Ansia e notti in bianco, la sessione estiva degli esami è alle po

Corse folli e concentrazione massima per gestire la sessione estiva: gli appelli sono due per disciplina e tutti fissati in pochi giorni. Cresce l’ansia degli studenti. “Sono un po’ preoccupata – ammette Rita Siviero, matricola – Speravo di recuperare un primo semestre non proprio brillante, invece, a causa del calendario, mi dovrò accontentare di dare un solo esame in questa sessione”. Intercorrono pochi giorni tra gli esami di Diritto Costituzionale e Diritto Privato: non è una situazione che aiuta. “Non è più il momento di temporeggiare. Occorre decidere tempestivamente. Lascio stare Privato, troppo poco tempo fra la fine delle lezioni e la prova. Mi dedicherò a materie più semplici, così almeno faccio numero”, dice Claudio Di Porzio, studente del primo anno. “Si corre – afferma Enrico Fusco, matricola – per evitare gli errori dei primi esami. Mi avevano raccontato che la sessione estiva sarebbe stata più stressante. E’ tutto vero: purtroppo gli appelli sono fissati tutti in 20 giorni, perché a luglio non ci sono esami dopo la prima decade”. Fortunati gli studenti frequentanti i quali, a fine maggio, hanno potuto avvalersi di un pre-appello. “Ho da poco sostenuto Storia della giustizia con il prof. Aurelio Cernigliaro – racconta Marta, studentessa al quarto anno – Aver sostenuto un esame qualche giorno prima rispetto alle date fissate mi ha molto avvantaggiato. In questo modo posso dedicarmi ad un’altra disciplina, magari anche più difficile, da affrontare a luglio”. “Sarebbe auspicabile – commenta Nunzia Scamardella, al quarto anno – che i docenti delle discipline meno difficili del secondo semestre diano agli studenti la possibilità di sostenere l’esame alla fine del corso. La scelta del prof. Cernigliaro ci ha permesso di preparare più prove rispetto ad altri. Ci riteniamo fortunati, anche se questa chance dovrebbe essere alla portata di tutti”. “Purtroppo niente pre-appelli per noi – dicono Giulio e Marco, entrambi al quinto anno – ma solo ansia e notti in bianco. Fra l’esame di Diritto Amministrativo e quello di Diritto Penale passano poco più di dieci giorni. E’ il prezzo da pagare se non si vuole restare indietro. La sessione estiva si conclude nella prima decade di luglio, ormai è da anni che è così, ci siamo abituati”. Rimboccarsi le maniche sembra essere l’unica soluzione. “Abbiamo chiesto più volte il ripristino dell’appello di maggio – spiega Alfredo Di Meo, al quinto anno – almeno per chi è indietro con gli esami. La concomitanza con le lezioni rende più difficile il tutto, occorre trovare un compromesso che non leda alcun diritto, tra matricole e vecchi studenti”. “La sessione estiva è una beffa – incalza Mariano, al quinto anno – perché, in realtà, è composta da un unico mese e sostenere due esami difficili è praticamente impossibile. Per chi, come me, deve dare le ultime prove, diventa più complicato. Per ora mi accontento di affrontare una sola disciplina, spero di recuperare nella sessione autunnale, da sempre la più proficua”. Ultime ripetizioni quindi in vista del rush finale. “Le date un po’ altalenanti non ci permettono programmi ambiziosi – sottolinea Giovanna Aponte, al quinto anno – Dobbiamo accontentarci. Sono due mesi ormai che preparo due esami contemporaneamente. Solo studiando con costanza posso porre rimedio al caos degli appelli”. 
(Su.Lu.)
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