Economia: e gli appelli per i fuoricorso?

A scriverci è uno studente-lavoratore al terzo anno presso la Facoltà di Economia della Sun, che dal prossimo anno sicuramente andrà fuoricorso. La sua preoccupazione, pertanto, è di non poter usufruire, da fuoricorso, di alcun appello straordinario per recuperare il ritardo accumulato. Il ragazzo, infatti, sostiene che la sua Facoltà non ne prevede, “in aperta violazione all’articolo 25 del regolamento didattico d’Ateneo secondo cui, nel caso di corsi organizzati per semestri, va rispettato il principio della non sovrapposizione degli esami e delle lezioni; tale principio non si applica agli studenti fuoricorso. Implicitamente – sottolinea lo studente – la norma dice che dovrebbero esserci appelli straordinari per i fuoricorso anche in concomitanza delle lezioni”. 
In realtà, gli appelli di cui parla lo studente già esistono in Facoltà. “Probabilmente – spiega la sig.ra Eliana Torre della presidenza di Economia – gli studenti, nel leggere il calendario d’esami, non percepiscono la differenza tra sessioni ordinarie e sessioni straordinarie. Secondo il nostro regolamento interno, gli iscritti al nuovo ordinamento possono sostenere esami a febbraio e marzo e a giugno e luglio; settembre e dicembre, invece, sono sessioni di recupero, che possono essere indistintamente utilizzate sia dagli studenti in regola che dai fuoricorso. In più, gli studenti del vecchio ordinamento usufruiscono di altre sessioni straordinarie, nella fattispecie a maggio, ottobre e novembre, ma non a settembre”.
Nella lettera lo studente-lavoratore si scaglia anche contro la rappresentanza studentesca, cui non ha potuto porre il suo quesito. “Purtroppo – si legge nella missiva – i miei colleghi imparano troppo in fretta a fare politica: finite le elezioni, occupate le poltrone disponibili, spariscono come neve al sole. In bacheca ci trovi qualche ringraziamento per l’avvenuta elezione (…), ma nessun recapito per contattarli, nessuna mail per comunicare con loro”. Interpellati da Ateneapoli, i rappresentanti degli studenti smentiscono con forza le accuse del collega. “Probabilmente – replica Tommaso Moretta, consigliere di Facoltà e di Ateneo eletto con Collaborazione per lo sviluppo – se il ragazzo non è riuscito a trovarci significa che non è mai venuto in Facoltà oppure, se c’è stato, si è rivolto alle persone sbagliate. I nostri recapiti, infatti, sono affissi in bacheca e si trovano anche sul sito della Facoltà (link Facoltà, Notizie generali, ndr). Tra l’altro, a gennaio siamo perfino andati di aula in aula per diffondere ulteriormente i nostri numeri”. Aggiunge: “Sono presente in Facoltà tutti i giorni, dalla mattina sino alle 15, soprattutto nella vecchia sede di piazza Umberto I, dove al piano terra, affianco all’aula 1, c’è uno spazio apposito per la rappresentanza studentesca. E anche se adesso sono in partenza per l’Erasmus, ci saranno sempre i miei colleghi ad ascoltare gli studenti in difficoltà”. Tra questi, Luigi Giusti, rappresentante di Collaborazione in CdF, che fa sapere: “Siamo in attesa di un’aula anche nella nuova sede, così come promessoci dal preside Maggioni. In ogni caso, lo studente poteva inviarci una mail all’indirizzo economiacapua@hotmail.it, oppure poteva chiedere informazioni su di noi e sul suo problema in Presidenza, dove avrebbe trovato tutte le risposte”. Di stanza nell’ex caserma Fieramosca ci sono anche i rappresentanti eletti in Consiglio di Facoltà con le liste apparentate al gruppo Insieme. È il caso di Orlando Vicigrado, che afferma: “Sino a fine gennaio (data in cui sono terminati i corsi del primo semestre) sono rimasto nella nuova sede tutte le mattine, in quella vecchia il pomeriggio. Se lo studente avesse cercato meglio, avrebbe potuto trovare sia noi che i nostri recapiti”.
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