Il prof. Gennaro Luongo, napoletano, 66 anni, ordinario di Agiografia e Letteratura cristiana antica, è stato eletto all’unanimità, il 17 settembre, Presidente del Corso di Laurea Triennale in Archeologia e Storia delle Arti. Succede al prof. Francesco Aceto per due mandati alla guida del Corso. “Devo ringraziare innanzitutto i colleghi – commenta il prof. Luongo – sia per la partecipazione al voto sia per il loro consenso plebiscitario. Un po’ di rammarico viene solo per l’assenza dei rappresentanti degli studenti alla consultazione, episodio da interpretare, però, senza nessun accento particolare ma solo, forse, per un certo disinteresse che hanno sempre mostrato gli studenti verso questo tipo di attività istituzionali. Il mio auspicio in questo senso, naturalmente, non può essere che quello di una sempre attiva partecipazione alle varie attività del Consiglio di Corso e un dialogo proficuo con la componente studentesca”. Altro ringraziamento va al prof. Aceto, “primo Presidente di questo Corso che lui stesso ha visto nascere con l’entrata in vigore dell’ordinamento 509”. Un passaggio di testimone all’insegna della “continuità” e del traghettamento “verso il nuovissimo ordinamento con una sempre più viva partecipazione di tutti i colleghi docenti”.
Il Corso di Laurea, con i suoi tre curricula (Archeologico – Storico-artistico, Musica e Spettacolo), vedrà consolidarsi il lavoro portato avanti negli ultimi anni, con un’attenzione particolare agli studenti in ingresso e all’attività di tutoraggio in itinere, argomenti molto sentiti dal prof. Luongo che per oltre dieci anni (dal 1998 fino ad oggi) è stato referente all’orientamento della Facoltà. “Credo sia importante curare con maggiore attenzione le fasi di accesso al Corso, quindi dell’ingresso degli studenti, sviluppando un rapporto maggiore con le scuole superiori per una più approfondita informazione sulle caratteristiche e le finalità del Corso: questo per raggiungere una maggiore consapevolezza in chi si iscrive”. Infatti, anche se non si può parlare di abbandoni dopo il primo anno per un Corso di Laurea che conta oltre 1200 iscritti e che laurea una ventina di studenti solo in questa sessione di ottobre, c’è però un sensibile numero di fuori corso. “Con il decreto 270 si è cercato di far fronte a questo problema, risolvendo la frammentazione dei moduli e riducendo il numero di esami come richiesto dalla legge. Ma è importante che i ragazzi siano coscienti del tipo di studi ai quali vanno incontro”, sottolinea il docente.
Archeologia e Storia delle Arti “richiede la conoscenza di discipline che non possono essere evase, come quella del latino e del greco per gli studenti del curriculum archeologico, o del latino per gli altri due curricula. Ed è proprio con queste due discipline che i ragazzi hanno maggiori difficoltà, molto spesso finendo per rimandarle di anno in anno fino ad accumulare gravi ritardi. Ma uno studente che ha sostenuto l’esame di maturità e che proviene da un liceo classico o scientifico, invece, dovrebbe sostenere questi esami per primi, quando le sue conoscenze pregresse sono ancora fresche”, dice il professore. Per aiutare gli studenti durante il loro percorso, allora, l’idea è quella di potenziare il tutorato in itinere, nonché quello esterno, magari risvegliando entusiasmi assopiti. Per gli iscritti a questo Corso non mancheranno le esperienze sul campo, che il prof. Luongo promette anzi di potenziare: “Bisogna migliorare e potenziare le forme di stage presso enti pubblici e privati che offriamo ai nostri studenti per favorire la loro maturazione culturale e per immetterli in maniera graduale nel mondo del lavoro, inserimento oggi particolarmente difficile. Attualmente i nostri ragazzi svolgono, durante il triennio, attività integrative presso musei, chiese, biblioteche o archivi, o anche su scavi archeologici diretti dagli stessi docenti, come quello di Cuma o in altri siti in Campania, ma a questa attività va dato ancora maggior spazio all’interno della nostra organizzazione didattica”.
(Va.Or.)
Il Corso di Laurea, con i suoi tre curricula (Archeologico – Storico-artistico, Musica e Spettacolo), vedrà consolidarsi il lavoro portato avanti negli ultimi anni, con un’attenzione particolare agli studenti in ingresso e all’attività di tutoraggio in itinere, argomenti molto sentiti dal prof. Luongo che per oltre dieci anni (dal 1998 fino ad oggi) è stato referente all’orientamento della Facoltà. “Credo sia importante curare con maggiore attenzione le fasi di accesso al Corso, quindi dell’ingresso degli studenti, sviluppando un rapporto maggiore con le scuole superiori per una più approfondita informazione sulle caratteristiche e le finalità del Corso: questo per raggiungere una maggiore consapevolezza in chi si iscrive”. Infatti, anche se non si può parlare di abbandoni dopo il primo anno per un Corso di Laurea che conta oltre 1200 iscritti e che laurea una ventina di studenti solo in questa sessione di ottobre, c’è però un sensibile numero di fuori corso. “Con il decreto 270 si è cercato di far fronte a questo problema, risolvendo la frammentazione dei moduli e riducendo il numero di esami come richiesto dalla legge. Ma è importante che i ragazzi siano coscienti del tipo di studi ai quali vanno incontro”, sottolinea il docente.
Archeologia e Storia delle Arti “richiede la conoscenza di discipline che non possono essere evase, come quella del latino e del greco per gli studenti del curriculum archeologico, o del latino per gli altri due curricula. Ed è proprio con queste due discipline che i ragazzi hanno maggiori difficoltà, molto spesso finendo per rimandarle di anno in anno fino ad accumulare gravi ritardi. Ma uno studente che ha sostenuto l’esame di maturità e che proviene da un liceo classico o scientifico, invece, dovrebbe sostenere questi esami per primi, quando le sue conoscenze pregresse sono ancora fresche”, dice il professore. Per aiutare gli studenti durante il loro percorso, allora, l’idea è quella di potenziare il tutorato in itinere, nonché quello esterno, magari risvegliando entusiasmi assopiti. Per gli iscritti a questo Corso non mancheranno le esperienze sul campo, che il prof. Luongo promette anzi di potenziare: “Bisogna migliorare e potenziare le forme di stage presso enti pubblici e privati che offriamo ai nostri studenti per favorire la loro maturazione culturale e per immetterli in maniera graduale nel mondo del lavoro, inserimento oggi particolarmente difficile. Attualmente i nostri ragazzi svolgono, durante il triennio, attività integrative presso musei, chiese, biblioteche o archivi, o anche su scavi archeologici diretti dagli stessi docenti, come quello di Cuma o in altri siti in Campania, ma a questa attività va dato ancora maggior spazio all’interno della nostra organizzazione didattica”.
(Va.Or.)