Anatomia umana I, più che un’idoneità

Primo appello dell’esame scritto di Anatomia umana I il 14 gennaio, alle ore 9.00. Per i tanti studenti prenotati è stato necessario utilizzare quattro aule. Il compito, composto da trenta domande a risposta multipla, era da completare in quaranta minuti. Già verso mezzogiorno sono stati pubblicati nella bacheca dell’edificio 20 i risultati della prova. Molti non l’hanno superata. Altri, felici nel trovare il proprio nome scritto in grassetto, hanno fotografato con il cellulare l’esito positivo o hanno addirittura brindato con i compagni. Il motivo di tanta gioia è spiegato da Giovanna, studentessa al terzo anno di Medicina: “non puoi mai essere sicuro di prendere l’esame di Anatomia, perché per quanto tu possa sentirti preparato c’è sempre una domanda che può mettere in crisi”. A tal proposito, aggiunge: “la tipologia della domanda e il modo in cui è strutturata pone maggiori difficoltà. Ogni quesito ha cinque risposte che sono tutte abbastanza pertinenti e specifiche. La risposta esatta di solito è solo una, ma a volte può essere anche più di una”. Preferirebbe, quindi, un tipo di verifica diverso: “la tipologia d’esame non è delle migliori, forse sarebbe più opportuna una prova orale che dà la possibilità di discutere col professore”. Meno pessimista è la sua compagna di corso Rossella, che, diversamente da molti suoi colleghi, ha sostenuto questo esame per la prima volta: “secondo me non è tra gli esami più difficili in assoluto. La difficoltà sta nel fatto che questo è un esame puramente mnemonico, quindi occorre inglobare una quantità notevole di informazioni e dettagli. È anche vero che per questo esame è prevista solo un’idoneità, ma di idoneità non ha nulla. Non si può paragonare agli altri esami che hanno questa stessa valutazione”. Segnala, poi, un ulteriore problema: “in parallelo ci sono anche altri esami più tosti, quindi è difficilissimo essere preparati bene. Molti fanno una scelta: dare prima tutte le Anatomie o prima tutti gli altri esami. Difficilmente qualcuno riesce a sostenerli tutti”. Ha finalmente raggiunto l’idoneità Giusy, anche lei del terzo anno, che ha fatto tesoro delle bocciature passate: “dopo vari tentativi andati male, ti abitui al modo in cui è strutturata la domanda. Magari impari a ragionare di più e ad avere più capacità di sintesi. Il problema è che in aula c’è molta ansia”. Le tre studentesse, quindi, dispensano consigli per le matricole attese da questa materia nel prossimo semestre: “è importante studiarlo in compagnia e con calma. Inutile avere fretta di finire il programma, perché studiarlo velocemente non serve a niente. È meglio ripeterlo più volte. È anche importante ricorrere alle immagini, che possono poi uscire nel test, anche se oggi non è successo, e poi è utile esercitarsi sulle risposte multiple che si trovano tranquillamente in internet sul sito di Mininterno”.
C.B.
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