Con settanta preferenze Achille Basile è il nuovo preside della Facoltà di Economia della Federico II, eletto al primo turno lo scorso 8 giugno. 47 anni, di S.Antimo, il prof. Basile succede a Massimo Marrelli e s’impone sugli altri due candidati, i professori Lucio Fiore e Giancarlo Guarino, cui sono andati rispettivamente tredici e dieci voti. Dieci le schede bianche, sette le nulle (sottratte al conteggio di Basile solamente perché riportavano il cognome ma non il nome del docente), centoventitrè gli aventi diritto.
“Sono quello che ho dichiarato – afferma il neo Preside al momento della sua elezione – Dal primo novembre comincerà il lavoro vero, in cui spero di essere supportato dai miei colleghi”. Una gestione pluralistica della Presidenza e un regolamento di Facoltà, i punti cardini del suo programma. Nessun nome ancora, però, per la squadra che dovrà coadiuvarlo nella sua attività, “perché il gruppo si farà di volta in volta, sulla base di problemi concreti e non su concetti astratti”. Basile, comunque, potrà contare su una Facoltà compatta, “come ha dimostrato l’elezione avvenuta alla prima tornata”. Afferenza al Polo Scientifico: “la questione non è all’ordine del giorno. Ci sono, però, delle sollecitazioni a parlarne”.
Soddisfazione anche tra il corpo docente, in particolare quella del prof. Federico Martorano, decano della Facoltà, felice “sia per la notevole percentuale di affluenza dei colleghi votanti (110 su 123 aventi diritto, ndr), sia per la larga maggioranza con cui Basile è stato nominato, sintomo del forte consenso che ha in Facoltà, fondamentale per realizzare il suo programma durante il mandato”.
Un confronto interessante, per il prof. Riccardo Mercurio, secondo cui “sono scesi in campo due candidati di spessore, entrambi con una visione d’insieme e non per aree disciplinari”. Punto focale per Mercurio, “perché siamo in una fase in cui la Facoltà di Economia, dopo la riforma, ha bisogno di ricompattarsi”. “Dispiace – aggiunge – che a misurarsi siano stati due pezzi di storia della nostra Facoltà come Fiore e Basile, anche se l’elezione in prima battuta di quest’ultimo fuga ogni dubbio”. Un rammarico: “Peccato, in un periodo in cui la Facoltà aveva bisogno di organizzazione, quest’anno poteva esser l’occasione giusta per avere un aziendalista alla guida”. In ogni caso, Mercurio ritiene Achille Basile “una persona che si contraddistingue per equità e saggezza, che saprà dare un peso maggiore alla Facoltà nell’Ateneo e aggregare maggiori risorse”.
Anche secondo il prof. Sergio Sciarelli Basile è “uomo molto equilibrato”. “Con un consenso di questo tipo – prosegue – potrà lavorare molto bene, anche se i problemi che affliggono la Facoltà di Economia sono tanti e di una certa entità. Il prof. Basile è comunque persona intelligente”. Tra le priorità da affrontare per Sciarelli, “rilanciare l’immagine della Facoltà. La Facoltà di Economia di Napoli, infatti, in passato è stata uno dei punti di riferimento della cultura economica meridionale. Adesso bisogna riportarla a quei livelli”. Sciarelli si rammarica per “l’assenza di respiro nazionale della Facoltà, forse più nota in campo internazionale che nel Belpaese”. Dodici anni di gestione del giurista Lucarelli, cui ne sono seguiti altri dodici di economisti, ora i matematici. “Non ha molta importanza – taglia corto Sciarelli – Servono anche uomini capaci di rappresentare la Facoltà nella sua interezza. E poi Basile è persona riservata, e quando parla, lo fa a ragion veduta. Fondamentale è riuscire a creare unità, gruppo, partecipazione, trasparenza. Il nuovo Preside è piuttosto giovane e dunque ha anche tempo da dedicare alla Facoltà”. “Siamo una Facoltà fortemente sottodimensionata a livello di risorse – conclude Sciarelli – Si dovrà lavorare parecchio anche su questo aspetto”.
“Sono quello che ho dichiarato – afferma il neo Preside al momento della sua elezione – Dal primo novembre comincerà il lavoro vero, in cui spero di essere supportato dai miei colleghi”. Una gestione pluralistica della Presidenza e un regolamento di Facoltà, i punti cardini del suo programma. Nessun nome ancora, però, per la squadra che dovrà coadiuvarlo nella sua attività, “perché il gruppo si farà di volta in volta, sulla base di problemi concreti e non su concetti astratti”. Basile, comunque, potrà contare su una Facoltà compatta, “come ha dimostrato l’elezione avvenuta alla prima tornata”. Afferenza al Polo Scientifico: “la questione non è all’ordine del giorno. Ci sono, però, delle sollecitazioni a parlarne”.
Soddisfazione anche tra il corpo docente, in particolare quella del prof. Federico Martorano, decano della Facoltà, felice “sia per la notevole percentuale di affluenza dei colleghi votanti (110 su 123 aventi diritto, ndr), sia per la larga maggioranza con cui Basile è stato nominato, sintomo del forte consenso che ha in Facoltà, fondamentale per realizzare il suo programma durante il mandato”.
Un confronto interessante, per il prof. Riccardo Mercurio, secondo cui “sono scesi in campo due candidati di spessore, entrambi con una visione d’insieme e non per aree disciplinari”. Punto focale per Mercurio, “perché siamo in una fase in cui la Facoltà di Economia, dopo la riforma, ha bisogno di ricompattarsi”. “Dispiace – aggiunge – che a misurarsi siano stati due pezzi di storia della nostra Facoltà come Fiore e Basile, anche se l’elezione in prima battuta di quest’ultimo fuga ogni dubbio”. Un rammarico: “Peccato, in un periodo in cui la Facoltà aveva bisogno di organizzazione, quest’anno poteva esser l’occasione giusta per avere un aziendalista alla guida”. In ogni caso, Mercurio ritiene Achille Basile “una persona che si contraddistingue per equità e saggezza, che saprà dare un peso maggiore alla Facoltà nell’Ateneo e aggregare maggiori risorse”.
Anche secondo il prof. Sergio Sciarelli Basile è “uomo molto equilibrato”. “Con un consenso di questo tipo – prosegue – potrà lavorare molto bene, anche se i problemi che affliggono la Facoltà di Economia sono tanti e di una certa entità. Il prof. Basile è comunque persona intelligente”. Tra le priorità da affrontare per Sciarelli, “rilanciare l’immagine della Facoltà. La Facoltà di Economia di Napoli, infatti, in passato è stata uno dei punti di riferimento della cultura economica meridionale. Adesso bisogna riportarla a quei livelli”. Sciarelli si rammarica per “l’assenza di respiro nazionale della Facoltà, forse più nota in campo internazionale che nel Belpaese”. Dodici anni di gestione del giurista Lucarelli, cui ne sono seguiti altri dodici di economisti, ora i matematici. “Non ha molta importanza – taglia corto Sciarelli – Servono anche uomini capaci di rappresentare la Facoltà nella sua interezza. E poi Basile è persona riservata, e quando parla, lo fa a ragion veduta. Fondamentale è riuscire a creare unità, gruppo, partecipazione, trasparenza. Il nuovo Preside è piuttosto giovane e dunque ha anche tempo da dedicare alla Facoltà”. “Siamo una Facoltà fortemente sottodimensionata a livello di risorse – conclude Sciarelli – Si dovrà lavorare parecchio anche su questo aspetto”.