Biblioteche: “siamo tutti sulla stessa barca”

“In questo periodo di transizione, gestire al meglio le cose non è facile, neppure per noi. Purtroppo sono mesi che le fotocopiatrici sono guaste e, in assenza di un regolamento comune, cerchiamo di limitare i disagi”: la dott.ssa Paola Guizzi, addetta alla Biblioteca dell’ex Dipartimento di Diritto Comune Patrimoniale, al IV piano, racconta le difficoltà che da tempo affliggono gli ex Dipartimenti del Palazzo di Vetro. E che coinvolgono, oltre agli studenti, anche il personale. “Rattrista tutti noi non avere un toner nuovo per consentire ai tesisti di fare le fotocopie. Non c’è contrasto fra studenti e bibliotecari, siamo tutti sulla stessa barca, in attesa che si chiariscano le cose. In balia degli eventi, senza alcun documento scritto che attesti come dobbiamo comportarci, non è piacevole dover fare la parte dei cattivi, di quelli che ostacolano il lavoro degli studenti”, sottolinea. La situazione, che va avanti più o meno da quattro mesi, provoca innumerevoli proteste da parte degli studenti prossimi alla laurea. Qualcuno ritiene, come abbiamo riportato sullo scorso numero di Ateneapoli, troppo rigida la sezione di Diritto Comune perché non concede la possibilità, almeno per il momento – così come auspicato dalla Direzione del Dipartimento di Giurisprudenza – di portare fuori i testi per fotocopiarli, con la garanzia del deposito di un documento di identità. Ma la dott.ssa Guizzi non ci sta: “Innanzitutto voglio chiarire alcune imprecisioni. I ragazzi, da noi, possono portare via, e quindi fotocopiare, le monografie. Ciò che resta ‘blindato’ in Biblioteca sono le riviste e i manuali. Purtroppo vi sono testi preziosissimi che non possono andar persi o distrutti”. Perché accade anche che “i ragazzi, non potendo fotocopiare, strappino letteralmente le pagine dai testi. Oppure portino via il manuale, previo rilascio del documento d’identità, senza mai più riportare il libro indietro”. La pila di documenti che l’ex Dipartimento conserva avvalora quanto sostiene la dott.ssa Guizzi: “Purtroppo il termine ‘flessibilità’, rapportato alla fuoriuscita dei testi e delle riviste, deve ricondursi alla possibile dispersione del patrimonio, nel momento in cui si decide di liberalizzare tutto. Lo studente che prende un testo senza più restituirlo non danneggia solo la Biblioteca ma tutti i suoi colleghi che saranno privati della fonte ricercata. A volte dispiace dire di no, ma in questo modo si salvaguarda il diritto di tutti”. Una soluzione, dunque, sembra quasi impossibile. Che si agisca in un modo o nell’altro, c’è sempre qualcuno che ne fa le spese. “Non è assolutamente vero – afferma la dott.ssa Guizzi – Gli studenti non sono lasciati soli. Io stessa, ad esempio, li aiuto a scovare su internet dove è possibile reperire i materiali d’interesse. Rimando, il più delle volte, alla Biblioteca Centrale (area giuridica). Lì è possibile fotocopiare tutto senza problemi”. E se la fonte fosse reperibile solo in questa Biblioteca? “In questo caso siamo disposti a fare un’eccezione. Sia chiaro – ribatte la Guizzi – vi deve essere l’impossibilità di reperire il materiale altrove, oltre ad una certa urgenza. Gli studenti devono armarsi, però, di buona volontà. Basta la collaborazione perché tutto diventi meno difficile”. L’ex Dipartimento attualmente non ha nemmeno un usciere che diriga il traffico di studenti: “Sono due anni che ci arrabattiamo, per questo chiediamo ai ragazzi un po’ di pazienza ed elasticità. Siamo in una fase di stallo burocratico e contabile, basti pensare che quest’anno non sono ancora state ordinate le riviste giuridiche”. Qualcosa però sembra muoversi: “Sono state attivate delle Commissioni Biblioteche per decidere l’utilizzo dei fondi a disposizione. A breve vi sarà una nuova organizzazione di spesa che coinvolge tutti gli aspetti degli ex Dipartimenti. Quello che mi posso augurare è che la situazione si sblocchi alla svelta. In fin dei conti, – conclude la dott.ssa Guizzi – una volta aggiustate le fotocopiatrici, tutto rientrerà nella norma”. 
Il disagio provocato dal guasto delle macchine fotocopiatrici coinvolge altri due piani del Palazzo di Vetro: il VI ed il VII, entrambi afferenti all’ex Dipartimento di Diritto dei Rapporti Civili ed Economico Sociali. Mentre al VI piano la situazione non è dissimile al IV (possono essere portare fuori solo le monografie), al settimo piano “tutti gli studenti che urgentemente abbiano bisogno del materiale per la tesi, possono prendere i testi di riferimento e portarli via per le fotocopie. Naturalmente l’operazione deve avvenire previo rilascio di documenti”, spiega Valeria Gaudiosi, addetta alla Biblioteca. Quindi si può prendere liberamente un manuale o una rivista? “Teoricamente sì, per ora stiamo agendo in questo modo, nella speranza che presto vengano aggiustate le macchine fotocopiatrici”. Per fortuna, conclude, “fino ad ora non abbiamo avuto nessuna brutta sorpresa, i testi sono sempre stati restituiti e gli studenti accontentati”.
Susy Lubrano
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