Biotecnologie: cosa c’è dopo la Laurea?

Laureata alla Federico II in Biotecnologie Industriali. Messicana per un anno, dove si è dedicata alla ricerca. Senese oggi, nelle vesti di ricercatrice in una multinazionale che si occupa di vaccini. Dallo scorso novembre Presidentessa F.I.Bio, la Federazione Italiana Biotecnologi. Sono passati poco più di due anni dalla corona d’alloro per Ginevra Del Vecchio. Appena varcate le soglie dell’Università è arrivata per lei la prima esperienza di ricerca in Messico, al Tecnológico de Monterrey. Ha lavorato alla produzione di bioetanolo e acido lattico con microrganismi a partire da scarti industriali. Punto di forza del suo curriculum: “sicuramente la preparazione scientifica che mi ha aiutata nell’approcciarmi ai problemi e nell’organizzare il lavoro di laboratorio”. C’era la possibilità di rimanere, “ma è troppo lontano. Starci un anno è un conto, ma di più non me la sono sentita. Ho preferito tornare e cercare un’occupazione il più possibile vicino casa. Dopo tanti sacrifici mi sono chiesta perché mettere a disposizione le mie competenze per un Paese diverso dal mio?”. Tornata a casa, ha proseguito il suo impegno per F.I.Bio, con la quale collabora dai tempi dell’Università: “mi è sempre piaciuto mettere il mio tempo a disposizione degli altri e portare avanti delle cause a favore delle biotecnologie”. Un ambito fatto di prospettive molteplici. Tutte conosciute? Per scoprirle, i biotecnologi, di indirizzo sia industriale sia medico, laureati e studenti, avranno a disposizione OrientaBiotech, un ciclo di seminari incentrato sulle prospettive occupazionali del settore: “la difficoltà più grande dei neolaureati è la conoscenza di tutti gli sbocchi  diversi dalla ricerca. È importante avere ben chiaro cosa si vuole fare da grandi e selezionare un settore nel quale specializzarsi, così da potersi indirizzare già durante l’Università con gli esami a scelta”. Per chi si è iscritto entro il 18 febbraio, gli appuntamenti pomeridiani, dalle 14 alle 16, sono in via De Amicis: “i seminari si terranno nella sede di Biotecnologie per la salute. Noi di F.I.Bio ringraziamo il CESTEV (Centro di servizio di Ateneo per le Scienze e Tecnologie per la Vita) e il Direttore Gennaro Piccialli per il patrocinio all’evento”. L’esordio è il 23 febbraio con notizie sul Concorso scuola, poi si procederà con cadenza bisettimanale. Dopo una parentesi sulla professione del nutrizionista, a farla da padrone sarà il “BiotechInAzienda”, al quale sono dedicati ben sei incontri del programma, ognuno su una possibilità di impiego differente: “il CRA per il controllo e monitoraggio di tutti i trial clinici. Il Quality Assurance e Control, due aspetti che prevedono la vita di laboratorio, ma non in termini di ricerca. A seguire ci occuperemo di marketing e management. In quell’occasione tra gli ospiti avremo il Presidente Anbi (Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani) Davide Ederle, con la quale la F.I.Bio inizia a collaborare”. Non mancherà naturalmente una parentesi su ricerca e sviluppo, fissata al 18 maggio: “vogliamo sottolineare che un biotecnologo può dedicarsi alla ricerca, anzi deve farlo, ma ha delle alternative che vanno valutate”. L’obiettivo: “molti di noi hanno scoperto possibilità professionali solo confrontandosi con il mondo del lavoro. OrientaBiotech nasce dalla volontà di permettere ai nostri colleghi di guardare al futuro con consapevolezza”. 
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