“Come sede qui mi trovo benissimo. Non avverto alcuna mancanza”. Un’opinione diffusa che, espressa quasi alla fine delle lezioni del secondo semestre, sa di conferma. Ai veterinari spostati a via De Amicis piaceva la sede di Biotecnologie, e piace tuttora, nonostante qualche piccolo disagio dettato prevalentemente dalla distanza dal centro. Si rafforzano così quelle che erano state le prime impressioni a inizio anno. “Volendo cercare il pelo nell’uovo, sarebbe utile avere qualche aula studio in più, perché poche rispetto al numero di studenti. In alternativa, si potrebbero prolungare gli orari di apertura di quelle disponibili”, afferma una matricola di Tecnologie delle produzioni animali. Riesce a fare un confronto tra passato e presente un’altra studentessa, che sta ripetendo le lezioni del primo anno: “ho frequentato anche la vecchia sede. Questa è nettamente superiore. Lì le aule studio erano piccolissime ed erano dotate soltanto di qualche tavolo e poche sedie. Perfino i corridoi erano affollati. Per prendere un caffè alla macchinetta c’erano file chilometriche. Qui, invece, abbiamo molti più spazi e comodità”. Una sua collega: “per scelta personale non mi fermo a studiare qui, però mi trovo molto bene. Forse l’unica pecca è che è lontana dal centro, quindi per arrivare bisogna spostarsi”. Problema che diventa più grande quando alle lezioni frontali si affiancano le attività pratiche: “i laboratori non ci vengono messi a disposizione. Per la pratica dobbiamo spostarci in centrale. È una difficoltà. Talvolta abbiamo avuto
esercitazione a un’ora di distanza dalla fine della lezione, bisognava fare le corse”. Senza dimenticare, come sottolinea una sua collega: “molte persone avevano già preso casa in centro e si sono dovuti adattare agli spostamenti”. Nonostante tutto: “la struttura è bellissima. C’è stato qualche piccolo intoppo. Ad esempio, proprio adesso che è iniziato il caldo, è mancata l’aria condizionata. Tuttavia, abbiamo presentato il problema e ce lo hanno risolto presto”. Un suo compagno di corso, Damiano: “il primo semestre siamo stati a via Delpino. La struttura di via De Amicis è un’altra storia. Già il solo avere l’aula è una grande cosa. L’unico limite è il trasporto. Parecchi pendolari hanno difficoltà”. Pollice alzato per Laura, al primo anno di STPA: “riesco a studiare meglio rispetto a come facevo prima nella sede precedente”. Una contromisura che adotta: “le aule sono sempre molto affollate, cerco di arrivare presto la mattina per trovare un posto a sedere”. Parla da rappresentante degli studenti Luca Negrone, iscritto al primo anno di STPA: “ci siamo trovati bene. Al primo semestre c’è stata qualche difficoltà con la gestione delle aule, ma tutto sommato adesso è stato risolto. Abbiamo avuto un problema con un condizionatore, ma ci hanno accontentato spostandoci in un’altra aula”.
esercitazione a un’ora di distanza dalla fine della lezione, bisognava fare le corse”. Senza dimenticare, come sottolinea una sua collega: “molte persone avevano già preso casa in centro e si sono dovuti adattare agli spostamenti”. Nonostante tutto: “la struttura è bellissima. C’è stato qualche piccolo intoppo. Ad esempio, proprio adesso che è iniziato il caldo, è mancata l’aria condizionata. Tuttavia, abbiamo presentato il problema e ce lo hanno risolto presto”. Un suo compagno di corso, Damiano: “il primo semestre siamo stati a via Delpino. La struttura di via De Amicis è un’altra storia. Già il solo avere l’aula è una grande cosa. L’unico limite è il trasporto. Parecchi pendolari hanno difficoltà”. Pollice alzato per Laura, al primo anno di STPA: “riesco a studiare meglio rispetto a come facevo prima nella sede precedente”. Una contromisura che adotta: “le aule sono sempre molto affollate, cerco di arrivare presto la mattina per trovare un posto a sedere”. Parla da rappresentante degli studenti Luca Negrone, iscritto al primo anno di STPA: “ci siamo trovati bene. Al primo semestre c’è stata qualche difficoltà con la gestione delle aule, ma tutto sommato adesso è stato risolto. Abbiamo avuto un problema con un condizionatore, ma ci hanno accontentato spostandoci in un’altra aula”.