“Il corso parte da zero. Il programma inizia con argomenti di base come l’acqua, i carboidrati e le proteine. Insomma, portiamo il ragazzo per mano, dando una rinfrescata a concetti che dovrebbe conoscere. D’altronde, già con i quiz d’ingresso di Farmacia, lo studente viene a contatto con le materie delle quali dovrà interessarsi durante tutto il corso di studi. Chiunque, indipendentemente da quello che ha fatto alle superiori, comincia a entrare in un discorso nostro”. Il corso di Biologia animale e vegetale, come spiega la prof.ssa Vittoria Di Martino, segna l’ingresso all’università delle matricole di Farmacia. Per l’alto numero di frequentanti e per le necessità organizzative, gli iscritti sono stati suddivisi in due gruppi: “è stata un’esigenza della Facoltà. Però ai ragazzi viene sempre garantita la possibilità di poter afferire all’uno o all’altro corso. Non siamo fiscali con le matricole dispari o pari. Teniamo conto delle esigenze dei ragazzi, se studiano insieme ad amici o se hanno problemi di orari”.
Le matricole dispari, per la parte di Biologia animale da cinque crediti, seguiranno le lezioni del professore di Biologia applicata Corrado Garbi. La frequenza è di sei ore a settimana suddivise in tre giorni. Si parlerà di cellule, importanza biologica dell’acqua, DNA, geni, RNA, membrane biologiche, fino ad arrivare a meiosi, riproduzione sessuale e cellule staminali. Conclusa questa prima parte, inizierà il modulo di Biologia vegetale, ma prima ci sarà un assaggio d’esame: “è stata pensata una prova intercorso. Il professor Garbi vorrà fare uno scritto finale. Ci sarà anche un piccolo esame orale, poi passeranno da me per gli altri cinque crediti, con il relativo esame finale”. Difficile fissare già da ora un giorno preciso: “la data della prova intercorso dipenderà dal programma. Si terrà quando si sentirà l’esigenza di una verifica. Credo, però, che il collega vorrà fare un’unica prova alla fine del modulo”.
Durante il secondo modulo la prof.ssa Di Martino tratterà struttura e funzione della cellula vegetale, riproduzione vegetale, fotosintesi e classificazione degli esseri viventi. Cinque sono i libri di testo consigliati. Seguire è indispensabile: “gli studenti potrebbero preparare l’esame anche solo con gli appunti presi da loro. I manuali servono soprattutto per le immagini”. Lezioni frontali e tanto studio a casa per preparare un esame che non ha solo il compito di trasmettere nozioni di Biologia: “Questa materia, prevista per il primo anno, ha lo scopo di iniziare i ragazzi a uno studio un po’ diverso rispetto a quello del liceo. Lo studente comincia ad avere una visione d’insieme e ad approfondire certi argomenti. Ad esempio, il DNA noi lo svisceriamo, perché è un argomento che il ragazzo porta con sé fino all’ultimo anno. Insistiamo molto sugli argomenti di questo esame perché tutte le altre materie poggiano sulla biologia. In effetti questa è una materia difficilissima per il primo anno, però viene affrontata con garbo e con gradualità. La nostra intenzione è quella di non stancare troppo i ragazzi”. Per stimolare gli studenti, potrebbero anche essere riproposte attività che in passato hanno dato risultati soddisfacenti: “al primo anno non ci sono attività di laboratorio. In passato, quando gli iscritti erano di meno, si cercava di fare pure qualcosa di pratico, almeno per insegnare a usare un microscopio o a fare un’estrazione di clorofilla. Adesso sono tanti. L’unica cosa che noi riusciamo ad organizzare è qualche seminario. Io l’ho fatto sempre. Quando c’è un grosso argomento, tipo DNA, fotosintesi o respirazione, chiedo a due o tre ragazzi di tenere loro la lezione. Vorrei riproporre l’esperienza anche quest’anno. In passato ho avuto una risposta ottima”. L’importante è acquisire un metodo: “a lezione si ripete di continuo come studiare. Indirizzo su come fare, dico che bisogna guardare le figure, guardare gli schemi, non studiare a memoria. Quindi chi viene a lezione impara un metodo. Anche a casa è così che bisogna studiare, ricordando l’immagine e lavorandoci sopra”.
Le matricole dispari, per la parte di Biologia animale da cinque crediti, seguiranno le lezioni del professore di Biologia applicata Corrado Garbi. La frequenza è di sei ore a settimana suddivise in tre giorni. Si parlerà di cellule, importanza biologica dell’acqua, DNA, geni, RNA, membrane biologiche, fino ad arrivare a meiosi, riproduzione sessuale e cellule staminali. Conclusa questa prima parte, inizierà il modulo di Biologia vegetale, ma prima ci sarà un assaggio d’esame: “è stata pensata una prova intercorso. Il professor Garbi vorrà fare uno scritto finale. Ci sarà anche un piccolo esame orale, poi passeranno da me per gli altri cinque crediti, con il relativo esame finale”. Difficile fissare già da ora un giorno preciso: “la data della prova intercorso dipenderà dal programma. Si terrà quando si sentirà l’esigenza di una verifica. Credo, però, che il collega vorrà fare un’unica prova alla fine del modulo”.
Durante il secondo modulo la prof.ssa Di Martino tratterà struttura e funzione della cellula vegetale, riproduzione vegetale, fotosintesi e classificazione degli esseri viventi. Cinque sono i libri di testo consigliati. Seguire è indispensabile: “gli studenti potrebbero preparare l’esame anche solo con gli appunti presi da loro. I manuali servono soprattutto per le immagini”. Lezioni frontali e tanto studio a casa per preparare un esame che non ha solo il compito di trasmettere nozioni di Biologia: “Questa materia, prevista per il primo anno, ha lo scopo di iniziare i ragazzi a uno studio un po’ diverso rispetto a quello del liceo. Lo studente comincia ad avere una visione d’insieme e ad approfondire certi argomenti. Ad esempio, il DNA noi lo svisceriamo, perché è un argomento che il ragazzo porta con sé fino all’ultimo anno. Insistiamo molto sugli argomenti di questo esame perché tutte le altre materie poggiano sulla biologia. In effetti questa è una materia difficilissima per il primo anno, però viene affrontata con garbo e con gradualità. La nostra intenzione è quella di non stancare troppo i ragazzi”. Per stimolare gli studenti, potrebbero anche essere riproposte attività che in passato hanno dato risultati soddisfacenti: “al primo anno non ci sono attività di laboratorio. In passato, quando gli iscritti erano di meno, si cercava di fare pure qualcosa di pratico, almeno per insegnare a usare un microscopio o a fare un’estrazione di clorofilla. Adesso sono tanti. L’unica cosa che noi riusciamo ad organizzare è qualche seminario. Io l’ho fatto sempre. Quando c’è un grosso argomento, tipo DNA, fotosintesi o respirazione, chiedo a due o tre ragazzi di tenere loro la lezione. Vorrei riproporre l’esperienza anche quest’anno. In passato ho avuto una risposta ottima”. L’importante è acquisire un metodo: “a lezione si ripete di continuo come studiare. Indirizzo su come fare, dico che bisogna guardare le figure, guardare gli schemi, non studiare a memoria. Quindi chi viene a lezione impara un metodo. Anche a casa è così che bisogna studiare, ricordando l’immagine e lavorandoci sopra”.
In giro c’è una
dispensa falsa
dispensa falsa
Difficoltà diverse per quelli che non frequentano “perché hanno davanti un programma abbastanza corposo e si confrontano con libri di testo che sono delle bibbie. Non essendo in grado di scegliere, optano per una soluzione alternativa, si fanno prestare gli appunti. Ma gli appunti sono personali! Puoi studiare bene se li hai presi tu, perché hai la capacità di fare poi riferimento al testo”. Qualcuno, con scarsi risultati, ha cercato una soluzione alternativa: “in una delle librerie qua intorno, gira una sorta di dispensa che porta il mio nome ma che io non ho mai dato. È di qualche studente furbo che ha fotocopiato i suoi appunti e li ha portati lì. Qualcuno la compra e sostiene di aver studiato dai miei appunti. È inutile, perché mi accorgo presto che ha imparato qualcosa a memoria, ma che il resto non c’è”. È più fortunato, invece, chi chiede un piccolo sconto: “Qualche studente mi chiede se può eliminare qualcosa dal programma. A volte gli vado incontro e tolgo un po’ di sistematica, dico di non farsi tutte le muffe e tutti quegli argomenti che sono basati sulla memoria. Tutti i discorsi mnemonici cerchiamo di eliminarli”. Tempo e strumenti per prepararsi non mancano: “Di solito, chi segue riesce a dare i due esami del primo semestre. Questo vuol dire che il tempo a disposizione è sufficiente”. Il consiglio per prepararsi al meglio, quindi, è seguire i corsi e stare dietro ai professori che hanno un giorno di ricevimento, ma che sono sempre disponibili anche al di fuori di quell’orario.
Il voto è unico, ma gli esami sono due: “essendo un esame integrato, ha cinque crediti la Biologia animale e cinque quella Vegetale. Lo studente deve essere in grado di poter superare tutte e due in contemporanea, perché, se supera l’uno ma non l’altro, l’esame finale non va a buon fine”. Superare questo esame è fondamentale anche in ottica futura: “credo che chi non sostiene questo esame non potrà darne altri. Perché anche esami come fisiologia animale e anatomia si basano su questa disciplina. Ma normalmente lo fanno tutti, almeno quelli che seguono il corso”.
Per le matricole pari il corso è tenuto, integrato come Biologia animale e vegetale, dalla professoressa Rigano.
Il voto è unico, ma gli esami sono due: “essendo un esame integrato, ha cinque crediti la Biologia animale e cinque quella Vegetale. Lo studente deve essere in grado di poter superare tutte e due in contemporanea, perché, se supera l’uno ma non l’altro, l’esame finale non va a buon fine”. Superare questo esame è fondamentale anche in ottica futura: “credo che chi non sostiene questo esame non potrà darne altri. Perché anche esami come fisiologia animale e anatomia si basano su questa disciplina. Ma normalmente lo fanno tutti, almeno quelli che seguono il corso”.
Per le matricole pari il corso è tenuto, integrato come Biologia animale e vegetale, dalla professoressa Rigano.