Alle urne solo 152 studenti!

Su 10mila aventi diritto, appena 152 gli studenti che si sono recati alle urne, circa l’1,5%, dato in perfetta linea con la tradizione delle elezioni studentesche a L’Orientale. Una competizione, quella del 24 e 25 febbraio, dai tratti atipici: una sola lista in gara – “Orientale 05”, facente capo alla Confederazione degli Studenti – e l’invito al boicottaggio da parte della Sinistra, esclusa dal voto per aver consegnato le proprie liste con un quarto d’ora di ritardo. “Siamo stati penalizzati da una serie di fattori – dichiara Carlo Ceparano, presidente nazionale di Confederazione – tra cui sicuramente la contestazione della Sinistra ai seggi. Ciononostante, riteniamo di aver raggiunto un risultato positivo e lo interpretiamo come volontà dell’elettorato a rigettare il modus agendi della Sinistra”. 
Il Musa, il Movimento universitario della sinistra alternativa, lo aveva annunciato: “votazioni con lista unica è roba da dittatura latino-americana. Dove è finita la democrazia? Ci faremo sentire!”. Ad agire, poi, è stato il Collettivo Orientale. “Perché dovremmo delegare le nostre istanze a personaggi meschini che si fanno vedere solo nei giorni precedenti alle elezioni?”, si legge in un volantino del Collettivo. E ancora: “votare significa mettere a rischio il diritto allo studio. I personaggi eletti, infatti, voteranno a loro volta i rappresentanti del Consiglio d’Amministrazione dell’Adisu Napoli 2: un nuovo Borrelli (l’ex presidente di Confederazione, Francesco Borrelli, ndr) potrebbe votare per la chiusura della mensa e per l’ulteriore smantellamento del sistema dei servizi, già di per sé insufficiente”. 
Poi l’azione di protesta, con il Collettivo de L’Orientale che ha ostacolato il regolare svolgimento delle operazioni di voto tenutesi nel Palazzo del Mediterraneo, unica sede dei seggi elettorali. “Dalle 9.12 e sino alle 13 del 24 febbraio una quindicina di ragazzi sono rimasti all’esterno dell’aula, brandendo uno striscione e dicendo ai colleghi che le elezioni erano state rinviate”, racconta il dott. Aldo Accurso, dirigente dell’Ufficio Elettorale dell’Ateneo. Circa trecento gli studenti coinvolti nella mobilitazione, invece, la versione di Eduardo Napolitano, coordinatore del Musa ed ex presidente del Consiglio degli Studenti, impegnato nel cercare una mediazione con la frangia più esagitata del Movimento: “ho chiesto ai ragazzi di abbandonare il seggio, nel frattempo simbolicamente occupato”. 
All’improvviso, la bagarre. “Hanno preso a pugni le urne e sono scappati portando via qualche scheda già vidimata – riferisce il dott. Accurso -. Per ripristinare la legalità delle votazioni, ho dato ordine di annullare i voti espressi sino ad allora (appena tre dalle 9 alle 13, ndr) e di vidimare nuovamente tutte le schede, per evitare che qualcuno potesse ritornare al seggio e imbucare una di quelle trafugate”. “Si tratta di persone che non conosciamo – si difende Napolitano – e che non hanno nulla a che fare con la nostra causa e il nostro Ateneo. Tuttavia, considerato quanto accaduto, dubitiamo che ci siano gli estremi per convalidare queste elezioni”.
Dal canto suo, Confederazione ha preferito non dare peso “alle scorrettezze della Sinistra, anche se ci sono andati giù pesante soprattutto con alcuni volantini”, afferma Benedetta Sciannimanica, responsabile provinciale di Confederazione e neo rappresentante degli studenti in Consiglio d’Ateneo alla Federico II. Il riferimento è ad una serie di avvisi affissi accanto ai manifesti elettorali nelle sedi dell’Ateneo – con tanto di timbro de L’Orientale contraffatto – che riportavano la notizia del rinvio delle elezioni. “Un’azione senza senso – chiosa il dott. Accurso –. Anche se le votazioni fossero andate deserte, si sarebbero fatte in un’altra data ma sempre con un’unica lista”. 
Per i ragazzi di Confederazione, comunque, diversi elementi hanno contribuito alla scarsa affluenza alle urne. “Queste elezioni non sono state per nulla pubblicizzate”, afferma Marily Grieco, probabile presidente del Consiglio degli Studenti. “E il periodo scelto per le votazioni? A febbraio non ci sono corsi; gli studenti sono a casa a preparare gli esami. Questo palazzo, infatti, è semi deserto”, commentano Alessandro Etzi e Luciano Amodio. Per non parlare dei seggi: “Il Palazzo del Mediterraneo è la sede meno conosciuta dagli studenti e la meno accessibile – il parere di Paolo Panaccione, che aggiunge – In questo Ateneo c’è una diffusa insofferenza verso la politica dovuta al comportamento della Sinistra, che ha sfiancato gli studenti”. 
Un ultimo dato. L’Unione degli Universitari, che insieme alla Sinistra Universitaria, Università Rossa e Giovani Comunisti compongono le quattro anime del Musa, non si riconosce nell’episodio del 24 febbraio: “per noi – dice Valerio Quatrano, responsabile Udu a L’Orientale – la questione si è  chiusa con l’esclusione delle liste del Musa dalla competizione elettorale. C’è stato un errore, punto e basta”. E una precisazione: “come gruppo siamo per il rispetto delle regole, il che non significa essere confluiti in altri schieramenti”.
Paola Mantovano
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