La Sun in cerca di aspiranti principi del Foro per la più grande simulazione processuale del mondo, Jessup. Giunta alla sua 58esima edizione ed organizzata dall’ILSA, International Law Students Association, l’ormai storica iniziativa giuridica in lingua inglese accoglierà più di 550 atenei e studenti provenienti da oltre 87 nazioni. Tra questi, gli universitari della Seconda Università che dovranno studiare una controversia fittizia tra due Stati e scrivervi delle memorie difensive, identificando gli argomenti giuridici a sostegno delle tesi dell’attore e del convenuto. C’è una prima fase scritta e poi una parte orale, la più avvincente, che si svolge alla presenza di tre giudici internazionali che rappresentano la Corte di Giustizia, il massimo organo giurisdizionale del mondo. Questa
si tiene prima a livello nazionale, quest’anno ospitata dall’Università di Verona, in cui vengono decretati i vincitori che volano a Washington per la finalissima mondiale. “Ho portato per la prima volta una squadra della Sun alla competizione di tre anni fa. Siamo arrivati ultimi – racconta la prof.ssa Maria Chiara Vitucci, docente di Diritto Internazionale Avanzato, che da tre anni dedica il corso allo studio del caso sul quale migliaia di studenti in tutto
il mondo si confrontano – L’anno dopo, invece, la squadra casertana, padrona di casa dei National round italiani, si è qualificata terza alla fase scritta e quarta agli orali”. Mentre lo scorso anno non è riuscita a trovare studenti sufficientemente motivati, la prof.ssa Vitucci quest’anno ritenta la ricerca. “Gli studenti che intendono partecipare devono avere una buona conoscenza dell’inglese ed è preferibile che abbiano già studiato il diritto internazionale – la docente spiega i requisiti fondamentali di candidatura e accesso alla competizione – È però successo che alcuni studenti abbiano partecipato alla competizione mentre stavano studiando per la prima volta la materia. Chiaramente in questo caso lo sforzo richiesto è stato maggiore. Ma posso assicurare che i risultati a livello personale sono davvero notevoli. Non c’è infatti miglior modo di imparare il diritto che utilizzarlo per risolvere un caso pratico”. Lo spirito di squadra è poi fondamentale. La selezione avviene solo nel momento in cui ci sono candidati competenti – “non avviene sempre. Lo scorso anno non ho potuto portare una squadra perché gli unici ragazzi competenti erano studenti Erasmus non intenzionati a lavorare oltre il termine del loro soggiorno alla Sun”
– e si svolge sulla base di un colloquio motivazionale e la risoluzione, sempre in inglese, di uno dei casi degli scorsi anni. “Consiglio la partecipazione a tutti i ragazzi interessati al diritto internazionale e a una carriera lavorativa nel mondo internazionale – afferma la referente– i migliori partecipanti sono infatti selezionati addirittura prima della
laurea da studi legali internazionali che finanziano la competizione”. L’impegno, dunque, risulta notevole ma i risultati assicurati lo sono ancora di più. I rischi esistono. Se non si è molto concentrati ed organizzati si può anche perdere il ritmo per sostenere gli altri esami. Si impara, però, a fare ricerche che potranno essere utili nell’elaborazione e nella stesura della tesi di laurea. Un’esperienza quella offerta dal Jessup dall’alto valore educativo e formativo che la prof.ssa Vitucci ha inserito come programma di un esame complementare di Diritto internazionale da 6 crediti.
Claudia Monaco
si tiene prima a livello nazionale, quest’anno ospitata dall’Università di Verona, in cui vengono decretati i vincitori che volano a Washington per la finalissima mondiale. “Ho portato per la prima volta una squadra della Sun alla competizione di tre anni fa. Siamo arrivati ultimi – racconta la prof.ssa Maria Chiara Vitucci, docente di Diritto Internazionale Avanzato, che da tre anni dedica il corso allo studio del caso sul quale migliaia di studenti in tutto
il mondo si confrontano – L’anno dopo, invece, la squadra casertana, padrona di casa dei National round italiani, si è qualificata terza alla fase scritta e quarta agli orali”. Mentre lo scorso anno non è riuscita a trovare studenti sufficientemente motivati, la prof.ssa Vitucci quest’anno ritenta la ricerca. “Gli studenti che intendono partecipare devono avere una buona conoscenza dell’inglese ed è preferibile che abbiano già studiato il diritto internazionale – la docente spiega i requisiti fondamentali di candidatura e accesso alla competizione – È però successo che alcuni studenti abbiano partecipato alla competizione mentre stavano studiando per la prima volta la materia. Chiaramente in questo caso lo sforzo richiesto è stato maggiore. Ma posso assicurare che i risultati a livello personale sono davvero notevoli. Non c’è infatti miglior modo di imparare il diritto che utilizzarlo per risolvere un caso pratico”. Lo spirito di squadra è poi fondamentale. La selezione avviene solo nel momento in cui ci sono candidati competenti – “non avviene sempre. Lo scorso anno non ho potuto portare una squadra perché gli unici ragazzi competenti erano studenti Erasmus non intenzionati a lavorare oltre il termine del loro soggiorno alla Sun”
– e si svolge sulla base di un colloquio motivazionale e la risoluzione, sempre in inglese, di uno dei casi degli scorsi anni. “Consiglio la partecipazione a tutti i ragazzi interessati al diritto internazionale e a una carriera lavorativa nel mondo internazionale – afferma la referente– i migliori partecipanti sono infatti selezionati addirittura prima della
laurea da studi legali internazionali che finanziano la competizione”. L’impegno, dunque, risulta notevole ma i risultati assicurati lo sono ancora di più. I rischi esistono. Se non si è molto concentrati ed organizzati si può anche perdere il ritmo per sostenere gli altri esami. Si impara, però, a fare ricerche che potranno essere utili nell’elaborazione e nella stesura della tesi di laurea. Un’esperienza quella offerta dal Jessup dall’alto valore educativo e formativo che la prof.ssa Vitucci ha inserito come programma di un esame complementare di Diritto internazionale da 6 crediti.
Claudia Monaco