Dieci anni fa una ragazza iscritta alla Facoltà di Lettere, costretta su una sedia a rotelle da una patologia invalidante, intraprese una battaglia di civiltà, affinché la tematica della disabilità e degli interventi necessari a garantire il diritto allo studio anche ai ragazzi non deambulanti, ipovedenti e ciechi, non udenti o sofferenti di altre forme di disabilità diventasse una priorità alla Federico II. Erano anni nei quali mancavano perfino i posti auto per i portatori di handicap, di fronte alla sede di via Porta di Massa, e prendere un libro in biblioteca equivaleva ad un’avventura, se uno non poteva camminare autonomamente. La studentessa fu eletta rappresentante in Consiglio di Facoltà e, quando andò via con la laurea in tasca, lasciò un posto un pò meno invivibile di come lo avesse trovato, dove almeno si cominciava a ragionare su temi quali l’abbattimento delle barriere architettoniche, i servizi igienici per i disabili, la predisposizione degli strumenti tecnici che aiutano un ragazzo non vedente o non udente a leggere, seguire una lezione, studiare. Sono trascorsi molti anni e, sebbene ancora tanto ci sia da fare, specialmente per quanto concerne l’abbattimento delle barriere architettoniche, che nelle facoltà del centro – palazzi storici e vincolati – è tutt’altro che compiuto, molto cammino è stato compiuto, lungo la strada dell’integrazione per gli studenti portatori di handicap alla Federico II. Le leggi nazionali e regionali hanno dettato precisi obblighi; l’impegno del professore Paolo Valerio, delegato del rettore per questa tematica, ha contribuito a migliorare la situazione, rispetto al passato. Nell’anno accademico 2005/2006 si sono iscritti alla Federico II 850 studenti con disabilità, 180 in più del precedente anno accademico. La Federico II ha anche accolto una ragazza spagnola disabile, nell’ambito del progetto Socrates-Erasmus, proveniente dall’università di Santiago di Compostela. L’ateneo, tra l’altro, le ha fornito un servizio prendi appunti gratuito, buoni taxi per lo spostamento da e per l’Università, un contributo finanziario per l’accompagnamento, assicurato da una cooperativa sociale che la stessa studentessa ha selezionato. L’Adisu Napoli 1 le ha messo a disposizione alla Residenza Paolella una stanza.
“Storie e dati che confermano come l’impegno dell’ateneo a sostenere il percorso di integrazione di questa componente della popolazione studentesca stia portando frutti”, sottolinea il professore Valerio. “La nostra filosofia”, prosegue, “non è di agevolare i disabili facilitando loro il percorso universitario, ma di garantire loro una serie di servizi, che li incoraggino a partecipare attivamente alla vita universitaria”. Dunque: le apparecchiature indispensabili a leggere, scrivere su un Pc, ascoltare una lezione, nel caso gli studenti siano ipovedenti, ipoudenti o non possano scrivere autonomamente; un servizio di tutorato e di assistenza psicologica calibrato sulle specifiche esigenze individuali; un orientamento particolarmente attento. “Ci preme di offrire agli studenti con disabilità pari opportunità rispetto agli altri universitari, rimuovendo le barriere didattiche, psicologiche, pedagogiche e tecnologiche”, ribadisce Valerio.
Il nuovo regolamento per le attività a favore degli studenti con disabilità, approvato dalla Federico II, mette su carta e formalizza attività e principi.
Hanno diritto ai servizi ed agli interventi previsti dal regolamento gli studenti con disabilità iscritti all’Università e i candidati con disabilità ammessi alle selezioni dei corsi a numero programmato.
Ciascun preside di facoltà, prevede il regolamento, nomina un docente quale referente, col compito di indirizzare le ragazze ed i ragazzi disabili verso i servizi di tutorato specializzato erogati dalla Commissione di ateneo; offrire collaborazione logistica e organizzativa; collaborare alle attività finalizzate alla diffusione di informazioni.
La Commissione Disabilità di ateneo ha il compito di assicurare un servizio specializzato di tutorato: punto di accoglienza, counseling psicologico, punto di orientamento didattico educativo, supporti tecnici ed ausili tecnologici, naturalmente calibrati sulla specificità del deficit funzionale dello studente disabile. Al Punto di accoglienza psicologi ed esperti in tematiche della disabilità valutano i bisogni dello studente e partecipano alla predisposizione dell’intervento specifico. Il Counseling psicologico, gestito da psicologi clinici, tra i quali almeno uno psicoterapeuta, offre: quattro incontri individuali di consultazione esplorativa; sedute a frequenza settimanale per un arco di tempo modulato sulle esigenze individuali; colloqui di sostegno per i familiari dello studente. Il Punto di Supporto Tecnico Ausili Tecnologici è il servizio di supporto tecnico per la soluzione dei problemi legati alla disabilità. Fornisce agli studenti il sostegno tecnico indispensabile a garantire la corretta funzionalità degli ausili tecnici, mettendo a punto le più appropriate soluzioni tecniche, anche individuali, per gli studenti disabili.
Resta sul tappeto, ancora da risolvere, il problema delle barriere architettoniche. Facoltà come Lettere, Scienze politiche, alcuni corsi di laurea di Scienze, in via Mezzocannone, sono ancora molto difficili da frequentare, per chi, per esempio , sia costretto in carrozzella. Va meglio nelle nuove sedi universitarie, progettate da non molto tempo e quindi più facilmente adattabili alle esigenze – garantite da precise norme di legge – di chi è disabile.
Fabrizio Geremicca
“Storie e dati che confermano come l’impegno dell’ateneo a sostenere il percorso di integrazione di questa componente della popolazione studentesca stia portando frutti”, sottolinea il professore Valerio. “La nostra filosofia”, prosegue, “non è di agevolare i disabili facilitando loro il percorso universitario, ma di garantire loro una serie di servizi, che li incoraggino a partecipare attivamente alla vita universitaria”. Dunque: le apparecchiature indispensabili a leggere, scrivere su un Pc, ascoltare una lezione, nel caso gli studenti siano ipovedenti, ipoudenti o non possano scrivere autonomamente; un servizio di tutorato e di assistenza psicologica calibrato sulle specifiche esigenze individuali; un orientamento particolarmente attento. “Ci preme di offrire agli studenti con disabilità pari opportunità rispetto agli altri universitari, rimuovendo le barriere didattiche, psicologiche, pedagogiche e tecnologiche”, ribadisce Valerio.
Il nuovo regolamento per le attività a favore degli studenti con disabilità, approvato dalla Federico II, mette su carta e formalizza attività e principi.
Hanno diritto ai servizi ed agli interventi previsti dal regolamento gli studenti con disabilità iscritti all’Università e i candidati con disabilità ammessi alle selezioni dei corsi a numero programmato.
Ciascun preside di facoltà, prevede il regolamento, nomina un docente quale referente, col compito di indirizzare le ragazze ed i ragazzi disabili verso i servizi di tutorato specializzato erogati dalla Commissione di ateneo; offrire collaborazione logistica e organizzativa; collaborare alle attività finalizzate alla diffusione di informazioni.
La Commissione Disabilità di ateneo ha il compito di assicurare un servizio specializzato di tutorato: punto di accoglienza, counseling psicologico, punto di orientamento didattico educativo, supporti tecnici ed ausili tecnologici, naturalmente calibrati sulla specificità del deficit funzionale dello studente disabile. Al Punto di accoglienza psicologi ed esperti in tematiche della disabilità valutano i bisogni dello studente e partecipano alla predisposizione dell’intervento specifico. Il Counseling psicologico, gestito da psicologi clinici, tra i quali almeno uno psicoterapeuta, offre: quattro incontri individuali di consultazione esplorativa; sedute a frequenza settimanale per un arco di tempo modulato sulle esigenze individuali; colloqui di sostegno per i familiari dello studente. Il Punto di Supporto Tecnico Ausili Tecnologici è il servizio di supporto tecnico per la soluzione dei problemi legati alla disabilità. Fornisce agli studenti il sostegno tecnico indispensabile a garantire la corretta funzionalità degli ausili tecnici, mettendo a punto le più appropriate soluzioni tecniche, anche individuali, per gli studenti disabili.
Resta sul tappeto, ancora da risolvere, il problema delle barriere architettoniche. Facoltà come Lettere, Scienze politiche, alcuni corsi di laurea di Scienze, in via Mezzocannone, sono ancora molto difficili da frequentare, per chi, per esempio , sia costretto in carrozzella. Va meglio nelle nuove sedi universitarie, progettate da non molto tempo e quindi più facilmente adattabili alle esigenze – garantite da precise norme di legge – di chi è disabile.
Fabrizio Geremicca