Servizi, docenti, programmi d’esame: la lettera di uno studente amareggiato

Si firma “uno studente amareggiato”, l’autore di una lettera giunta alla nostra redazione. Sotto accusa le strutture (“i bagni sono sempre sporchi e rotti, non c’è carta igienica, né sapone; i chioschi informatici sono tutti fuori servizio”) ma anche il corpo docente (“i professori non vengono mai a fare lezione… Nella maggior parte dei casi mandano a tenere la lezione degli assistenti o persone esterne di loro conoscenza, le quali non hanno la preparazione del docente titolare”). E poi i programmi che “oltrepassano abbondantemente, quanto ad impegno ed ore di studio, i crediti a cui corrispondono gli esami”.  Lo studente ha da dire, in particolare, sull’esame di Scienza delle Finanze: in nessuna Facoltà di Giurisprudenza d’Italia è previsto quest’esame: “tale situazione non solo è un’anomalia, ma addirittura i professori all’esame pretendono formule matematiche, disegni di grafici, diagrammi, funzioni ed equazioni, cose da Facoltà di Ingegneria o Matematica e non di Giurisprudenza”. 
Considerazioni che abbiamo girato al Preside della Facoltà Lucio De Giovanni. “Non sono abituato a rispondere a lettere anonime – ha risposto il Preside – La Presidenza è aperta a chiunque voglia esprimere la propria opinione. Il Preside c’è ed ascolta quello che non va, colloquiare con uno studente anonimo mi sembra inopportuno e alquanto controproducente. Sono un Preside molto aperto al dialogo, in collegamento continuo con le rappresentanze studentesche, sempre pronto ad ascoltare le opinioni altrui. Mi sembra che la forma anonima sia il modo meno efficace per affrontare i problemi e trovare risoluzioni. Ritengo, invece, che si possa esaminare ogni punto della lettera facendolo faccia a faccia, rispondendone apertamente e pubblicamente”. Il Preside interviene, poi, sulle questioni strutturali segnalate: “da anni la Presidenza è in stretto contatto con l’Ufficio Tecnico del Polo delle Scienze Umane e Sociali, responsabile della manutenzione delle strutture di Facoltà. Da tempo ribadiamo che stiamo facendo il possibile, ma la mancanza continua di fondi ci costringe a valutare le situazioni in modo diverso. Per quanto concerne questa problematica non potrei dare una risposta definitiva, i problemi ci sono e occorre affrontarli. Per tutto il resto, invito lo studente a dimostrare il proprio dissenso in Presidenza. Solo con il dialogo si trovano soluzioni e risposte costruttive”. 
Sulla questione concernente l’esame di Scienza delle Finanze, affrontata qualche mese fa proprio attraverso le pagine del nostro giornale, il prof. Gaetano Stornaiuolo, unico titolare di cattedra, ribadiva l’importanza dell’insegnamento. “L’economia assume un ruolo importante all’interno dello Stato, assumendo poi una connotazione specifica nel mercato del lavoro – dichiarava il prof. Stornaiuolo – Sono conscio della difficoltà della materia, la parte analitica è quella che spaventa di più, ma all’interno del programma non è molto presente”. Le difficoltà dell’esame sono state oggetto di discussione, lo scorso ottobre, in Commissione Didattica ed in Consiglio di Facoltà. “Il problema – ricorda Roberto Iacono, allora presidente del Consiglio degli Studenti – ha trovato una risoluzione già dallo scorso anno. In realtà il programma è stato ridotto da 900 pagine a 490, grazie all’introduzione di manuali alternativi”. Ogni studente è attualmente libero di scegliere se studiare da testi più brevi (il Brosio e la prima parte di Pica) o affrontare i tre libri di Pica come da vecchio programma. “L’utilizzazione di testi brevi non pregiudica minimamente l’esito dell’esame – ribadisce Iacono – Le difficoltà della disciplina sono reali e presenti. Purtroppo questo programma richiede una forma mentis diversa, come gli esami di Economia Politica o Diritto Finanziario. Sono tanti gli studenti che annaspano nel mare dei grafici e della matematica. Per non bloccarsi, consiglio di seguire i corsi e di andare in Dipartimento, unica vera guida per studenti in difficoltà”.
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