Casi reali al corso di Formazione clinico-legale

Avrà risvolti pratici. Il corso di Formazione clinico-legale condurrà gli studenti a confrontarsi direttamente con il modus operandi del diritto. “Siamo al secondo anno di attività – spiega la dott.ssa Francesca Scamardella, ricercatrice che terrà le lezioni della I cattedra (A-L) – Lo scorso anno la mia collega, la dott.ssa Flora Di Donato (II cattedra M-Z), era l’unica titolare dell’insegnamento. Ora si è deciso di sdoppiare la disciplina per poter seguire al meglio le iniziative proposte”. Oltre ad una assidua frequenza, questo corso prevede una piena partecipazione degli studenti, che si ritroveranno faccia a faccia con problemi legati al diritto in diversi contesti. “Fin dalle prime settimane ci avvarremo di collaborazioni con associazioni non profit, cooperative e altre realtà che si occupano di specifiche situazioni, ad esempio la protezione e la tratta degli immigrati”. Gli studenti dovranno assistere chi ne fa richiesta nella sede dell’associazione dove si sta svolgendo l’attività di patrocinio: “Ci sono immigrati che provengono da vari centri in Italia e chiedono asilo politico, altri protezione. Si cerca di capire se è possibile concedere loro il permesso di soggiorno per motivi umanitari o per protezione internazionale. Starà ai ragazzi redigere un parere giuridico da protocollare e consegnare alla commissione ministeriale che si occupa di immigrazione”. Naturalmente il lavoro sarà seguito e coadiuvato “da esperti delle associazioni”. Impegnato anche l’Osservatorio giuridico, di ascolto e di orientamento sui diritti sociali del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati: “Sportello gratuito che collabora sia con la Casa di Tonia (donne maltrattate, ragazze madri), sia con la comunità di Sant’Egidio. Anche in questo caso i ragazzi saranno chiamati a redigere pareri, a fornire consulenze, coadiuvati da avvocati esperti”. Insomma, si tocca con mano il connubio “fra diritto e caso concreto”. L’impegno richiesto sarà ‘sostanzioso’, oltre a studiare si dovranno seguire i casi nelle varie comunità. “Chi volesse maggiori delucidazioni sul progetto della Clinica Legale può assistere lunedì 5 marzo (all’ottavo piano di via Porta di Massa) alla Lezione Magistrale che toccherà i punti salienti del corso e delle varie iniziative programmate. Ci rivolgiamo agli iscritti del quinto anno”. 
La collaborazione con le realtà coinvolte nell’iniziativa purtroppo terminerà a maggio, insieme al corso. “Ci dispiace che i ragazzi debbano abbandonare i casi di cui si occuperanno, interrompendo bruscamente l’attività. Siamo in fase sperimentale ma la nostra idea è quella di istituzionalizzare la Clinica così che il laboratorio possa durare tutto l’anno. Una sorta di spin-off del corso”. Da ex studentessa della Facoltà federiciana, “mi sono resa conto negli anni che se il livello di preparazione è ottimo, ciò che manca è la pratica. Così come gli studenti di Medicina frequentano gli ospedali, le sale operatorie, quelli di Giurisprudenza dovrebbero fare altrettanto con i Tribunali per capire le diverse declinazioni del diritto e come esso si applica alla storia vera, alla vita di tutti i giorni”. Anche dopo anni di studio, “quando mi sono recata presso le Associazioni con cui collaboriamo, mi sono stupita di come la normativa internazionale fosse così minuziosa applicata ai casi concreti. Il diritto applicato alla storia reale assume una connotazione diversa”. Da qui il  valore dell’apprendimento sul campo. 
Susy Lubrano
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