Manca il numero legale, stop all’approvazione della Magistrale in Biologia ed Ecologia Marina

Scontri personali, offese, intransigenza, mancato rispetto delle regole e delle procedure fin qui adoperate. Risultato: il blocco dell’approvazione di un percorso di studio unico nel suo genere. Un danno per studenti e Facoltà. È la sintesi del Consiglio di Scienze del 19 maggio, sulla carta una riunione breve prima del Forum sullo Statuto, nei fatti un interminabile botta e risposta, ricco di colpi di scena con una sola breve pausa, lo stretto indispensabile per raccogliersi e ricordare il prof. Luigi Maria Ricciardi scomparso da pochi giorni, e subito si entra nel vivo. In sospeso, dall’ultima seduta, c’è il voto sulla Laurea Magistrale in Biologia ed Ecologia Marina ed uso sostenibile delle risorse, percorso di eccellenza in collaborazione con la Stazione Zoologica Anton Dohrn, a numero chiuso (25 posti) ed in lingua inglese.  Approvato l’ordinamento l’anno scorso, resta da deliberare sul regolamento. “È una scommessa, un’operazione importante sotto molti profili, perché nasce dalla collaborazione fra due istituzioni”, spiega il prof. Paolo Caputo, Presidente del Corso di Laurea in Scienze Biologiche, cui il percorso afferisce, il quale sottolinea il lungo lavoro di confronto con i colleghi, per apportare delle migliorie al progetto originale introducendo discipline di area industriale, geofisica e relative alla fauna microbica. Le discipline a scelta, invece, sono quelle mutuate dall’elenco disponibile per le rispettive lauree triennale e biennale. “Tutto resta sotto il controllo della Facoltà, secondo le nostre regole”, evidenzia il Preside Roberto Pettorino. Da sempre contrario al progetto è il prof. Ugo Lepore: “la situazione attuale non consente l’attivazione di un altro percorso in area biologica. A causa della sua catastrofica gestione, abbiamo chiuso il Corso in Biologia delle Produzioni Marine che ora rientra dalla finestra, sebbene esista già una Laurea Magistrale in ambito marino. Invece, non abbiamo avuto alcun problema a chiuderne una in Geofisica. All’esterno sembriamo schizofrenici”. Critica anche il colloquio, tramite il quale si attesterà la padronanza della lingua inglese dei candidati, ed il laboratorio di Inglese Scientifico, da 4 crediti, previsto nel prosieguo: “non sarebbe preferibile richiedere un certificato riconosciuto a livello internazionale, come si fa nel resto del mondo? E un laboratorio da 6 crediti non sarebbe forse più incisivo?”. Nella sua lunga requisitoria, il professore solleva dubbi anche sulla consistenza culturale del Corso, dubbi sollevati: “dagli stessi biologi. Inoltre, la bozza di regolamento è stata presentata solo oggi, pertanto, come previsto dal regolamento, chiederò che si voti per chiamata nominale”. Le repliche non si fanno attendere. “Il Corso di Laurea in Biologia delle Produzioni Marine ha sofferto l’eccesso di successo rispetto alla ricettività reale, dopo la chiusura della sede di Torre del Greco. Questa laurea rappresenta un’opportunità per rafforzare, a Napoli, l’offerta in ambito marino”, interviene il prof. Claudio Agnisola. “È un esperimento, il regolamento potrà ancora essere modificato – replica il prof. Caputo prima di entrare nel merito delle critiche – Il percorso è di eccellenza, ma se fissassimo dei requisiti confrontabili con quelli di un prestigioso college anglosassone, gli studenti andrebbero lì. Abbiamo la necessità di farci un nome. Ovviamente, chi presenterà un certificato di lingua verrà esonerato dal colloquio, il laboratorio insegna a scrivere un articolo scientifico ed il Ministero accetta moduli da 4 crediti per insegnamenti di questo tipo. Inoltre, ricordo all’aula che la proposta è stata approvata dal Consiglio di corso di studio con 29 favorevoli su 35 membri, a fronte di un solo contrario e cinque astenuti”. Il prof. Lepore insiste per mettere a votazione le proprie proposte sulla lingua straniera. L’aula respinge e si passa, dopo una breve pausa organizzativa, alle chiamate. In aula si diffonde una certa agitazione. “Forse, per votare su una cosa così specifica, serve una preparazione maggiore. Meglio astenersi”, si sente mormorare fra le persone afferenti ad ambiti culturali diversi. Si procede alle dichiarazioni di voto. “Mi sono già dichiarato contrario all’ordinamento”, afferma il prof. Francesco Aliberti. “Voterò contro perché la Biologia Marina è già ampiamente rappresentata in Facoltà ed è molto provinciale definire un percorso di eccellenza solo perché è in inglese”, spiega la prof.ssa Giuseppina Castronuovo. L’esito finale è di 67 favorevoli, 26 astenuti e 8 contrari. Anche se di pochissimo, manca il numero legale e l’assemblea si scioglie.
Simona Pasquale                                         
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