“Nonostante l’avviso, credo che vengano a studiare qui anche ragazzi non iscritti a Medicina, Biotecnologie o Farmacia, ma non è un problema”. Claudio, studente al terzo anno di Medicina, è un habitué dell’aula studio all’ultimo piano dell’edificio di via De Amicis. Come lui, tanti altri ragazzi approfittano di quegli spazi, a prescindere
dal Corso di Laurea frequentato. Pare sortisca poco effetto l’avviso che, esposto all’ingresso, limita l’accesso ai soli medici, biotecnologi e farmacisti federiciani. “Non c’è alcun controllo”, prosegue Claudio, che aggiunge: “l’aula è sempre abbastanza piena, ma questo non ci impedisce di studiare al meglio”. Le porte, di fatto, sono aperte a tutti, ingegneri compresi. Lo sa bene un ‘intruso’, iscritto a Ingegneria Meccanica: “vengo qui quasi tutti i giorni perché mi trovo benissimo, l’aula è confortevole e aiuta a concentrarsi. Una volta mi hanno fatto notare l’avviso, ma nessuno mi ha mai chiesto di andarmene. La convivenza è pacifica”. A suo avviso “è giusto aprire le porte a tutti. Molti miei colleghi studiano qui, soprattutto chi abita nei dintorni”. Lì con lui c’è un suo collega: “sono al terzo anno di Ingegneria. Vengo sempre qui perché per me è molto più comodo. Andare a Monte Sant’Angelo sarebbe veramente complicato”. Aula accessibile sempre, tranne sotto esame: “da gennaio a marzo è un inferno. C’è un ammasso di gente e non sempre si trova posto”. Dell’aula in questione sottolinea un aspetto in particolare Stefania, aspirante medico: “siamo quasi tutti studenti di Medicina. Il problema non è di certo rappresentato da chi viene da
fuori. Servirebbe soltanto più educazione da parte di chi occupa un posto in aula studio, visto che molti vengono qui per fare ricreazione e disturbare”. Una sua compagna di studi aggiunge: “l’ambiente non favorisce la concentrazione. A volte preferisco studiare in altre aule dell’edificio che sono decisamente più silenziose”. Viaggia verso il camice bianco anche Francesco, che da poco ha iniziato a usufruire della struttura di via De Amicis: “mi trovo molto bene qui. Rispetto al Policlinico è un ambiente fantastico. Ho visto spesso studenti di altri Corsi, ma non ho mai avuto molte difficoltà a trovare posto”. Mario, suo collega, aggiunge: “Credo sia giusto che l’accesso sia consentito a tutti”. Purché la regola valga ovunque, come sottolinea un altro aspirante medico: “è giusto che ci sia la libera circolazione degli studenti, ma questo dovrebbe valere ovunque. Mi è capitato di non poter studiare in
alcune strutture della Federico II perché iscritto a un Corso di Laurea non ospitato da quella sede. Aprirei tutte le biblioteche a tutti”. Trova il buono della convivenza Pietro, pure lui studente di Medicina: “non mi dà alcun problema condividere l’aula con studenti di altri Corsi. Anzi, ho conosciuto volentieri ragazzi di Ingegneria informatica, che
qui hanno perfino programmato dei computer. È interessante avere un dialogo con persone impegnate in studi diversi. Inoltre, se qualcuno abita in zona, perché dovrebbe andare a Monte Sant’Angelo o al centro storico? È giusto che stiano qui”. Sulla stessa lunghezza d’onda, Sabrina: “qualche volta io sono andata a studiare altrove e non mi hanno fatto problemi, non vedo perché dovrei reagire io diversamente. Non sono favorevole a nessun tipo di selezione”.
dal Corso di Laurea frequentato. Pare sortisca poco effetto l’avviso che, esposto all’ingresso, limita l’accesso ai soli medici, biotecnologi e farmacisti federiciani. “Non c’è alcun controllo”, prosegue Claudio, che aggiunge: “l’aula è sempre abbastanza piena, ma questo non ci impedisce di studiare al meglio”. Le porte, di fatto, sono aperte a tutti, ingegneri compresi. Lo sa bene un ‘intruso’, iscritto a Ingegneria Meccanica: “vengo qui quasi tutti i giorni perché mi trovo benissimo, l’aula è confortevole e aiuta a concentrarsi. Una volta mi hanno fatto notare l’avviso, ma nessuno mi ha mai chiesto di andarmene. La convivenza è pacifica”. A suo avviso “è giusto aprire le porte a tutti. Molti miei colleghi studiano qui, soprattutto chi abita nei dintorni”. Lì con lui c’è un suo collega: “sono al terzo anno di Ingegneria. Vengo sempre qui perché per me è molto più comodo. Andare a Monte Sant’Angelo sarebbe veramente complicato”. Aula accessibile sempre, tranne sotto esame: “da gennaio a marzo è un inferno. C’è un ammasso di gente e non sempre si trova posto”. Dell’aula in questione sottolinea un aspetto in particolare Stefania, aspirante medico: “siamo quasi tutti studenti di Medicina. Il problema non è di certo rappresentato da chi viene da
fuori. Servirebbe soltanto più educazione da parte di chi occupa un posto in aula studio, visto che molti vengono qui per fare ricreazione e disturbare”. Una sua compagna di studi aggiunge: “l’ambiente non favorisce la concentrazione. A volte preferisco studiare in altre aule dell’edificio che sono decisamente più silenziose”. Viaggia verso il camice bianco anche Francesco, che da poco ha iniziato a usufruire della struttura di via De Amicis: “mi trovo molto bene qui. Rispetto al Policlinico è un ambiente fantastico. Ho visto spesso studenti di altri Corsi, ma non ho mai avuto molte difficoltà a trovare posto”. Mario, suo collega, aggiunge: “Credo sia giusto che l’accesso sia consentito a tutti”. Purché la regola valga ovunque, come sottolinea un altro aspirante medico: “è giusto che ci sia la libera circolazione degli studenti, ma questo dovrebbe valere ovunque. Mi è capitato di non poter studiare in
alcune strutture della Federico II perché iscritto a un Corso di Laurea non ospitato da quella sede. Aprirei tutte le biblioteche a tutti”. Trova il buono della convivenza Pietro, pure lui studente di Medicina: “non mi dà alcun problema condividere l’aula con studenti di altri Corsi. Anzi, ho conosciuto volentieri ragazzi di Ingegneria informatica, che
qui hanno perfino programmato dei computer. È interessante avere un dialogo con persone impegnate in studi diversi. Inoltre, se qualcuno abita in zona, perché dovrebbe andare a Monte Sant’Angelo o al centro storico? È giusto che stiano qui”. Sulla stessa lunghezza d’onda, Sabrina: “qualche volta io sono andata a studiare altrove e non mi hanno fatto problemi, non vedo perché dovrei reagire io diversamente. Non sono favorevole a nessun tipo di selezione”.