La top ten delle matricole di Medicina

“Assegnato”. Basta questa parola scritta accanto al proprio nome e il gioco è fatto. Il test di ammissione passa tra i ricordi come il primo scoglio sulla strada che può portare alla carriera di medico. I posti a disposizione non erano tantissimi. Di tutte le aspiranti matricole, solo quattrocentoventi sono state ammesse a frequentare le aule del Policlinico come studenti della Federico II. Molti hanno dovuto ripiegare su altro. Qualcuno, invece, non solo ha superato la prova, ma è riuscito ad ottenere un punteggio così alto da conquistare una delle prime posizioni in graduatoria. È il caso di Carlo Giordano, 19 anni, arrivato terzo al test al suo primo tentativo con un punteggio di 73.4: “mi sono diplomato quest’anno al Liceo Scientifico Tito Lucrezio Caro di Sarno. Dal terzo anno di scuola mi sono informato sui Corsi che mi potevano interessare. Ero indeciso tra Medicina e Ingegneria Chimica, così ho fatto il test per entrambi”. Pazienza se per questa scelta ha dovuto rinunciare a un po’ di mare: “ho iniziato a studiare seriamente quest’estate, perché pensavo solo ad andare a scuola regolarmente. Ritenevo fosse meglio ottenere buoni crediti a scuola. Poi ho comprato un manuale di test, soprattutto per ripetere le materie scientifiche e le domande di cultura generale. Altre materie le ho approfondite dai libri scolastici”. E così è arrivato il giorno della prova: “per me le domande più facili sono state quelle di Biologia perché ero molto preparato. Non ho avuto particolari difficoltà in generale. Però non ho completato tutto come avrei voluto. Ho preferito dare priorità a Logica perché erano quantitativamente di più e garantivano una precedenza in caso di arrivo a pari punti. Sono stato molto felice perché non mi aspettavo di andare così bene. Adesso come matricola sto prendendo il ritmo. La cosa più difficile per ora è abituarsi alla vita da pendolare. I professori spiegano bene. Tra noi studenti, invece, si stanno formando vari gruppi, spesso in base alla provenienza”. Alle sue spalle, in graduatoria, si è piazzato Paolofrancesco Malfi, che, al suo secondo tentativo, ha totalizzato 73 punti: “l’anno scorso ero a Biotecnologie per la salute. È stata un’esperienza molto formativa che mi ha dato tanto sia come preparazione sia come approccio all’ambiente universitario. L’anno scorso non sono entrato. Mi ero appena diplomato al Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Napoli. Presi cento, ma non ebbi molto tempo per prepararmi”. Ha imparato dai propri errori: “ho notato che la cosa che più aveva influito negativamente al primo tentativo era stata l’ansia. Quindi mi sono imposto dei limiti per convertirla in maggiore consapevolezza delle mie possibilità e in voglia di ribalta”. E così è stata tutta un’altra storia: “non avevo calcolato il punteggio, ho preferito aspettare i risultati, perché altrimenti sarei andato nel pallone. Sono soddisfatto per me e per la mia famiglia che voleva che riuscissi ad essere ammesso. L’importante era entrare. Poi è capitato da quarto, ed è meglio così, ma non per questo mi reputo superiore agli altri”. Da quasi un mese ha cambiato aule: “ormai sono tre settimane che frequento a Medicina. L’ambiente è molto selezionato. Seguire al Policlinico è importante perché ti dà il contatto con l’aula ma anche con la vita di tutti i giorni. Ti aiuta a capire se quella è veramente la tua strada”. Deve capirlo anche Giuseppe Fiacco, arrivato sesto con 71.9: “sono entrato al primo tentativo. Mi sono diplomato al Liceo Scientifico Alfonso Maria De Liguori di Acerra. Ero indeciso tra Medicina e Architettura. Alla fine ho scelto questo Corso perché mi interessa molto e perché mi sono reso conto di come va il mondo, quindi ho preferito una laurea più spendibile nel mondo del lavoro, unendo l’utile al dilettevole”. La scuola è stata un buon trampolino di lancio: “la preparazione scolastica mi ha aiutato per Matematica e Fisica, ma non per le altre materie. Biologia e Chimica, ad esempio, si studiano poco e in anni distanti da quello del test, quindi bisogna riprendere degli argomenti ormai dimenticati. In generale, comunque, non ho avuto problemi con le domande scientifiche. Qualche problema in più l’ho avuto per quelle di Logica. Lì il problema era il fattore tempo perché, tutto sommato, con calma e con concentrazione anche a quelle domande si poteva rispondere facilmente”. Tutto è bene quel che finisce bene: “sono stato molto soddisfatto. Dopo aver fatto il test ero abbastanza sicuro del buon esito, però ovviamente ero teso, non si sa mai. Per fortuna adesso sto in un ambiente dove sia i professori che gli studenti più grandi sono disponibili e mettono noi matricole a nostro agio”. È soddisfatto dell’ambiente anche Andrea Scala, arrivato settimo con il suo 71.5: “mi trovo molto bene, è un bel Corso. Adesso mi sto concentrando su Statistica che sembra essere l’esame più spinoso del primo ciclo”. Anche lui ha fatto centro al primo colpo: “l’anno scorso ero al Liceo Scientifico Alberti di Napoli. Ero indeciso tra Medicina, Economia e Scienze Motorie. Alle fine ho scelto Medicina, anche se al test di Economia sono arrivato primo. Per prepararmi alla prova ho seguito per un paio di settimane un corso invernale a scuola. Il grosso del lavoro l’ho fatto da metà agosto. Le domande di Fisica mi hanno messo in difficoltà perché non avevo ripetuto. Quelle di Chimica e Biologia, invece, le ho trovate facili”. Se si scende di una posizione si incontra il nome di Antonio De Fraia, che ha totalizzato 71.1: “sono entrato al primo tentativo. Ho studiato al Liceo scientifico Pitagora di Pozzuoli. Ero indeciso tra Medicina, Ingegneria e Biologia”. La sua preparazione è iniziata con diversi mesi d’anticipo: “ho iniziato a studiare a fine gennaio con un corso di una scuola privata al Vomero. Oltre il corso, ho ripetuto la teoria e ho fatto esercizi su internet. Per me le domande più complicate sono state quelle di Logica. Le ho anche lette, ma serviva parecchio tempo”. Pochi i dubbi sull’esito: “mi aspettavo un punteggio inferiore, ma ero convinto di passare. Sono stato comunque molto contento. Adesso sono un po’ disorientato dall’università che, ovviamente, è diversa dal liceo. Vedremo in seguito come andranno le cose”. Ha solo sfiorato la top ten Michele Persico, giunto undicesimo con un 67.3: “sono entrato al primo tentativo. Ho studiato al Liceo Scientifico Vittorini di Napoli”. È tra i pochi che non parlano di sogno realizzato: “la scelta di Medicina è stata un po’ così. Mi sono informato e la mia indole mi ha spinto a fare questo”. Fatta la scelta, è partito lo studio: “ho cominciato a prepararmi l’anno scorso. Ho seguito un corso privato non tanto per capire i concetti, ma per avere una scaletta degli argomenti da ripetere. Era un corso abbastanza costoso, di circa millecinquecento euro. Non saprei se consigliarlo. Ho trovato il test abbastanza facile, forse ho avuto difficoltà solo con la Logica per la lunghezza delle domande. Chi lo fa quattro volte con scarsi risultati è perché non studia abbastanza. Alcuni miei amici, invece, hanno sbagliato per emotività. Forse andrebbero rivisti alcuni parametri di valutazione per non sfavorire chi si lascia prendere dalla paura”. Non è pienamente soddisfatto dell’esito: “mi aspettavo un risultato anche più alto. Nelle esercitazioni a casa facevo sempre tra i 70 e gli 80 punti”. 
Un gradino più in basso c’è Rosa Coppola, che guida una classifica speciale. Grazie al suo 66.2, infatti, è la prima ragazza che si incontra scorrendo la graduatoria: “mi sono diplomata quest’anno al Liceo Scientifico Laura Bassi di Sant’Antimo. Già da piccola volevo fare il medico, poi il desiderio è cresciuto sempre più. Mi piacciono le materie che si studiano qui e il lavoro che si andrebbe a fare in seguito. Vedo spesso in tv episodi di malasanità e mi piacerebbe poter dare qualcosa di meglio a chi ne ha bisogno”. La scuola le è stata molto d’aiuto: “alle superiori ho avuto una professoressa di scienze molto brava. A scuola ho seguito un corso Pon per la Logica. Infine, a partire da luglio, mi sono concentrata sugli eserciziari e sui test degli anni passati. Sono stata molto felice dell’esito, non pensavo a un punteggio così alto. Sono stata molto preoccupata fino all’uscita della graduatoria definitiva. Alla fine ho fatto festa a casa con la mia famiglia”. 
Ciro Baldini
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