Presentazione dei candidati in Consiglio di Facoltà

La data adesso c’è: martedì 22 marzo, in un Consiglio di Facoltà ad hoc, si apre il dibattito sul rinnovo della Presidenza di Lettere. La parola, dunque, ai candidati che, al momento, sono Arturo De Vivo ed Eugenio Mazzarella. Intanto, da un recente giro di interviste ai Presidenti dei Corsi di Laurea, sono emerse le priorità che stanno più a cuore ai docenti. Le abbiamo girate ai due interessati. Questione spazi.  “La situazione è difficile, molto difficile da lungo tempo. Un parziale sollievo – afferma Mazzarella – verrà dalla consegna di S. Pietro Martire, di cui sono in dirittura d’arrivo i lavori di riattazione, con i quali abbiamo per anni convissuto con grandissimi sacrifici studenti e docenti. Negli ultimi Consigli di Facoltà, il Preside Nazzaro, il Presidente del Polo Cantillo, e il Rettore Trombetti ci hanno anticipato la disponibilità dell’Ateneo ad aver presenti le inderogabili esigenze di spazi della Facoltà in due scenari di grande interesse e suggestione, della cui acquisizione al Federico II va dato atto al Rettore: l’ex Ospedale militare e Palazzo Fuga. Nell’ultimo Consiglio, il prof. Barbagallo ha opportunamente richiamato l’attenzione del Rettore sugli spazi contigui alla Facoltà, su via Mezzocannone, in via di liberazione da altri utilizzi. Per la Facoltà, con le Specialistiche a regime tra non molto, sarebbero vitali, visto che oggi siamo costretti a fare lezione negli studi dei Dipartimenti; e come si sa il principio dell’impenetrabilità dei corpi non è ancora andato in prescrizione. Ci sono già delle ipotesi di trasferimento di Corsi di Laurea con particolari problemi, ma la funzionalità delle decisioni e il galateo istituzionale impongono che tutto sia definito nella massima trasparenza in facoltà con due requisiti: la razionalità delle scelte e la loro tempestiva definizione, nel reciproco vantaggio dei Corsi che si spostassero e di quelli che resteranno”. Problema di grande interesse e fonte di preoccupazione anche per De Vivo. “Si tratta – ha dichiarato – di una necessità ormai impellente. I Presidenti di Corso di Laurea devono fare i conti con una carenza che sarà ancora più pressante il prossimo anno con l’attivazione del secondo anno delle Specialistiche, e con la partenza di altri Corsi sempre biennali. Qualcosa si sta muovendo. AlI’Ateneo si deve dare atto di aver acquisito alcuni spazi, destinati alle Facoltà del Polo umanistico, grazie ad accordi con il Comune. Le strutture di cui si potrà disporre sono l’ex Ospedale Militare e Palazzo Fuga. Di certo non sono ancora pronte, ma aprono una prospettiva non lontanissima. Dalla firma dell’accordo, infatti, l’ex Albergo dei Poveri sarà consegnato tra diciotto mesi. Inoltre, si libereranno gli spazi della Biblioteca che sarà trasferita in quella di area a Piazza Bellini, nel complesso del Sant’Antoniello. Nello stesso tempo saranno resi liberi i locali occupati dalla Facoltà di Architettura in via Mezzocannone e dal trasferimento di quella parte della Facoltà di Scienze destinata a spostarsi nel polo di Monte Sant’Angelo”.   
Altro tema, più volte sottolineato dai Presidenti dei Corsi di Laurea, il riassetto degli ordinamenti didattici. Per De Vivo “il decreto 270, comunemente chiamato 509 bis, che interessa le norme sull’autonomia da cui trae origine il nuovo ordinamento, contiene modifiche apparentemente correttive. Di fatto si tratta di una vera e propria riforma che deve essere attuata e che, quindi, occuperà gran parte dei prossimi lavori del Consiglio per la definizione dei nuovi percorsi formativi. La 270 imporrà una revisione degli attuali Corsi di Laurea, sia triennali che specialistici. Al momento ci troviamo di fronte ad un decreto legge che è stato approvato e che va realizzato. Il problema è che mancano alcuni decreti attuativi”. Un’incognita: “il percorso di formazione degli insegnanti che avviene ora nella Sicsi, sarà sostituito da un nuovo sistema. Si tratta di capire se ci saranno nuove classi di laurea dedicate alla formazione degli insegnanti, oppure se questa formazione si svolgerà all’interno delle lauree magistrali. Interrogativo, questo, che si è posto la Crui, ai cui lavori partecipo come delegato dell’Ateneo”. Sempre in merito alla riforma, dal canto suo Mazzarella replica: “prendere posizioni definitive sul riassetto degli ordinamenti didattici è abbastanza problematico, giacché, tra il rilascio di questa intervista e il momento in cui il lettore la leggerà, potrebbero già essere intervenute nuove estenuanti direttive ministeriali. Quello che possiamo fare allo stato dell’arte è innanzi tutto la ridefinizione della base dei crediti per la triennale e la specialistica. Per i nuovi percorsi didattici orientati alla laurea specialistica per l’insegnamento, bisognerà attrezzarsi in base alle direttive, sperando che siano praticabili. In generale il mio pensiero è che una normativa, anche non condivisa o solo in parte condivisa, va attuata al meglio: l’osservanza delle regole, anche quelle che non ci piacciono, è un prerequisito di ogni corretta gestione istituzionale. Nonostante ogni riforma didattica sia avvenuta in questi anni a costo zero, e questo è veramente difficile da accettare, la facoltà ha dimostrato una notevole capacità di sacrificio. Credo che sapremo fare ancora la nostra parte, imparando anche dall’esperienza fin qui condotta insieme agli studenti, di cui voglio elogiare la disponibilità che ho riscontrato in questi anni negli organi collegiali”. 
Interesse di entrambi i candidati è, dunque, esporre il programma proprio agli studenti. Mazzarella dice: “in sede del Consiglio di Facoltà per la presentazione del programma elettorale dichiarerò la mia intenzione di incontrare le rappresentanze degli studenti, del personale non docente, dei ricercatori, e di discutere il programma con tutti i docenti presso dipartimenti e Corsi di Laurea. E questo per approfondire le linee programmatiche sulla base delle esigenze specifiche che certo emergeranno”. Gli fa eco De Vivo: “non appena sarà iniziata la campagna elettorale, una delle mie prime tappe sarà l’incontro con gli studenti. Nello stesso tempo aprirò un dibattito con tutte le varie componenti della Facoltà”.  
Elviro Di Meo
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