“Sto aspettando i risultati del test di Medicina, ma il primo impatto con il Corso è stato veramente buono. I professori si sono rivelati molto disponibili e ci sono tanti canali di comunicazione che permettono di reperire informazioni e di interagire con studenti più grandi”. Come tanti colleghi, Giovanni Di Costanzo, matricola di Biotecnologie per la salute, pur restando con l’orecchio vigile in attesa di buone notizie dal test di ammissione a
Medicina, il 3 ottobre, in occasione dell’inizio dei corsi, ha spalancato gli occhi su una realtà universitaria che a primo impatto gli ha lasciato ottime sensazioni: “finora ho seguito Chimica Generale e Matematica ed elementi di statistica (Fisica applicata e principi di informatica completa il piano di studi del primo semestre). Al momento si sono rivelati due corsi molto semplici da seguire. La preparazione scolastica mi ha aiutato molto, spero sia così
pure in futuro”. Come lui, attendono il risultato del test di Medicina Paola Golia e Sabrina Amelio: “abbiamo
deciso di frequentare perché questo sembra essere il Corso che permette di convalidare più esami possibili”. Corso da loro conosciuto già il 29 settembre, quando si è tenuto un incontro con le matricole: “ci hanno dato indicazioni generali, presentandoci esami e docenti del primo semestre. È stata una giornata utile, nonostante molte indicazioni le avessimo già trovate su internet”. Dopo il primo giorno in aula è rimasto favorevolmente sorpreso Vittorio Punzo: “l’inizio è stato dei migliori. Sono in attesa del test di Medicina. Tra le varie alternative ho
ritenuto Biotecnologie per la salute il Corso più interessante e oggi ne ho avuto la conferma”. Guarda in prospettiva
Annapaola Orefice: “conto di approfondire materie come Chimica e Matematica per ritentare il test di ammissione a Medicina qualora non dovessi passarlo adesso”. Al termine della prima lezione entrambi fanno già gruppo con Maria Francesca Cefariello, Diletta Guida, Giulia Pesce e Francesca Casapulla, studentesse che condividono un pensiero: “la struttura è bellissima, in confronto ad altri studenti siamo molto fortunati”. Una sorpresa, i docenti: “pensavamo fossero molto più freddi e severi, invece ci hanno messo a nostro agio. L’ambiente è simile a quello scolastico”. Si unisce al coro Alfonso Toscano: “la struttura è molto accogliente. I professori mi hanno dato la sensazione di volerci aiutare, spiegando nella maniera più chiara e semplice possibile. È vero che le materie di base le abbiamo affrontate a scuola, ma allo stesso tempo è innegabile che il livello qui è molto più alto”. Dalla cattedra sono arrivati importanti suggerimenti sul lavoro da svolgere: “i docenti hanno insistito molto sulla frequenza, importante soprattutto per noi matricole, visto che superare i primi esami significa non portarsi zavorre negli anni successivi”. Al primo giorno di corsi l’aula era piena, ma, secondo Domenico, “è stato semplice seguire.
La disposizione dei banchi permette di vedere bene la lavagna. Anche l’acustica è ottimale. Riuscivamo a sentire bene il docente, nonostante non usasse il microfono”. Sul futuro immediato: “sono in attesa dei risultati di Medicina. Questo Corso, però, non è un ripiego. L’ho scelto per le prospettive occupazionali che offre, perché mi piacerebbe molto poter lavorare in laboratorio”. Non mancano i biotecnologi convinti. Ne è un esempio Francesco Granata:
“l’impatto è stato molto positivo. I docenti si sono rivelati disponibili a offrirci chiarimenti al di fuori dell’orario delle lezioni. Mi è piaciuto molto pure il confronto con i colleghi più grandi che ci hanno fornito consigli preziosi su come orientarci”. Alcuni dei suggerimenti degli esperti: “seguire le lezioni e portare un registratore in aula per cogliere bene le varie sfumature di una spiegazione”. Suo compagno di banco, Giuseppe Mauriello: “il lavoro in aula è impressionante. Spesso si sente dire che all’università gli studenti sono abbandonati a sé stessi, invece non è stato così. Ho scelto il Corso per gli sbocchi lavorativi che moffre. Vorrei lavorare nell’ambito della ricerca”. Buona, a suo avviso, l’organizzazione didattica: “seguiamo quattro volte a settimana (tutti i giorni tranne il martedì), ma solo la mattina, quindi il pomeriggio possiamo gestire nel miglior modo possibile il lavoro sui libri”.
Ciro Baldini
Medicina, il 3 ottobre, in occasione dell’inizio dei corsi, ha spalancato gli occhi su una realtà universitaria che a primo impatto gli ha lasciato ottime sensazioni: “finora ho seguito Chimica Generale e Matematica ed elementi di statistica (Fisica applicata e principi di informatica completa il piano di studi del primo semestre). Al momento si sono rivelati due corsi molto semplici da seguire. La preparazione scolastica mi ha aiutato molto, spero sia così
pure in futuro”. Come lui, attendono il risultato del test di Medicina Paola Golia e Sabrina Amelio: “abbiamo
deciso di frequentare perché questo sembra essere il Corso che permette di convalidare più esami possibili”. Corso da loro conosciuto già il 29 settembre, quando si è tenuto un incontro con le matricole: “ci hanno dato indicazioni generali, presentandoci esami e docenti del primo semestre. È stata una giornata utile, nonostante molte indicazioni le avessimo già trovate su internet”. Dopo il primo giorno in aula è rimasto favorevolmente sorpreso Vittorio Punzo: “l’inizio è stato dei migliori. Sono in attesa del test di Medicina. Tra le varie alternative ho
ritenuto Biotecnologie per la salute il Corso più interessante e oggi ne ho avuto la conferma”. Guarda in prospettiva
Annapaola Orefice: “conto di approfondire materie come Chimica e Matematica per ritentare il test di ammissione a Medicina qualora non dovessi passarlo adesso”. Al termine della prima lezione entrambi fanno già gruppo con Maria Francesca Cefariello, Diletta Guida, Giulia Pesce e Francesca Casapulla, studentesse che condividono un pensiero: “la struttura è bellissima, in confronto ad altri studenti siamo molto fortunati”. Una sorpresa, i docenti: “pensavamo fossero molto più freddi e severi, invece ci hanno messo a nostro agio. L’ambiente è simile a quello scolastico”. Si unisce al coro Alfonso Toscano: “la struttura è molto accogliente. I professori mi hanno dato la sensazione di volerci aiutare, spiegando nella maniera più chiara e semplice possibile. È vero che le materie di base le abbiamo affrontate a scuola, ma allo stesso tempo è innegabile che il livello qui è molto più alto”. Dalla cattedra sono arrivati importanti suggerimenti sul lavoro da svolgere: “i docenti hanno insistito molto sulla frequenza, importante soprattutto per noi matricole, visto che superare i primi esami significa non portarsi zavorre negli anni successivi”. Al primo giorno di corsi l’aula era piena, ma, secondo Domenico, “è stato semplice seguire.
La disposizione dei banchi permette di vedere bene la lavagna. Anche l’acustica è ottimale. Riuscivamo a sentire bene il docente, nonostante non usasse il microfono”. Sul futuro immediato: “sono in attesa dei risultati di Medicina. Questo Corso, però, non è un ripiego. L’ho scelto per le prospettive occupazionali che offre, perché mi piacerebbe molto poter lavorare in laboratorio”. Non mancano i biotecnologi convinti. Ne è un esempio Francesco Granata:
“l’impatto è stato molto positivo. I docenti si sono rivelati disponibili a offrirci chiarimenti al di fuori dell’orario delle lezioni. Mi è piaciuto molto pure il confronto con i colleghi più grandi che ci hanno fornito consigli preziosi su come orientarci”. Alcuni dei suggerimenti degli esperti: “seguire le lezioni e portare un registratore in aula per cogliere bene le varie sfumature di una spiegazione”. Suo compagno di banco, Giuseppe Mauriello: “il lavoro in aula è impressionante. Spesso si sente dire che all’università gli studenti sono abbandonati a sé stessi, invece non è stato così. Ho scelto il Corso per gli sbocchi lavorativi che moffre. Vorrei lavorare nell’ambito della ricerca”. Buona, a suo avviso, l’organizzazione didattica: “seguiamo quattro volte a settimana (tutti i giorni tranne il martedì), ma solo la mattina, quindi il pomeriggio possiamo gestire nel miglior modo possibile il lavoro sui libri”.
Ciro Baldini