse di aziende del territorio che collaborano a diversi progetti di ricerca di cui l’Ateneo ha la responsabilità scientifica”. In caso di elezione, il lavoro di Jannelli sarà proiettato su due punti fondamentali: l’internazionalizzazione e l’attività di ricerca. “La ricerca deve essere riprodotta in ambito internazionale, quindi sarà importante entrare nei meccanismi di finanziamento in una dimensione europea”. Tra le caratteristiche positive del Dipartimento da valorizzare sempre più, il buon rapporto docenti-studenti, “che ci permette di svolgere attività di tutorato quotidiane e guidare i nostri iscritti nella scelta degli esami da sostenere. Siamo già su standard elevati, ma continueremo a fare bene”.
Secondo il prof. Occhiuzzi, ordinario di Tecnica delle costruzioni, “bisogna consolidare ciò che è stato fatto fino ad ora. Siamo cresciuti molto, negli anni, ma è importante procedere verso l’ottimizzazione del funzionamento del Dipartimento”. Prima di tutto, “vanno capiti ed eliminati i punti neri che ostacolano il percorso degli studenti: per esempio, ai ragazzi capita di incagliarsi in esami specifici che, per qualche motivo da approfondire, risultano più difficili del previsto”. Rispetto, poi, all’attività di ricerca, “va migliorata la nostra posizione sul ranking di ricerca, attraendo investimenti comunitari e stringendo rapporti più solidi col territorio”.
“I Dipartimenti sono strutture nuove, quindi sarà tutto da sperimentare in corso d’opera”, dice il prof. Pascazio, docente di Telecomunicazioni. L’offerta formativa è confermata su tutti e tre i settori (dell’Informazione, Industriale e Civile). “È importante essere competitivi rispetto alle altre strutture nazionali, mettendo al primo posto le esigenze degli studenti e offrendo un prodotto baricentrato su tematiche di interesse anche per le aziende”.
Nessuna novità, invece, a Scienze e Tecnologie, dove, in linea con il lavoro svolto negli anni passati, ha presentato la propria candidatura il Preside Raffaele Santamaria, ordinario di Navigazione. “Sarà il mio ultimo mandato, – afferma il professore – allo scopo di gestire un momento di transizione molto delicato”. La nuova struttura comprenderà 55 docenti. “Dobbiamo gettare nuove basi per il miglioramento della qualità della didattica, ma, tenuto conto dei tagli imposti dal Ministero, sarà già un’impresa mantenere tutto al livello attuale – continua – La nostra debolezza è questa situazione fisiologica connessa al blocco del turn over. A fine ottobre, andranno in pensione tre docenti: Lorenzo Turturici, Mario Vultaggio e Giancarlo Spezie, personalità di riferimento internazionale, senza un reintegro totale”. Secondo il prof. Giulio Giunta, ordinario di Calcolo scientifico e Presidente del coordinamento didattico dei Corsi di Laurea in Informatica, il nuovo Dipartimento parte bene. “Abbiamo implementato tutti i principali vincoli imposti, negli anni, dalle leggi che si sono succedute: ridotto i numeri degli insegnamenti, anche quelli a scelta, e portato avanti accorpamenti vari, sempre nell’ottica di minimizzare le conseguenze negative sulle figure professionali che formiamo – afferma Giunta – Il prof. Santamaria ha svolto un lavoro egregio. E poi abbiamo tanti giovani in gamba, dottorandi davvero preparati, per i quali, però, purtroppo, non si intravedono spiragli”. Con la nascita del nuovo Dipartimento, sparisce il coordinamento dei Corsi di Studi in Informatica, e il prof. Giunta presenta la propria candidatura alla Presidenza della Triennale in Informatica, mentre per la Magistrale in Informatica applicata sarà, probabilmente, eletto il prof. Alfredo Petrosino.
Il prof. Jannelli, docente di Macchine e Sistemi energetici, afferma: “Il prof. Carotenuto è stato il motore della crescita della ex Facoltà, quindi non sarà facile sostituirlo, anche perché c’è da fare un lavoro straordinario per la nuova organizzazione relativa all’offerta formativa e all’accreditamento dei Corsi di Studio”. Al momento, i docenti che afferiscono al Dipartimento sono 59, un numero adeguato ai requisiti quantitativi imposti dalla legge, ma, “in una prospettiva futura, quando la situazione sarà a regime, potremo procedere con qualche assunzione di personale a tempo determinato. Per adesso, sono in servizio tre ricercatori a tempo determinato, interamente finanziati con risorse di aziende del territorio che collaborano a diversi progetti di ricerca di cui l’Ateneo ha la responsabilità scientifica”. In caso di elezione, il lavoro di Jannelli sarà proiettato su due punti fondamentali: l’internazionalizzazione e l’attività di ricerca. “La ricerca deve essere riprodotta in ambito internazionale, quindi sarà importante entrare nei meccanismi di finanziamento in una dimensione europea”. Tra le caratteristiche positive del Dipartimento da valorizzare sempre più, il buon rapporto docenti-studenti, “che ci permette di svolgere attività di tutorato quotidiane e guidare i nostri iscritti nella scelta degli esami da sostenere. Siamo già su standard elevati, ma continueremo a fare bene”.
Secondo il prof. Occhiuzzi, ordinario di Tecnica delle costruzioni, “bisogna consolidare ciò che è stato fatto fino ad ora. Siamo cresciuti molto, negli anni, ma è importante procedere verso l’ottimizzazione del funzionamento del Dipartimento”. Prima di tutto, “vanno capiti ed eliminati i punti neri che ostacolano il percorso degli studenti: per esempio, ai ragazzi capita di incagliarsi in esami specifici che, per qualche motivo da approfondire, risultano più difficili del previsto”. Rispetto, poi, all’attività di ricerca, “va migliorata la nostra posizione sul ranking di ricerca, attraendo investimenti comunitari e stringendo rapporti più solidi col territorio”.
“I Dipartimenti sono strutture nuove, quindi sarà tutto da sperimentare in corso d’opera”, dice il prof. Pascazio, docente di Telecomunicazioni. L’offerta formativa è confermata su tutti e tre i settori (dell’Informazione, Industriale e Civile). “È importante essere competitivi rispetto alle altre strutture nazionali, mettendo al primo posto le esigenze degli studenti e offrendo un prodotto baricentrato su tematiche di interesse anche per le aziende”.
Nessuna novità, invece, a Scienze e Tecnologie, dove, in linea con il lavoro svolto negli anni passati, ha presentato la propria candidatura il Preside Raffaele Santamaria, ordinario di Navigazione. “Sarà il mio ultimo mandato, – afferma il professore – allo scopo di gestire un momento di transizione molto delicato”. La nuova struttura comprenderà 55 docenti. “Dobbiamo gettare nuove basi per il miglioramento della qualità della didattica, ma, tenuto conto dei tagli imposti dal Ministero, sarà già un’impresa mantenere tutto al livello attuale – continua – La nostra debolezza è questa situazione fisiologica connessa al blocco del turn over. A fine ottobre, andranno in pensione tre docenti: Lorenzo Turturici, Mario Vultaggio e Giancarlo Spezie, personalità di riferimento internazionale, senza un reintegro totale”. Secondo il prof. Giulio Giunta, ordinario di Calcolo scientifico e Presidente del coordinamento didattico dei Corsi di Laurea in Informatica, il nuovo Dipartimento parte bene. “Abbiamo implementato tutti i principali vincoli imposti, negli anni, dalle leggi che si sono succedute: ridotto i numeri degli insegnamenti, anche quelli a scelta, e portato avanti accorpamenti vari, sempre nell’ottica di minimizzare le conseguenze negative sulle figure professionali che formiamo – afferma Giunta – Il prof. Santamaria ha svolto un lavoro egregio. E poi abbiamo tanti giovani in gamba, dottorandi davvero preparati, per i quali, però, purtroppo, non si intravedono spiragli”. Con la nascita del nuovo Dipartimento, sparisce il coordinamento dei Corsi di Studi in Informatica, e il prof. Giunta presenta la propria candidatura alla Presidenza della Triennale in Informatica, mentre per la Magistrale in Informatica applicata sarà, probabilmente, eletto il prof. Alfredo Petrosino.
Una Scuola di
Professioni
Legali a Nola
Professioni
Legali a Nola
Anche per Giurisprudenza c’è un unico candidato: l’ex Preside prof. Federico Alvino, 44 anni, ordinario di Economia aziendale. “Ho invitato tutto il corpo docente, i tecnici amministrativi ed i rappresentanti degli studenti a confrontarci, non tanto sulla mia candidatura piuttosto sulla necessaria condivisione di responsabilità da parte di tutti”. L’impegno di Alvino si concentra sull’offerta didattica, attiva già dal prossimo anno. “Abbiamo avuto il parere positivo del CUN (Consiglio Universitario Nazionale) per l’istituzione della Scuola di Professioni Legali a Nola, speriamo di avere anche l’approvazione da parte del Ministero – dice – mentre, da ottobre, avremo un nuovo dottorato di ricerca nelle discipline giuridiche”. Rispetto ai Corsi di Laurea, “al momento abbiamo fatto pochi aggiusti. Sulla Triennale in Economia e Legislazione d’impresa, abbiamo solo ridotto il numero degli opzionali e caratterizzato sempre più il Corso sulla formazione del giurista d’impresa, abbiamo confermato lo studio del Diritto commerciale romano ed attivato Tecniche dell’esecuzione civile, che consentirà ai ragazzi di avere un’idea delle procedure esecutive. Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione, invece, sarà caratterizzato da un taglio professionalizzante e trasferito a Nola”. Diversi i colleghi che sostengono Alvino, tra cui il prof. Giuseppe Della Pietra, docente di Procedura civile. “Credo che si stia raggiungendo una compattezza dietro la candidatura dell’ex Preside – afferma Della Pietra – A mio avviso, tutti devono interpretare l’Università con una maggiore presenza rispetto al passato, curando molto il rapporto con gli studenti. Dopo il trasferimento della sede a Palazzo Pacanowsky, dove sono concentrate tutte le attività, l’afflusso degli studenti non è diminuito, anzi, siccome, per giungervi, devono subire le traversie dei mezzi pubblici, preferiscono restare in Dipartimento tutto il giorno e sono motivati”.
L’unico candidato al Dipartimento di Scienze Motorie del Benessere, sotto richiesta di molti docenti, è l’ex Preside prof. Giuseppe Vito, 61 anni, napoletano, ordinario di Economia e Gestione delle imprese. “Con la nuova organizzazione, avremo un assetto completamente diverso: scomparirà il coordinamento unico dei Corsi di Laurea, e anche noi eleggeremo i Presidenti del Corso di Laurea Triennale, probabilmente il prof. Domenico Tafuri, e delle Specialistiche”, afferma Vito, che è stato il primo Preside di Scienze Motorie ed ha guidato la Facoltà per circa tredici anni. Nonostante le difficoltà di bilancio che creano serie difficoltà nell’assunzione di istruttori che seguano tutti i gruppi di studenti, Vito ribadisce la necessità di “intensificare le attività tecnico-pratiche, strutturandole nel piano di studi”. Dal prossimo anno, “la sede del Dipartimento sarà in via Acton, mentre gli uffici amministrativi saranno dislocati presso la struttura in via Medina”. Della stessa opinione il prof. Domenico Tafuri, docente di Teoria e Metodologia didattica degli sport: “L’offerta formativa si è evoluta negli anni, ma dovrebbe prevedere un po’ di attività tecnico-pratica in più, anche se c’è da dire che gli sport sono presenti, lo dovrebbero essere di più anche gli studenti. L’obiettivo, però, sarà quello di proporre un’offerta variegata, con sport a scelta a seconda degli interessi personali”.
Maddalena Esposito
L’unico candidato al Dipartimento di Scienze Motorie del Benessere, sotto richiesta di molti docenti, è l’ex Preside prof. Giuseppe Vito, 61 anni, napoletano, ordinario di Economia e Gestione delle imprese. “Con la nuova organizzazione, avremo un assetto completamente diverso: scomparirà il coordinamento unico dei Corsi di Laurea, e anche noi eleggeremo i Presidenti del Corso di Laurea Triennale, probabilmente il prof. Domenico Tafuri, e delle Specialistiche”, afferma Vito, che è stato il primo Preside di Scienze Motorie ed ha guidato la Facoltà per circa tredici anni. Nonostante le difficoltà di bilancio che creano serie difficoltà nell’assunzione di istruttori che seguano tutti i gruppi di studenti, Vito ribadisce la necessità di “intensificare le attività tecnico-pratiche, strutturandole nel piano di studi”. Dal prossimo anno, “la sede del Dipartimento sarà in via Acton, mentre gli uffici amministrativi saranno dislocati presso la struttura in via Medina”. Della stessa opinione il prof. Domenico Tafuri, docente di Teoria e Metodologia didattica degli sport: “L’offerta formativa si è evoluta negli anni, ma dovrebbe prevedere un po’ di attività tecnico-pratica in più, anche se c’è da dire che gli sport sono presenti, lo dovrebbero essere di più anche gli studenti. L’obiettivo, però, sarà quello di proporre un’offerta variegata, con sport a scelta a seconda degli interessi personali”.
Maddalena Esposito