Ha riscosso un notevole successo la prima lezione del seminario sull’alimentazione tenuta dal professor Giorgio Calabrese il 9 ottobre al Dipartimento di Farmacia. L’evento ha raccolto numerose adesioni da parte di studenti, di insegnanti e di non pochi curiosi. “Come università abbiamo il compito di prevedere ciò che sta per avvenire, non solo quello di insegnare ciò che già si sa. In un Corso come quello di Farmacia, che si occupa di salute, era inevitabile trattare un tema come l’alimentazione. Il problema è che la società spesso trova interlocutori incapaci di affrontare in maniera adeguata queste tematiche. Il nostro obiettivo è quello di dare maggiore specificità nell’indirizzo dei farmaci, favorendo una risposta concreta alle patologie metaboliche”, ha detto, spiegando le finalità di questo ciclo di lezioni, il prof. Ettore Novellino, Direttore del Dipartimento. E poi ha anticipato: “dall’anno prossimo vorremmo offrire agli studenti un nuovo canale. Stiamo pensando di far partire un Corso Triennale in Scienze Nutraceutiche per poter affrontare al meglio problemi di nutrizione e di metabolismo. A questo percorso seguirebbe una Specialistica in Scienze della nutrizione umana al termine della quale è possibile iscriversi all’albo dei Biologi”. Il seminario, dunque, è un punto di partenza: “le lezioni si terranno tutti i mercoledì, dalle 11 alle 13. Il professor Calabrese è nel nostro organico. Anche grazie a lui speriamo di esportare a livello nazionale le nostre idee per dare un valore aggiunto alla professione del farmacista e alla farmacia, per diffondere cultura e per dare nuove prospettive di lavoro”.
Nel corso di dieci incontri (fino all’11 dicembre) la questione della nutrizione verrà affrontata da varie angolature, passando dalla dieta mediterranea alle proprietà salutistiche del vino, dall’uso e abuso delle vitamine agli alimenti come supporto delle terapie con farmaci, e a tante altre tematiche che sono al centro della discussione scientifica attuale. Al primo incontro è rimasto deluso chi, rifacendosi alla locandina affissa all’ingresso della presidenza, era pronto a prendere appunti sul tema “i gruppi alimentari e i miti correlati agli alimenti”. Il professor Calabrese, il cui vestito grigio scuro dava risalto a quella chioma e a quei baffi bianchi resi celebri da trasmissioni televisive come Porta a Porta, Uno mattina e Medicina 33, ha evidentemente optato per un cambio di programma, non annunciato all’inizio del seminario. La lezione, infatti, è stata sugli “integratori alimentari”. Circa cento diapositive hanno accompagnato le spiegazioni del relatore, già proiettato ai possibili risvolti di questa collaborazione con la Federico II: “gli integratori sono prodotti alimentari destinati a integrare la dieta normale. Noi di Napoli cambieremo terminologia e parleremo di equilibratore alimentare, ossia di un prodotto che sia educativo e che ristabilisca l’equilibrio dell’organismo”. Chi parla è anche uno dei medici della Juventus, celebre squadra italiana di calcio. Il professor Calabrese ricorda questa sua attività quando focalizza l’attenzione sul doping: “io non ho nulla contro gli integratori, ma sono per normalizzarli, ricordando sempre che l’integratore serve per il quod vitam e solo dopo, se necessario, per il quod valitudinem”. Ed è a questo punto che viene chiamato in causa il lavoro universitario: “non c’è azienda che possa lavorare senza l’università che certifica quel lavoro”. L’alimentarista, che ha interagito in più occasioni con i presenti, ha anche dato un piccolo assaggio di un esame sostenuto con lui: “cos’è la Glicina?”. Nell’aula cala il silenzio. “Se dovete dare esami con me, allora state messi male. Scherzo. Lo so che qui il livello di preparazione è molto alto”. La lezione è proseguita fino alle 13. Due ore passate tra formule, spiegazioni scientifiche spesso rese comprensibili anche ai non addetti ai lavori e attacchi vigorosi a quelle che sono state definite le “diete della fame”, con un riferimento particolare al metodo Dukan, basato sull’acquisizione di sole proteine: “ho litigato con questo signore anche a Porta a Porta. Si tratta di diete che ti fanno riprendere i chili persi con interessi da usurai. È come dire che se fai tre rapine guadagni un sacco di soldi. Ho capito, ma vai in galera!”.
Chi frequenterà il seminario avrà la possibilità di ricevere un attestato di partecipazione inviando una mail con i propri dati anagrafici al professor Alberto Ritieni. Interessa questa possibilità a Laura D., studentessa di Scienze Biologiche della Sun che è venuta da Caserta per seguire la lezione: “l’ho trovata molto interessante. Manderò tutti i miei dati per avere l’attestato. Credo possa essere utile nel curriculum. A parte questo, però, ho seguito perché mi piaceva l’argomento. Anche dopo la lezione continuo a non essere favorevole all’uso di integratori. Per la nutrizione preferisco gli elementi naturali ai farmaci”. A prescindere dai pezzi di carta, molti dei presenti hanno deciso di partecipare per l’interesse verso gli argomenti trattati e per il carisma del relatore. Tra questi c’era Maria Salzano, biotecnologa medica iscritta alla Specialistica: “sono qui per interesse personale. Mi piace la tematica affrontata e stimo molto il personaggio”. Non le piace, invece, l’idea di un nuovo Corso di Laurea: “non sono d’accordo con questo progetto perché lo vedo un’ulteriore dispersione di forze intellettuali. Si finirà tutti a essere biologi”. È d’accordo con lei Francesca Di Donato, iscritta al terzo anno di Farmacia: “credo che un nuovo Corso di Laurea sia una maggiore frammentazione che complica ancora di più le cose, confondendoci le idee. Preferirei ci fosse un unico Corso generico che dia le basi per specializzarsi poi in seguito”. Riguardo al seminario, aggiunge: “ho trovato l’argomento molto interessante. Seguire è stato impegnativo perché erano richieste conoscenze approfondite di biochimica che io non ho ancora perché sto seguendo adesso il corso. Mi ha fatto piacere la partecipazione del professor Calabrese, ma questo non ha inciso sulla mia decisione di seguire. Avrei frequentato il seminario a prescindere, perché credo che gli alimenti siano un ottimo punto di partenza per la prevenzione delle malattie”. Non tutti sono contrari al progetto del nuovo Corso di Laurea. Scienze Nutraceutiche piace a Concetta Rusciano, in procinto di laurearsi in Farmacia con una tesi in “Nutrizione Clinica”: “se tornassi indietro, e ci fosse la possibilità, sceglierei il Corso di Laurea presentato dal professor Novellino. Credo che sarà spendibile nel mondo del lavoro e sarà molto utile per dare forma critica e forma mentis ai professionisti del domani. Oggi sono qui perché ho intrapreso un percorso in ambito nutrizionale, concentrandomi sull’interazione tra farmaci e nutrienti. E poi lui è un guru”.
Ciro Baldini
Nel corso di dieci incontri (fino all’11 dicembre) la questione della nutrizione verrà affrontata da varie angolature, passando dalla dieta mediterranea alle proprietà salutistiche del vino, dall’uso e abuso delle vitamine agli alimenti come supporto delle terapie con farmaci, e a tante altre tematiche che sono al centro della discussione scientifica attuale. Al primo incontro è rimasto deluso chi, rifacendosi alla locandina affissa all’ingresso della presidenza, era pronto a prendere appunti sul tema “i gruppi alimentari e i miti correlati agli alimenti”. Il professor Calabrese, il cui vestito grigio scuro dava risalto a quella chioma e a quei baffi bianchi resi celebri da trasmissioni televisive come Porta a Porta, Uno mattina e Medicina 33, ha evidentemente optato per un cambio di programma, non annunciato all’inizio del seminario. La lezione, infatti, è stata sugli “integratori alimentari”. Circa cento diapositive hanno accompagnato le spiegazioni del relatore, già proiettato ai possibili risvolti di questa collaborazione con la Federico II: “gli integratori sono prodotti alimentari destinati a integrare la dieta normale. Noi di Napoli cambieremo terminologia e parleremo di equilibratore alimentare, ossia di un prodotto che sia educativo e che ristabilisca l’equilibrio dell’organismo”. Chi parla è anche uno dei medici della Juventus, celebre squadra italiana di calcio. Il professor Calabrese ricorda questa sua attività quando focalizza l’attenzione sul doping: “io non ho nulla contro gli integratori, ma sono per normalizzarli, ricordando sempre che l’integratore serve per il quod vitam e solo dopo, se necessario, per il quod valitudinem”. Ed è a questo punto che viene chiamato in causa il lavoro universitario: “non c’è azienda che possa lavorare senza l’università che certifica quel lavoro”. L’alimentarista, che ha interagito in più occasioni con i presenti, ha anche dato un piccolo assaggio di un esame sostenuto con lui: “cos’è la Glicina?”. Nell’aula cala il silenzio. “Se dovete dare esami con me, allora state messi male. Scherzo. Lo so che qui il livello di preparazione è molto alto”. La lezione è proseguita fino alle 13. Due ore passate tra formule, spiegazioni scientifiche spesso rese comprensibili anche ai non addetti ai lavori e attacchi vigorosi a quelle che sono state definite le “diete della fame”, con un riferimento particolare al metodo Dukan, basato sull’acquisizione di sole proteine: “ho litigato con questo signore anche a Porta a Porta. Si tratta di diete che ti fanno riprendere i chili persi con interessi da usurai. È come dire che se fai tre rapine guadagni un sacco di soldi. Ho capito, ma vai in galera!”.
Chi frequenterà il seminario avrà la possibilità di ricevere un attestato di partecipazione inviando una mail con i propri dati anagrafici al professor Alberto Ritieni. Interessa questa possibilità a Laura D., studentessa di Scienze Biologiche della Sun che è venuta da Caserta per seguire la lezione: “l’ho trovata molto interessante. Manderò tutti i miei dati per avere l’attestato. Credo possa essere utile nel curriculum. A parte questo, però, ho seguito perché mi piaceva l’argomento. Anche dopo la lezione continuo a non essere favorevole all’uso di integratori. Per la nutrizione preferisco gli elementi naturali ai farmaci”. A prescindere dai pezzi di carta, molti dei presenti hanno deciso di partecipare per l’interesse verso gli argomenti trattati e per il carisma del relatore. Tra questi c’era Maria Salzano, biotecnologa medica iscritta alla Specialistica: “sono qui per interesse personale. Mi piace la tematica affrontata e stimo molto il personaggio”. Non le piace, invece, l’idea di un nuovo Corso di Laurea: “non sono d’accordo con questo progetto perché lo vedo un’ulteriore dispersione di forze intellettuali. Si finirà tutti a essere biologi”. È d’accordo con lei Francesca Di Donato, iscritta al terzo anno di Farmacia: “credo che un nuovo Corso di Laurea sia una maggiore frammentazione che complica ancora di più le cose, confondendoci le idee. Preferirei ci fosse un unico Corso generico che dia le basi per specializzarsi poi in seguito”. Riguardo al seminario, aggiunge: “ho trovato l’argomento molto interessante. Seguire è stato impegnativo perché erano richieste conoscenze approfondite di biochimica che io non ho ancora perché sto seguendo adesso il corso. Mi ha fatto piacere la partecipazione del professor Calabrese, ma questo non ha inciso sulla mia decisione di seguire. Avrei frequentato il seminario a prescindere, perché credo che gli alimenti siano un ottimo punto di partenza per la prevenzione delle malattie”. Non tutti sono contrari al progetto del nuovo Corso di Laurea. Scienze Nutraceutiche piace a Concetta Rusciano, in procinto di laurearsi in Farmacia con una tesi in “Nutrizione Clinica”: “se tornassi indietro, e ci fosse la possibilità, sceglierei il Corso di Laurea presentato dal professor Novellino. Credo che sarà spendibile nel mondo del lavoro e sarà molto utile per dare forma critica e forma mentis ai professionisti del domani. Oggi sono qui perché ho intrapreso un percorso in ambito nutrizionale, concentrandomi sull’interazione tra farmaci e nutrienti. E poi lui è un guru”.
Ciro Baldini