Meglio laurearsi presto o bene? Badare ai tempi o ai voti? E’ il dilemma della maggior parte delle matricole. In fondo, però, per riuscire bene, non bisogna poi porsi tante domande, ma solo impegnarsi e dare il meglio di se stessi. E’ ciò che hanno fatto Liberato Petillo, Nunzio D’Alterio e Anna Bianco, tre giovani laureati – nei tempi accademici e con il massimo dei voti – presso la Facoltà di Economia, premiati, al termine del loro percorso, con un assegno da cinquecento euro ciascuno, offerti dalla dott.ssa Maria Concetta Vitale Del Porto, in memoria del prof. Giuseppe Del Porto, senatore dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Napoli e per molti anni componente della commissione esaminatrice per l’abilitazione alla professione di dottore commercialista del Parthenope, scomparso circa un anno fa.
Sono tre giovani motivati, grintosi e convinti della valenza del titolo di studio conseguito, alla ricerca di un’occupazione stabile. “Dopo la maturità in Ragioneria, volevo lavorare per non gravare economicamente sulla mia famiglia, – racconta Liberato Petillo, 25 anni, di Massa di Somma, laureato nel luglio dello scorso anno in Management delle imprese marittime – ma, dopo qualche mese di lavoro in un’agenzia immobiliare, ho capito che, se volevo crescere e trovare un buon impiego, l’Università era la sola strada da percorrere. Mi sono iscritto, dunque, al Parthenope, promettendo ai miei genitori che avrei provveduto personalmente a tutte le spese”. Il senso di responsabilità e il peso della promessa fatta hanno spronato Liberato fin dai primi giorni. “Ho formalizzato l’iscrizione a dicembre e ho sostenuto subito il primo esame: Economia aziendale, con il prof. Marco Fazzini. L’inizio non è stato brillante: ho preso 25”. Liberato è sempre riuscito a conciliare studio e lavoro. “Ho fatto l’animatore, il cameriere, il lavapiatti, cercando sempre di trovare un accordo con il datore di lavoro sui turni, in modo da seguire quanti più corsi possibili. Soprattutto al primo anno, è necessario frequentare, capire il metodo di studi, riuscire ad organizzare i tempi per non rimanere indietro”. Seguire i corsi “è sintomo di caparbietà e i docenti premiano la volontà degli studenti. Quando potevo, ero in Facoltà, dal lunedì al venerdì fino alle 19, studiavo durante le ore di spacco tra una lezione e l’altra. Ho instaurato un buon rapporto con i docenti, i quali ci interrogavano quotidianamente e ho avuto modo di partecipare a vari seminari e testimonianze aziendali (agenti marittimi e rappresentanti di grosse società di navigazione)”. Ha cominciato, poi, a collaborare con un commercialista ed ha lavorato come studente part-time presso il Dipartimento giuridico-economico. Insomma, Liberato non si è fermato un attimo, non ha mai esitato sul da farsi anche quando, dopo la laurea, si è reso conto di avere una grossa lacuna. “Non conoscevo assolutamente l’inglese, non l’avevo studiato. Così ho deciso di investire il gruzzoletto che avevo messo da parte per andare in Inghilterra, a New Castle, a studiare in un college. Ci sono rimasto sette mesi, mantenendomi con il lavoro di cameriere”. Attualmente, sta concludendo un altro percorso di formazione: un Master in Shipping, col sogno nel cassetto di diventare uno ship broker “e occuparmi di intermediazione per carico e scarico merci”. “Oggi, purtroppo, non è possibile scegliere il lavoro che più piace – afferma con consapevolezza – e non si può stare ad aspettare la grande occasione. Dunque, è importante non rifiutare nulla e sfruttare in pieno tutte le opportunità che si presentano. Coloro che decidono di iscriversi all’Università, non devono pensare nemmeno un attimo di stare lì parcheggiati, a perdere tempo!”. Percorso di studi analogo per Nunzio D’Alterio, 27 anni, di Giugliano, laureatosi addirittura una sessione in anticipo. “Sono partito con una forte motivazione, nonostante fossi il primo laureato della mia famiglia. Ho scelto il Corso di Laurea che più mi interessava, quello Triennale in Management delle imprese internazionali presente solo al Parthenope, e ho cercato di vivere in pieno la vita universitaria senza lasciarmi distrarre da altro”. Non sono mancate le difficoltà: “Ricordo di aver sostenuto l’esame di Matematica, col prof. Pasquale De Angelis, due o tre volte. La mia personale barriera verso i numeri mi ha portato a rimandare l’esame di qualche anno, e devo dire che anche il docente è molto esigente”. Altro scoglio, comune un po’ a tutti, l’esame di Diritto commerciale. “Ho studiato tantissimo, un’intera estate, ma l’ho superato al primo colpo”. Tra gli insegnamenti più appassionanti, invece, “quello di Marketing, settore nel quale vorrei trovare un’occupazione stabile”. Dopo la tesi di laurea (“vi ho lavorato più di sette mesi seguito dai professori Mauro Catalani e Assunta Di Vaio”) sul posizionamento strategico di MSC in Brasile, si è presentata la possibilità di svolgere uno stage di sei mesi all’interno della compagnia di navigazione partenopea. “Ho svolto ben quattro colloqui di selezione, durante i quali ho espresso la mia volontà di essere inserito nel settore del marketing. Alla fine, la mia richiesta è stata accolta e oggi mi occupo di supporto alle varie agenzie di marketing di MSC nel mondo. Devo dire che mi ha agevolato molto la mia conoscenza dell’inglese, senza la quale non avrei avuto modo di svolgere il ruolo che mi è stato assegnato”. Il sogno di Nunzio, però, è quello di aprire un’agenzia di marketing e comunicazione nel napoletano. “In MSC, ci sono scarse possibilità di inserimento – afferma – quindi, probabilmente, dopo il periodo di stage, dovrò cercare altro. Mi piacerebbe aprire un’agenzia di marketing perché vorrei creare qualcosa di mio nel territorio in cui vivo, o, se non sarà possibile, al Nord”. Quello di esercitare la libera professione è il desiderio di Anna Bianco, 26enne di Somma Vesuviana, giovane sposa da qualche mese, che è sempre riuscita a conciliare studio e lavoro conseguendo ottimi risultati. “Ho scelto il Corso di Economia aziendale, pur non essendo del tutto convinta – racconta Anna, che, in futuro, vorrebbe avviarsi alla libera professione di commercialista – Mi è bastato qualche mese, però, per appassionarmi alle materie e rendermi conto della grande preparazione dei nostri docenti”. Al primo anno, “è necessario organizzarsi e non tralasciare lo studio a qualche settimana prima degli esami”. “Personalmente, – continua Anna la quale ha svolto svariati lavori: in Posta, nei call center – ho cercato di essere molto attenta a lezione, in modo da svolgere già parte del lavoro in aula, o apprendere almeno i concetti base. Una volta a casa, bastava ripetere. La difficoltà maggiore deriva dal fatto che la scuola superiore non abitua ad affrontare la mole di lavoro che richiede, invece, l’Università. Tanti ragazzi, anche se seguono i corsi, si trovano spaesati di fronte ad uno studio molto più approfondito. C’è sempre l’ansia o il timore di non farcela, anche io l’avevo al primo anno, quando mi sono trovata a dover sostenere dodici esami, ma basta una buona organizzazione per proseguire bene”. Un tour de force, quello di Anna, che l’ha portata, però, ad un breve momento di stasi qualche mese prima del traguardo. “Ho preparato la tesi in Organizzazione aziendale con la prof.ssa Concetta Metallo, la quale, a lavoro finito, mi ha riferito che, a causa di alcuni impegni, avremmo dovuto rimandare la seduta di sei mesi. A quel punto, ho cambiato relatore e ho preparato un’ulteriore tesi in Finanza con il prof. Francesco Coppola. Non ce la facevo più, ero davvero stanca. Ecco perché ho deciso di prendermi due mesi di pausa per poi ricominciare”. Il consiglio alle matricole: “Non fatevi prendere dall’ansia. L’Università non è una passeggiata, ma, con una buona organizzazione ed evitando sprechi di tempo, si può affrontare tutto”.
Maddalena Esposito
Sono tre giovani motivati, grintosi e convinti della valenza del titolo di studio conseguito, alla ricerca di un’occupazione stabile. “Dopo la maturità in Ragioneria, volevo lavorare per non gravare economicamente sulla mia famiglia, – racconta Liberato Petillo, 25 anni, di Massa di Somma, laureato nel luglio dello scorso anno in Management delle imprese marittime – ma, dopo qualche mese di lavoro in un’agenzia immobiliare, ho capito che, se volevo crescere e trovare un buon impiego, l’Università era la sola strada da percorrere. Mi sono iscritto, dunque, al Parthenope, promettendo ai miei genitori che avrei provveduto personalmente a tutte le spese”. Il senso di responsabilità e il peso della promessa fatta hanno spronato Liberato fin dai primi giorni. “Ho formalizzato l’iscrizione a dicembre e ho sostenuto subito il primo esame: Economia aziendale, con il prof. Marco Fazzini. L’inizio non è stato brillante: ho preso 25”. Liberato è sempre riuscito a conciliare studio e lavoro. “Ho fatto l’animatore, il cameriere, il lavapiatti, cercando sempre di trovare un accordo con il datore di lavoro sui turni, in modo da seguire quanti più corsi possibili. Soprattutto al primo anno, è necessario frequentare, capire il metodo di studi, riuscire ad organizzare i tempi per non rimanere indietro”. Seguire i corsi “è sintomo di caparbietà e i docenti premiano la volontà degli studenti. Quando potevo, ero in Facoltà, dal lunedì al venerdì fino alle 19, studiavo durante le ore di spacco tra una lezione e l’altra. Ho instaurato un buon rapporto con i docenti, i quali ci interrogavano quotidianamente e ho avuto modo di partecipare a vari seminari e testimonianze aziendali (agenti marittimi e rappresentanti di grosse società di navigazione)”. Ha cominciato, poi, a collaborare con un commercialista ed ha lavorato come studente part-time presso il Dipartimento giuridico-economico. Insomma, Liberato non si è fermato un attimo, non ha mai esitato sul da farsi anche quando, dopo la laurea, si è reso conto di avere una grossa lacuna. “Non conoscevo assolutamente l’inglese, non l’avevo studiato. Così ho deciso di investire il gruzzoletto che avevo messo da parte per andare in Inghilterra, a New Castle, a studiare in un college. Ci sono rimasto sette mesi, mantenendomi con il lavoro di cameriere”. Attualmente, sta concludendo un altro percorso di formazione: un Master in Shipping, col sogno nel cassetto di diventare uno ship broker “e occuparmi di intermediazione per carico e scarico merci”. “Oggi, purtroppo, non è possibile scegliere il lavoro che più piace – afferma con consapevolezza – e non si può stare ad aspettare la grande occasione. Dunque, è importante non rifiutare nulla e sfruttare in pieno tutte le opportunità che si presentano. Coloro che decidono di iscriversi all’Università, non devono pensare nemmeno un attimo di stare lì parcheggiati, a perdere tempo!”. Percorso di studi analogo per Nunzio D’Alterio, 27 anni, di Giugliano, laureatosi addirittura una sessione in anticipo. “Sono partito con una forte motivazione, nonostante fossi il primo laureato della mia famiglia. Ho scelto il Corso di Laurea che più mi interessava, quello Triennale in Management delle imprese internazionali presente solo al Parthenope, e ho cercato di vivere in pieno la vita universitaria senza lasciarmi distrarre da altro”. Non sono mancate le difficoltà: “Ricordo di aver sostenuto l’esame di Matematica, col prof. Pasquale De Angelis, due o tre volte. La mia personale barriera verso i numeri mi ha portato a rimandare l’esame di qualche anno, e devo dire che anche il docente è molto esigente”. Altro scoglio, comune un po’ a tutti, l’esame di Diritto commerciale. “Ho studiato tantissimo, un’intera estate, ma l’ho superato al primo colpo”. Tra gli insegnamenti più appassionanti, invece, “quello di Marketing, settore nel quale vorrei trovare un’occupazione stabile”. Dopo la tesi di laurea (“vi ho lavorato più di sette mesi seguito dai professori Mauro Catalani e Assunta Di Vaio”) sul posizionamento strategico di MSC in Brasile, si è presentata la possibilità di svolgere uno stage di sei mesi all’interno della compagnia di navigazione partenopea. “Ho svolto ben quattro colloqui di selezione, durante i quali ho espresso la mia volontà di essere inserito nel settore del marketing. Alla fine, la mia richiesta è stata accolta e oggi mi occupo di supporto alle varie agenzie di marketing di MSC nel mondo. Devo dire che mi ha agevolato molto la mia conoscenza dell’inglese, senza la quale non avrei avuto modo di svolgere il ruolo che mi è stato assegnato”. Il sogno di Nunzio, però, è quello di aprire un’agenzia di marketing e comunicazione nel napoletano. “In MSC, ci sono scarse possibilità di inserimento – afferma – quindi, probabilmente, dopo il periodo di stage, dovrò cercare altro. Mi piacerebbe aprire un’agenzia di marketing perché vorrei creare qualcosa di mio nel territorio in cui vivo, o, se non sarà possibile, al Nord”. Quello di esercitare la libera professione è il desiderio di Anna Bianco, 26enne di Somma Vesuviana, giovane sposa da qualche mese, che è sempre riuscita a conciliare studio e lavoro conseguendo ottimi risultati. “Ho scelto il Corso di Economia aziendale, pur non essendo del tutto convinta – racconta Anna, che, in futuro, vorrebbe avviarsi alla libera professione di commercialista – Mi è bastato qualche mese, però, per appassionarmi alle materie e rendermi conto della grande preparazione dei nostri docenti”. Al primo anno, “è necessario organizzarsi e non tralasciare lo studio a qualche settimana prima degli esami”. “Personalmente, – continua Anna la quale ha svolto svariati lavori: in Posta, nei call center – ho cercato di essere molto attenta a lezione, in modo da svolgere già parte del lavoro in aula, o apprendere almeno i concetti base. Una volta a casa, bastava ripetere. La difficoltà maggiore deriva dal fatto che la scuola superiore non abitua ad affrontare la mole di lavoro che richiede, invece, l’Università. Tanti ragazzi, anche se seguono i corsi, si trovano spaesati di fronte ad uno studio molto più approfondito. C’è sempre l’ansia o il timore di non farcela, anche io l’avevo al primo anno, quando mi sono trovata a dover sostenere dodici esami, ma basta una buona organizzazione per proseguire bene”. Un tour de force, quello di Anna, che l’ha portata, però, ad un breve momento di stasi qualche mese prima del traguardo. “Ho preparato la tesi in Organizzazione aziendale con la prof.ssa Concetta Metallo, la quale, a lavoro finito, mi ha riferito che, a causa di alcuni impegni, avremmo dovuto rimandare la seduta di sei mesi. A quel punto, ho cambiato relatore e ho preparato un’ulteriore tesi in Finanza con il prof. Francesco Coppola. Non ce la facevo più, ero davvero stanca. Ecco perché ho deciso di prendermi due mesi di pausa per poi ricominciare”. Il consiglio alle matricole: “Non fatevi prendere dall’ansia. L’Università non è una passeggiata, ma, con una buona organizzazione ed evitando sprechi di tempo, si può affrontare tutto”.
Maddalena Esposito