Ambiente giovane e stimolante ma le strutture sono da migliorare

“Siamo soddisfatti, ma si potrebbe fare di più”. La dichiarazione di Monica, 23 anni, iscritta alla Facoltà di Lettere, potrebbe, tranquillamente, sintetizzare le tante voci degli studenti del Suor Orsola. Voci che rispecchiano uno stato d’animo, ricco di soddisfazione, ma non per questo appagato. Una sensazione riscontrata più volte dagli studenti e che, in un certo senso, si accomuna a quella dello stesso Ateneo. Il Suor Orsola Benincasa, infatti, negli ultimi anni, ha compiuto importanti passi in avanti, in tutti i campi, dalla didattica, alla formazione post-laurea, ma continua a crescere, a rinnovarsi, a non sentirsi, per l’appunto, appagato. Forse è proprio questo l’aspetto che maggiormente soddisfa i ragazzi, quello di avere a che fare con un complesso universitario giovane, dinamico. “L’offerta formativa è molto valida- ci spiega Claudia Capocotta, studentessa del Corso di Laurea in Diagnostica e Restauro, presso il S.Caterina- soprattutto perché affronta temi e tecniche di costante attualità e di sicura prospettiva per il mercato del lavoro. Certo, ci sono alcune cose che andrebbero riviste, come il calendario di esami, con date, spesso, molto vicine tra loro, ma tutto sommato, sono sempre più convinta di aver fatto la scelta migliore”. Proprio sulle sessioni di esami, si soffermano gran parte dei giudizi degli studenti. “Credo di esprimere l’opinione di tutti, se dico che la strutturazione del calendario di esami sia sbagliata – ci dice Dario Loiacono, studente di Scienze della Formazione- Non occorrono grandi trasformazioni, basterebbe, per esempio, non prevedere tutte le materie più toste a fine anno, ma distribuirle meglio, in modo da non costringere noi studenti ai salti mortali”. Un giudizio condiviso da Paola Sabbatucci, che afferma: “credo che fissare degli appelli di recupero in più, non guasterebbe, anzi, ci darebbe l’opportunità di recuperare più facilmente il tempo perduto”. Promosso a pieni voti, anche il rapporto con i docenti, spesso, croce e delizia degli studenti universitari. “Buono, quasi confidenziale – per Luigi Crivelli di Conservazione dei Beni Culturali. “Penso che uno dei punti di forza di questa facoltà, almeno per me, sia proprio quello di avere professori preparati, disponibili, e, cosa più importante, giovani, che sappiano esserti realmente utili, quando ne hai bisogno”, ci spiega Caterina Borselli, del Corso di Laurea in Lingue e culture moderne. Certo, non tutte le ciambelle riescono con il buco, come nel caso di Damiano, studente di Giurisprudenza, il cui rapporto con i docenti è “difficoltoso, nella maggior parte dei casi, inesistente nei restanti altri”. L’ambiente giovanile, che toglie quella patina di austerità e pesantezza all’università, è stata una delle costanti più apprezzate dagli studenti, come per Francesca D’Aquino che dice: “questo è il mio secondo anno a Scienze della Comunicazione e sono molto soddisfatta dell’ambiente che ho trovato. Spesso mi capita di seguire anche seminari che non appartengono al mio Corso di Laurea, ma che comunque, mi affascinano, per la freschezza e per la semplicità con cui vengono trattati”. Molti poi, ne danno un’interpretazione più frivola, ma comunque simpatica, ed in parte vera, come Salvatore, secondo cui: “scegliere il S.Orsola è realmente la scelta giusta, perché è pieno di belle ragazze”. Qualche segnale di insofferenza lo abbiamo registrato, quando abbiamo chiesto ai ragazzi cosa pensassero delle strutture. “Per quanto riguarda la biblioteca e i laboratori, nulla da dire – ci dice ancora Claudia Capocotta- ma, per le altre strutture, la situazione non è delle migliori, basti pensare alla cronica assenza di aule studio o di un buon punto di ristoro”. “Le strutture ci sono, o meglio, dovrebbero esserci – aggiunge Luigi Criscuolo- ma, quasi sempre sono, o inutilizzabili, o peggio ancora, iper affollate”. “Se devo essere sincera- conclude Giorgia- c’è qualcosa che ancora non mi spiego. Come mai, con un complesso così grande, è così difficile trovare un posto in cui poter studiare liberamente, dopo le lezioni?”. 
Gianluca Tantillo
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